Dopo averli mostrati in anteprima al CES 2025 di Las Vegas, Roborock sta per avviare la commercializzazione di due dei nuovi aspirapolvere robot annunciati in quella circostanza. Parliamo di Roborock Saros 10 e Roborock Saros 10R, i nuovi modelli premium del brand che alzano ulteriormente l’asticella con tante novità.

Ma cosa li rende diversi, a parte una lettera nella loro sigla? Li abbiamo provati entrambi per alcune settimane e oggi li mettiamo a confronto, dopo avervi riepilogato le principali caratteristiche tecniche. Assegneremo un voto a ciascuno e vi diremo quale, secondo noi, è il più adatto in ogni circostanza.

Prima di parlare delle differenze e dei punti in comune, è d’obbligo fare un rapido riassunto delle nostre prove e delle caratteristiche tecniche dei due robottini, così da capire i punti di forza e le eventuali debolezze di ciascuno di essi.

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Roborock Saros 10, sottile e versatile

Il primo passaggio dopo aver posizionato base e robottino è ovviamente l’abbinamento allo smartphone tramite la companion app, così da sfruttare al meglio tutte le funzionalità. Prima di iniziare qualsiasi operazione di pulizia è necessario effettuare la mappatura dell’interno ambiente domestico, che nel nostro caso ha richiesto circa 10 minuti per 80 metri quadri. La mappa risultante è stata, almeno nel nostro caso, decisamente precisa, abbiamo solo dovuto unire due parti di un corridoio e due parti di un bagno, ma tutte le altre stanze sono state correttamente riconosciute.

A questo punto è possibile affidare tutto all’intelligenza artificiale di SmartPlan, che si adatta alla casa e alle richieste dell’utente, diventando sempre più preciso con il passare del tempo, o impostare manualmente le preferenze di pulizia. Noi siamo partiti con i Flussi di lavoro, così da “istruire” in qualche modo il robot, passando successivamente a SmartPlan con risultati decisamente soddisfacenti.

Con i Flussi di lavoro è possibile decidere se effettuare una pulizia completa, limitarla a determinate stanze e decidere, per ogni stanza, se aspirare solamente o aspirare e lavare allo stesso tempo. Questo permette di risparmiare parecchio tempo migliorando l’efficienza, con un risultato decisamente convincente. Dello specifico metodo usato per lavare parleremo tra poco, nella sezione dedicata alle differenze, vi diciamo solo che il lavaggio sonico è anni luce più avanti rispetto al classico panno fissato sul retro del robottino, che si limita a raccogliere le particelle più fini. Qui infatti siamo di fronte a una soluzione molto efficace anche sulle macchie più ostinate, come quelle che troviamo in cucina, senza lasciare dietro di sé residui o aloni.

Ottimi i risultati in termini di tempo: il flusso di lavoro che include l’aspirazione in tutte le stanze e il lavaggio in tre, ha richiesto poco più di 80 minuti, ma con Smart Plan siamo riusciti a scendere verso i 70 minuti, un dato che ci ha pienamente convinto. Va detto che il panno vibrante viene rimosso automaticamente, così da non rischiare di trascinare sporco o umidità nelle stanze con pavimenti più delicati o in presenza di tappeti, e viene comunque rialzato quando il robot passa da attraverso stanza da non lavare.

La stazione di lavaggio è decisamente evoluta e nasconde, sotto a un coperchio, i due contenitori per acqua pulita e acqua sporca. Appena sopra all’alloggiamento del robottino è presente uno sportello che nasconde il sacchetto della polvere e il contenitore per il detergente, che viene aggiunto autonomamente dal robot in base alle dimensioni delle stanze da pulire.

Decisamente soddisfacente la qualità della pulizia, sia per quanto riguarda l’aspirazione che per quanto riguarda il lavaggio. Il robot ha sempre raccolto tutto lo sporco presente sul pavimento e per quanto riguarda il lavaggio anche le macchie più “rognose” sono state rimosse senza lasciare alcun alone, in maniera impeccabile. Va detto che il lavaggio è decisamente silenzioso, visto che non ci sono moci che ruotano, e lo sfregamento del panno sul pavimento non risulta mai fastidioso, nemmeno in ambienti silenziosi.

Roborock Saros 10R, navigazione intelligente

La procedura di installazione di Roborock Saros 10R è identica a quella di Saros 10, e prima di iniziare a pulire richiede una mappatura rapida. In questo caso la procedura è stata leggermente  più veloce rispetto al “fratello” e ha richiesto circa 8  minuti. La mappa prodotta però non è stata altrettanto precisa, soprattutto per quanto riguarda la divisione di 2-3 stanze che sono risultate completamente sballate. È bastato comunque qualche minuto per sistemare tutto, senza grosse difficoltà.

Anche in questo caso è possibile scegliere SmartPlan per lasciare che sia l’intelligenza artificiale a gestire la pulizia, ma abbiamo notato un deciso miglioramento solo dopo aver eseguito la pulizia con i Flussi di lavoro per qualche giorno. In questo modo infatti il robot ha capito le nostre preferenze, ha imparato a conoscere la casa e gli eventuali ostacoli, e ha migliorato decisamente i tempi. Se con i Flussi di lavoro la pulizia ha richiesto in media 78 minuti, con lo SmartPlan siamo scesi a 71, un risultato decisamente soddisfacente.

Leggermente meno soddisfacente il lavaggio del pavimento, visto che con le stesse impostazioni di intensità e livello di acqua, è rimasta qualche piccola traccia sul pavimento, che ha richiesto una seconda pulizia per essere rimossa fino in fondo. Si trattava comunque di macchie decisamente ostinate, con quelle più leggere non abbiamo osservato problemi di sorta. Anche in questo caso Roborock ha utilizzato un sistema di montaggio automatico dei panni, che vengono fissati sotto al robot solamente quando serve, e che vengono rialzati nei trasferimenti tra le stanze, nel ritorno alla base e nel passaggio sopra ai tappeti.

La stazione di ricarica è simile nel design, ma in questo caso i due serbatoi per l’acqua pulita non sono protetti da uno sportello. Appena sopra all’alloggiamento del robot è presente uno sportello da rimuovere per accedere al sacchetto della polvere e al serbatoio per il detergente, che viene aggiunto automaticamente insieme all’acqua pulita.

I punti in comune

Sono davvero molti i punti in comune tra Roborock Saros 10 e Saros 10R, a partire dalle dimensioni, in particolare l’altezza da terra, contenuta in appena 7,98 centimetri, che permette a entrambi di infilarsi sotto a tutti i mobili. Entrambi si sono sempre mossi agilmente e senza incertezza, valutando al meglio l’altezza dei mobili senza mai incastrarsi (va detto che nel nostro ambiente di prova i mobili sono alti almeno 12 centimetri da terra).

In comune i due robot hanno anche la tecnologia AdaptLift che permette di superare soglie alte fino a 4 centimetri. Nel nostro caso non è stato necessario utilizzare questa tecnologia, abbiamo semplicemente provato a mettere un paio di “finti” scalini alti 3 centimetri  e i due robot li hanno superati senza alcuna difficoltà. Questa funzione è invece molto comoda per chi ha diversi piccoli dislivelli in casa, e non sarà costretto a portare manualmente il robot nelle varie stanze o a mettere delle pedane per facilitarne l’ingresso.

Il rullo centrale utilizza la tecnologia DuoDivide, che avevamo già visto nella recensione di Roborock Curve S5X, che risolve il problema dei grovigli di peli e capelli con una spazzola divisa in due. Il design delle due metà convoglia peli e capelli verso il centro e, grazie una potenza di aspirazione decisamente elevata (Su Saros 10 raggiunge i 22.000 Pa) tutto viene convogliato nel contenitore interno. Dopo diverse pulizie effettuate con ciascun robot (e in casa ci sono due persone con capelli medio-lunghi) non abbiamo trovato un solo capello sulla spazzola centrale. Da segnalare che quando il robot rileva liquidi sul pavimento, la spazzola centrale viene sollevata per evitare di bagnarla.

Altra caratteristica che accomuna i due Saros è la spazzola laterale estensibile FlexiArm, con design asimmetrico delle spazzole, che viene estratta verso l’esterno per raccogliere lo sporco presente lungo i mobili, sul battiscopa e soprattutto negli angoli. Anche in questo caso la spazzola viene sollevata durante il lavaggio o qualora sul pavimento siano presenti dei liquidi.

Pur adottando due diverse tecnologie per il lavaggio del pavimento, le stazioni di ricarica dei nuovi Saros riempiono il serbatoio interno con acqua tiepida, al posto della classica acqua fredda, così da migliorare l’efficacia della pulizia. A questo si aggiunge il detergente, che su tutti e due i modelli viene aggiunto in automatico grazie alla presenza di un apposito serbatoio collocato nella base di ricarica, e il risultato è un pavimento sempre pulito e senza aloni o tracce residue (solo qualche macchia davvero ostinata ha richiesto due passaggi). Anche il lavaggio dei panni avviene in entrambi i casi con acqua calda a 80 gradi, e il risultato finale è sempre ineccepibile, senza che vi siano residui di sporco o grasso.

Il controllo da remoto della casa è una funzione molto comoda se programmate la pulizia e volete comunque tenere tutto sotto controllo, magari perché avete animali in casa, ma anche solo per essere sicuri che sia tutto in ordine. La funzione va attivata con una semplice procedura guidata e può essere utilizzata anche per interagire con gli eventuali presenti in casa.

Chiudiamo con la ricarica rapida, che su Saros 10 e Saros 10R permette di avere una ricarica completa in appena 150 minuti. Non ci è mai capitato di scaricare la batteria prima che fosse finita la pulizia, ma se dovessero esserci problemi di ricarica nelle fasce orarie indicate, sapete che per la ricarica basta davvero poco. Molto utile, ai fini del risparmio in bolletta, la possibilità di pianificare la ricarica di notte, o comunque in quelle fasce orarie più convenienti.

Se amate controllare i vostro robot con la voce, apprezzerete la presenza dell’assistente vocale Rocky. È sufficiente pronunciare la hot word “Hello Rocky” per comunicare con Saros 10 e Saros 10R, facendogli pulire una determinata stanza, mettendo in pausa la pulizia (funzione molto comoda se non avete lo smartphone a portata di mano), svuotamento automatico della polvere e molto altro. E i comandi vocali funzionano anche senza connessione a Internet, quindi anche in quei momenti in cui il vostro gestore telefonico sta avendo problemi, potete continuare a pulire senza difficoltà alcuna.

Per gli appassionati di smart home, non va dimenticata la compatibilità con Matter, non ancora disponibile ma che sarà rilasciata sia su Saros 1o che su Saros 10R, con un aggiornamento OTA. In questo modo sarà ancorati semplice integrare i robot aspirapolvere nel vostro ecosistema domotico, senza dover attendere lo sviluppo di integrazioni e senza dovervi scervellare per risolvere i problemi.

Una funzione che abbiamo molto apprezzato, e che rende ancora più fluidi i movimenti dei robot aspirapolvere, è VertiBeam, un laser laterale che permette ai Saros di riconoscere anche eventuali ostacoli laterali. Nel corto caso, ad esempio, ha correttamente riconosciuto un mobile basso (quello della TV) evitando di pulire la zona antistante in maniera ondeggiante ma procedendo come se fosse una parete solida. E il laser verticale permette al robot di riconoscere meglio le gambe dei tavoli e delle eventuali sedie, così come le lampade da pavimento, offrendo una pulizia decisamente più accurata.

Le differenze tra Saros 10 e Saros 10R

Anche se Roborock Saros 10 e Saros 10R hanno molto in comune, ci sono parecchie caratteristiche che li distinguono. La prima è indubbiamente il sistema di navigazione: mentre Saros 10 utilizza RetractSense, Saros 10R si affida a StarSight Autonomous System 2.0.

Saros 10 può quindi contare su una classica torretta LDS che può essere ritratta all’interno del robot, permettendogli di passare anche sotto ai mobili più bassi senza rimanere incastrato. È presente anche un sensore di altezza che misura lo spazio disponibile sopra al robot, facendo abbassare il laser al momento giusto. La dotazione di serie è completata da un modulo di visione grandangolare che permette al robot di mantenere la posizione e proseguire nella pulizia anche senza il sistema laser. Il sensore di contatto superiore invece rileva eventuali spazi troppo stretti o inclinati, che potrebbero portare a collisioni involontarie, in questo modo il robot è capace di prendere delle decisioni in totale autonomia a muoversi senza rimanere incastrato o rovinare l’arredamento.

Dal canto suo Saros 10R utilizza un sistema 3D ToF (Time of Flight) che esegue una scansione tridimensionale dell’ambiente circostante, così da riuscire a muoversi anche negli ambienti più complessi. L’assenza di una torretta laser permette di avere un’altezza totale da terra sempre costante, senza che sia necessaria alcuna tecnologia per ritrarre gli elementi ingombranti.

Sul campo si nota indubbiamente la differenza, con Saros 10R che a volte appare più goffo (pur senza perdere in precisione). Il robottino infatti gira a volte su se stesso per ritrovare la posizione ed essere certo di trovarsi al posto giusto, mentre Saros 10 sembra sempre muoversi in maniera fluida e decisa, prendendo la strada giusta per ogni stanza passando a volte a pochi millimetri da spigoli e pareti, senza ovviamente toccarli. Nel complesso ci ha convinto maggiormente la più tradizionale delle soluzioni, anche se in termini di risultato finale le due tecnologie si equivalgono.

Altra differenza è nella tecnologia di riconoscimento degli ostacoli, Reactive AI 3.0 per Saros 10  e StarSight 2.0 per Saros 10R. Il primo sistema usa una tripla luce strutturata frontale, una videocamera RGB e il sistema laterale VertiBeam, riducendo ai minimi termini gli angoli ciechi e rilevando con estrema precisione gli ostacoli, evitandoli senza scomporsi particolarmente. Va detto che al termine della pulizia vengono segnalati sulla mappa gli oggetti rilevati sul pavimento, e Saros 10 si è sempre ben difeso. Dove invece ha fatto qualche errore, al parti si Saros 10R, è nel riconoscimento dei mobili, con divani scambiati per letti e poltrone confuse con cassettiere.

Nei nostri test abbiamo evitato di lasciare oggetti sul pavimento, ma in qualche caso ci è sfuggita una palla, una ciabatta o un giornale. In tutti i casi il robot ha riconosciuto l’oggetto come ostacolo temporaneo, senza alterare la mappa e aggirandolo senza perdere in efficienza. Alla pulizia successiva, quando tale oggetto era assente, il robot si è comportato normalmente senza variare la propria routine di pulizia.

Il sistema tridimensionale di mappatura presente su Saros 10R gli consente anche, in combinazione con la telecamera RGB, di riconoscere degli oggetti che si trovano per sbaglio sul pavimento, riuscendo ad adeguare la pulizia alla loro posizione. Abbiamo volutamente lasciato una prolunga in mezzo a una stanza, con il cavo collegato alla presa, per capire come reagisse Saros 10R. Il robot ha seguito in maniera precisa il filo, senza calpestarlo o cercare di aspirarlo, girandoci sostanzialmente attorno per assicurarsi di aver pulito tutto il pavimento libero.

Vi abbiamo già accennato alla diversa tecnologia usata per il lavaggio dei pavimenti, altra caratteristica che distingue i due robot. Mentre Saros 10R utilizza il sistema che sembra andare per la maggiore, con due moci contro rotanti, Saros 10 si affida al collaudato sistema VibraRise 4.0, con un panno sfregato sul pavimento.

La soluzione di Saros 10R potrebbe sembrare più efficace, ed in effetti lo è con le macchie più ostinate, che vengono quasi sempre rimosse con una sola passata. E il mocio sul lato destro si estende automaticamente in prossimità di pareti e mobili, per garantire la miglior pulizia. Peccato per qualche alone che rimane sul pavimento, anche utilizzando l’apposito detergente.

Saros 10 invece utilizza quello che a tutti gli effetti è stato il primo sistema di lavaggio, ovvero un panno in microfilma fissato su un apposito supporto. A differenza dei modelli di qualche anno fa, che si limitavano a trascinare il panno umido, qui il panno viene sfregato rapidamente sul pavimento per rimuovere le macchie (per quelle più ostinate a volte serve una seconda pulizia) e non abbiamo mai rilevato aloni sul pavimento. Uno dei limiti di tale tecnologia, almeno nei modelli più economici, era l’impossibilità di pulire a filo delle pareti e dei mobili, ma un piccolo mocio circolare risolve il difetto. Si abbassa quando serve e completa l’opera del panno vibrante, e allo stesso tempo toglie la polvere da mobili e battiscopa, per una pulizia ancora migliore.

Entrambi i robot possono comunque lasciare moci o panno vibrante sulla base, senza che l’utente debba toglierli o aggiungerli. Sarà il robot a tornare alla base quando necessario per montare i panni, risciacquarli con acqua calda e iniziare le proprie operazioni.

Proprio le due stazioni di ricarica sono l’ultima grande differenza, anche se le dimensioni sono simili: quella di Saros 10 è larga 409 millimetri, profonda 440 e alta 470, mentre quella di Saros 10R misura 381 millimetri di larghezza, 475 di profondità e 488 di altezza. La stazione di Saros 10 ha i contenitori dell’acqua protetti da un coperchio, mentre su quella di Saros 10R sono in vista e più esposti alla polvere. Anche il cassetto frontale è diverso: quello di Saros 10 va premuto e su apre verso il basso, rimanendo però collegato alla stazione, quello di Saros 10R va tolto per consentire l’accesso al sacchetto della polvere e al contenitore del detergente, identico su entrambi i modelli. Abbiamo qualche grado di differenza nella temperatura di asciugatura dell’aria e un’autonomia leggermente inferiore su Saros 10R.

Con una singola carica Saros 10 può coprire fino a 220 metri quadri, mentre Saros 10R si “ferma” a 180. Nelle nostre prove abbiamo notato che, a parità di superficie pulita, Saros 10R ha consumato un 7-8% di batteria in più, un dato che comunque non ha mai creato problemi.

Considerazioni finali

Due robot molto simili tra di loro quindi, ma con alcune scelte che in realtà li rendono profondamente diversi, in particolare per quanto riguarda navigazione e lavaggio del pavimento. Entrambe sono molto efficaci, sia per quanto riguarda l’aspirazione che il lavaggio, la navigazione è in entrambi i casi efficace e utilizzandoli a giorni alterni abbiamo faticato a capire quale robot avesse pulito.

Se dobbiamo esprimere una preferenza, scegliamo Roborock Saros 10 per il suo sistema di navigazione che ci è sempre sembrato più sicuro e preciso, e per un lavaggio del pavimento che non ha mai lasciato aloni. Questo non significa che Saros 10R sia un modello di qualità inferiore, per quanto riguarda il lavaggio è probabilmente il migliore visto che non ha quasi mai dovuto ripassare sulle macchie più ostinate. Il sistema 3D ToF è efficace ma a volte abbiamo visto il robot girare come una trottola per orientarsi (è tipico della tecnologia, non un problema) e questo, insieme a una maggiore autonomia, ha fatto pendere l’ago della nostra bilancia verso Roborock Saros 10

Potete acquistare i nuovi robot aspirapolvere Roborock su Amazon e sul sito ufficiale a partire dal 20 marzo. Per entrambi il prezzo di listino è fissato a 1.499 euro ma nel corso dei prossimi giorni vi sveleremo le promozioni di lancio per ottenere un prezzo ancora più interessante.

Le pagelle

Roborock Saros 10

Pro:

    • navigazione impeccabile
    • non lascia aloni sul pavimento
    • panno rimovibile automaticamente
    • riconoscimento di mobili e ostacoli di altissima qualità
    • lavaggio automatico della base

Contro:

    • a volte (raramente comunque) deve ripassare sulle macchie ostinate
    • non riconosce correttamente tutti i mobili

Voto finale:

9.3

Roborock Saros 10R

Pro:

    • riconoscimento impeccabile dei mobili e degli ostacoli
    • lavaggio del pavimento perfetto
    • moci rimovibili automaticamente
    • lavaggio automatico della base

Contro:

    • autonomia leggermente inferiore
    • navigazione precisa ma a volte incerta

Voto finale:

9.1