Ma come: Android 10 è ancora latitante su tanti modelli ed è già ora di Android 11? Non proprio, ma le prime Developer Preview della prossima release del robottino sono attese nel giro di qualche settimana, visti i precedenti (marzo?). Di conseguenza è già arrivato il momento di chiedersi: cosa ci aspettiamo da Android 11? Proviamo a rispondere a questa domanda analizzando quanto finora trapelato e aggiungendo qualche idea.

Quando arriverà Android 11?

Android 11 sarà la seconda major release del robottino a poter contare sulla nuova nomenclatura: a partire dallo scorso anno, con Android 10, Google ha infatti deciso di dare una sterzata al brand ed eliminare il nome di accompagnamento, che è sempre stato legato a un famoso dolce (l’ultimo è stato Android 9 Pie). Naturalmente, visto che ormai la strada è tracciata, sarà così anche con Android 11.

Android 11 dovrebbe vedere la luce nella sua forma definitiva durante l’estate 2020: se le tempistiche delle varie Developer Preview di Android 11 saranno simili, potremmo vedere la nuova release sui Google Pixel (e non solo speriamo) già nel corso del mese di agosto 2020. Un po’ presto per dirlo forse, soprattutto visto che sappiamo ancora poco e che eventuali complicazioni potrebbero essere dietro ogni angolo.

Cosa ci aspettiamo da Android 11?

Di informazioni ufficiali riguardo Android 11 c’è ben poco, e in questo articolo preferiamo concentrarci su ciò che ci aspettiamo e su ciò che potrebbe arrivare con la prossima versione del robottino.

Durante l’anno saranno tanti i modelli di smartphone 5G, con la rete di quinta generazione che inizierà lentamente ad arrivare nelle nostre tasche. Nonostante le ampie capacità raggiunte dai modelli attuali, le tante fotocamere e il supporto a reti all’avanguardia, alcuni dispositivi Android hanno una limitazione che dovrebbe scomparire con la versione 11: l’impossibilità di salvare file video di dimensioni superiori a 4 GB. Con un Google Pixel 4 bastano circa 12 minuti di video per arrivare a quel peso, raggiunto il quale lo smartphone si mette a registrare un nuovo file: per filmati lunghi è dunque scontato dover combinare più di un file video.

Con Android 10 è stata finalmente “sdoganato” il tema scuro, che ha iniziato ad arrivare non solo a livello di sistema, ma anche (e di conseguenza) su tante applicazioni di terze parti (persino WhatsApp, ed era ora). Ebbene, con Android 11 ci aspettiamo che Google introduca la pianificazione della modalità scura anche sulla versione stock: del resto già altri produttori l’hanno integrata nelle loro personalizzazioni, come ad esempio Samsung (One UI) e Xiaomi (MIUI).

Cambiamo tema e parliamo di gestione della RAM, perché da Android 11 ci aspettiamo un miglioramento anche da questo punto di vista. In base a quanto sappiamo finora infatti, con la prossima versione del robottino dovrebbe essere disponibile una migliore gestione della RAM, per la gioia dei possessori di smartphone di fascia medio-bassa (ma non solo, naturalmente).

Con Android 11 Google concluderà lo sviluppo delle API Identity Credential, riferite a un livello del sistema pensato per includere patenti, passaporti e altri documenti in modalità digitale. La novità era stata accennata già durante il Google I/O 2019, ma con l’avvento dei nuovi chipset (come il Qualcomm Snapdragon 865) arriverà il pieno supporto al nuovo set di API per Android 11. Ci aspettiamo inoltre il completo supporto alle eSIM, per ora poco presenti sul mercato (sopratutto italiano): la stessa Qualcomm, con gli ultimi SoC, ha collaborato con un’altra azienda per creare un ambiente sicuro per i dati delle eSIM.

State ascoltando la musica con le vostre cuffie wireless e a un certo punto dovete attivare la modalità aereo: la connessione tra smartphone e cuffie Bluetooth si interrompe, naturalmente. Un nuovo commit su AOSP è emerso il mese scorso, e sembrerebbe che Android 11 voglia impedire la disattivazione automatica del Bluetooth all’attivazione della modalità aereo nel caso in cui ci sia un dispositivo acustico collegato. Insomma, una piccolezza, ma ormai Android è decisamente maturo e i miglioramenti passano anche da questi dettagli.

Piccola nota “tecnica”: con Android 11 Google sembra voler togliere l’accesso agli sviluppatori delle API nascoste, perlomeno sulle app che sfrutteranno le API 30. Le app che sfruttano le API 28 o 29 potranno continuare a sfruttare il cosiddetto “mirroring”, ma prima o poi saranno costrette al passaggio alla versione 30: per avere accesso al Play Store dovranno dunque sottostare a tali requisiti.

Restiamo sugli sviluppatori, perché una notizia recente avrà sicuramente fatto felici molti di loro: in base a quanto trapelato, con Android 11 sarà possibile testare rapidamente e più facilmente tutti i cambiamenti apportati al sistema operativo grazie all’implementazione di un’interfaccia grafica. Dalla prossima release in avanti, Google vuole semplificare il lavoro degli sviluppatori, che avranno meno difficoltà a raggiungere la compatibilità con le successive versioni.

Non dimentichiamoci poi dello “Scoped Storage“, di cui abbiamo avuto modo di parlare un paio di mesi fa. In breve questa novità ha introdotto fin dalle beta di Android 10 delle restrizioni per le app, che possono avere accesso a determinati dati solo con la corrispondente autorizzazione per una specifica libreria; Google ha però deciso di fare un piccolo passo indietro per non complicare troppo la vita agli sviluppatori, rendendo opzionale lo Scoped Storage almeno fino ad Android 11. Con quest’ultimo ci aspettiamo dunque il suo definitivo arrivo sui nostri smartphone.

Non è finita qui: Android 11 tra speranze e ipotesi

Cos’altro ci aspettiamo ancora da Android 11? Nonostante le iniziali dichiarazioni da parte di Google dello scorso aprile speriamo nell’arrivo degli screenshot estesi, già disponibili su tante personalizzazioni. E che ne dite di una maggiore connessione tra smartphone e PC, o magari di una bella modalità desktop nativa per consentirci di utilizzare lo smartphone come un PC, con uno schermo esterno?

Gradita sarebbe anche una perfezionata gestione energetica (che non fa mai male, diciamocelo), condita da qualche miglioramento nelle gestione delle varie connessioni (Wi-Fi e dati soprattutto) e magari aggiornamenti più controllati per le applicazioni (sia come numero sia come dimensione).

E per quanto riguarda launcher e interfaccia? Sarebbero interessanti uno svecchiamento del launcher di base con l’aggiunta di qualche funzione, delle personalizzazioni in più, magari con un ulteriore potenziamento delle gesture (ancora decisamente migliorabili). E che dire di qualche novità per Android Auto, ormai sempre più diffuso a bordo delle vetture che utilizziamo tutti i giorni, anche se questo punto potrebbe non essere necessariamente collegato ad Android 11.

Insomma, tra indiscrezioni, “certezze” e qualche idea ci aspettiamo un Android 11 ricco di novità, e Google ha ancora tanto tempo per tirare fuori qualcosa di inaspettato dal proverbiale cilindro. Di carne al fuoco ce n’è, e le aspettative sono tante: riuscirà Android 11 a rispettarle e magari a superarle con qualche altra chicca, anche sotto al cofano? Ci toccherà aspettare i prossimi mesi per saperlo, ma nel frattempo potete farci sapere la vostra approfittando del solito box qui in basso.

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