Torniamo a parlarvi di uno smartphone pieghevole, e questa volta lo facciamo con quello che, ad oggi, rappresenta probabilmente il miglior flip phone sul mercato: Motorola Razr 60 Ultra. Motorola ha un approccio distintivo in questo segmento, puntando tutto su design e stile, per realizzare prodotti non solo funzionali ma anche preziosi e ricercati. Parliamo infatti di dispositivi che vanno oltre il concetto classico di smartphone: sono oggetti tecnologici, certo, ma anche veri e propri accessori da sfoggiare. E in questo Motorola si è dimostrata maestra, riuscendo a coniugare eleganza e innovazione. Con il Razr 60 Ultra la tradizione continua, vi raccontiamo tutto nella nostra recensione completa.

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Video recensione di Motorola Razr 60 Ultra

Design e qualità costruttiva

Motorola Razr 60 Ultra è, prima di tutto, uno smartphone bellissimo e costruito con grande cura. Il design richiama quello della generazione precedente, ma ci sono migliorie importanti, a partire dalla nuova cerniera, realizzata in acciaio e titanio, promette maggiore rigidità e durata nel tempo, riducendo il rischio che con l’uso diventi eccessivamente morbida.

In mano la sensazione è eccellente: solido, ben bilanciato, rigido quanto basta per trasmettere fiducia nell’uso quotidiano. Come spesso accade nei pieghevoli, un piccolo punto morto al centro resta percepibile, ma non disturba. La vera chicca è ancora una volta il display esterno, che resta da 4 pollici ma è stato aggiornato: ora è più luminoso, adotta tecnologia LTPO a 165Hz e viene protetto dal nuovo Ceramic Glass di Corning. Era il nostro primo incontro con il nuovo vetro dell’azienda americana e un po’ ci è spiaciuto constatare che il trattamento antiriflesso non è lo stesso del Gorilla Armor. In compenso la resistenza ai graffi dovrebbe essere eccellente, un dettaglio importante per uno schermo esposto.

La nostra unità in prova presenta una splendida finitura in vero legno sul retro, abbinata a un telaio in alluminio colorato in tinta. In confezione troviamo anche una cover pensata per l’uso a tracolla, che trasforma lo smartphone in un vero accessorio di stile: bello, originale, indossabile. Sul sito ufficiale sono disponibili anche altre colorazioni, con materiali come alcantara e pelle vegana, ciascuna abbinata a telai e cover dedicate: un’attenzione al dettaglio che eleva il valore percepito del prodotto.

Aprendolo si svela il secondo display, che cresce leggermente rispetto al passato: da 6,9 a 7 pollici, con cornici più sottili. Anche in questo caso parliamo di un OLED LTPO a 165Hz, con una luminosità di picco che ora raggiunge i 4500 nit. È un bel pannello, ben visibile anche sotto il sole, e la piega è poco visibile, anzi: lasciando lo smartphone aperto per qualche minuto tende ad appiattirsi leggermente.

Rispetto ai principali competitor l’impatto visivo è decisamente migliore ed è chiaro il progresso che hanno fatto gli schermi pieghevoli, di cui quello del Razr 60 Ultra è, ad oggi, probabilmente il migliore sul mercato. Tuttavia, resta una differenza tangibile con i display tradizionali protetti da vetro, non aspettatevi miracoli: la plastica frontale tende ad appiattire i colori e riflette molto di più in modo disomogeneo, immaginate il vostro smartphone tradizionale protetto da una spessa pellicola in plastica.

Hardware e prestazioni

Dal punto di vista tecnico, Motorola Razr 60 Ultra mette sul piatto tutto ciò che ci si aspetta da un vero top di gamma. A muovere il tutto c’è lo Snapdragon 8 Elite, affiancato da ben 16 GB di RAM e 512 GB di memoria interna non espandibile. Anche sul fronte connettività non manca praticamente nulla: troviamo supporto al Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4, NFC, dual SIM (fisica + eSIM) e questa volta c’è anche il barometro. L’unico compromesso degno di nota è la porta USB-C, che è ancora una 2.0 senza uscita video: un dettaglio che stona vista anche l’ottima suite software di Motorola che avrebbe potuto sfruttarla.

In termini di esperienza d’uso, lo smartphone è veloce e sempre fluido. Non è pensato per il gaming estremo, ma se serve sa comunque cavarsela egregiamente anche in ambiti più impegnativi. Lo Snapdragon 8 Elite è un chip potente, che può scaldare un po’ sotto stress, ma sa anche essere efficiente e contenuto nei consumi: l’abbinamento ideale per un pieghevole, dove l’equilibrio tra potenza e gestione termica è fondamentale.

Il salto generazionale rispetto al Razr dello scorso anno  si avverte soprattutto nella reattività generale e nella capacità di gestire meglio le temperature. Promossa anche la ricezione, così come la qualità generale del comparto connettività: nessuna incertezza, nessun compromesso.

Unico aspetto da segnalare è la tendenza dello smartphone a scaldare in modo fastidioso durante le chiamate, nella zona dello speaker superiore, al punto da dare fastidio all’orecchio. Non è chiaro se si tratti di un bug, di una questione software o semplicemente di una caratteristica intrinseca del dispositivo, ma è un dettaglio che merita attenzione.

Autonomia e ricarica

Sul fronte autonomia, Motorola Razr 60 Ultra compie un buon passo in avanti rispetto al passato. La batteria passa infatti da 4000 a 4700 mAh, una crescita importante che si traduce in una gestione dell’energia più solida e affidabile. Merito anche del processore, che riesce a mantenere consumi contenuti nella maggior parte dei contesti d’uso.

Nel quotidiano si riesce a coprire senza problemi una giornata piena, anche con utilizzo intenso tra social, navigazione, fotocamera e app varie. Le due giornate restano fuori portata, ma l’autonomia è comunque adeguata per un dispositivo pieghevole con queste caratteristiche tecniche e due display sempre pronti all’uso.

Anche la ricarica è stata aggiornata e ora supporta fino a 68W via cavo e 30W in modalità wireless, un netto miglioramento rispetto al passato.

Esperienza d’uso e funzionalità

Utilizzare Motorola Razr 60 Ultra è un’esperienza diversa dal solito, come spesso accade con gli smartphone pieghevoli. Ci sono molti aspetti positivi, ma anche qualche inevitabile compromesso. Motorola ha lavorato per rendere il tutto più pratico, a partire da un display esterno ampio e ben sfruttato, sia in termini hardware che software.

Grazie alle sue dimensioni generose e a un’interfaccia ben studiata, lo schermo esterno permette di interagire con notifiche, rispondere ai messaggi tramite tastiera completa e aprire qualsiasi applicazione. È possibile scegliere tra una modalità di visualizzazione compatta che lascia fuori i due obiettivi fotografici e una modalità a tutto schermo, con le app che si adattano alla presenza delle due fotocamere.

La personalizzazione è ampia: ci sono widget per meteo, calendario, contatti preferiti e scorciatoie rapide per chiamate o SMS. Dopo un breve periodo di rodaggio, si finisce per aprire il telefono molto meno del previsto: un’abitudine necessaria per sfruttare davvero l’anima “flip” del dispositivo. Senza questa adattabilità, l’utilizzo rischia di diventare macchinoso e persino frustrante.

Sempre dal display esterno si può accedere all’intelligenza artificiale Moto AI, che si attiva tramite un gesto o semplicemente guardando verso le due fotocamere frontali. È una funzione abilitabile dalle impostazioni e che, nei nostri test, si è rivelata rapida e precisa. Presente anche la modalità scrivania, che consente di visualizzare l’orario o una riproduzione a scelta di immagini e testi, trasformando lo smartphone in una sorta di mini cornice smart da tenere sul tavolo.

Una volta aperto, troviamo la classica Hello UI di Motorola, una personalizzazione leggera di Android, esteticamente curata e ricca di funzionalità. C’è tutta la suite Moto Connect, strumenti per la sicurezza, per la gestione avanzata dello smartphone e tante opzioni per la personalizzazione dell’esperienza utente.

Il vero tallone d’Achille resta però il supporto software: Motorola promette tre major update e quattro anni di patch di sicurezza. Ma considerando che lo smartphone arriva già con Android 15 a bordo, e con Android 16 ormai imminente, gli aggiornamenti “utili” diventano di fatto solo due. Troppo poco per un flagship di questa categoria.

Un’intelligenza artificiale… da rivedere

Un capitolo a parte lo merita sicuramente il discorso legato all’intelligenza artificiale. Motorola adotta un approccio decisamente particolare, che però non ha ancora trovato una direzione chiara. All’interno del Razr 60 Ultra coesistono diversi assistenti: Moto AI, Gemini di Google, Microsoft Copilot, Meta AI e persino Perplexity. Un vero e proprio calderone di possibilità, ma senza un’integrazione efficace.

L’idea di base è interessante: l’utente può premere il tasto dedicato sul lato sinistro dello smartphone per richiamare Moto AI, e in base a ciò che è visualizzato sullo schermo, si attiverà l’assistente più adatto. In teoria. In pratica, però, tutto appare ancora acerbo e confuso. Moto AI, ad esempio, supporta solo inglese, spagnolo e portoghese: in italiano restituisce risposte scritte, spesso con grammatica imprecisa, e senza interazione vocale.

Anche il supporto di Perplexity , teoricamente utile per risposte contestuali e approfondimenti, lascia a desiderare: le risposte sono spesso fuori tema, perché basate sull’app in uso e non sul reale contenuto dello schermo. E sebbene Perplexity supporti perfettamente la lingua italiana, sul Razr le risposte arrivano quasi sempre in inglese.

Meta AI e Microsoft Copilot, invece, non sembrano avere un ruolo tangibile: probabilmente lavorano in background, ma l’utente non ha modo di capire né scegliere quale motore sta rispondendo. Moto AI, inoltre, risulta spesso impreciso e incompleto, con risposte poco coerenti con la richiesta fatta.

Al contrario, l’unica suite ben riconoscibile è quella di Google Gemini, con funzionalità come Cerchia e cerca, Gemini Live e altri strumenti basati sull’AI per la modifica delle foto, tutto ciò con 3 mesi di Gemini Pro offerti.

Motorola ha inoltre messo a punto (più o meno) ulteriori strumenti racchiusi in Moto AI:

  • Aggiornami: riepiloga le notifiche, ma in modo impreciso e spesso poco coerente con il contenuto reale;
  • Image Studio: generatore di immagini per sfonti, sticker, avatar e altro;
  • Playlist Studio: crea playlist personalizzate in base all’umore, ma solo tramite Amazon Music (serve abbonamento);
  • Attenzione: registra, trascrive e riassume note vocali, ma funziona praticamente solo in inglese;
  • Ricordati: permette di creare promemoria multimediali da immagini, testi e audio, organizzabili tramite l’app Note e l’AI integrata.

Tutto molto ambizioso, ma con una criticità evidente: per sfruttare pienamente molte funzionalità bisogna attivare abbonamenti. Gemini Pro costa circa 20 euro al mese, Perplexity Pro ha il suo canone, così come Amazon Music. In sostanza, l’utente si ritrova a dover spendere ulteriormente ogni mese per accedere davvero a tutte le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale dello smartphone, diversamente resteranno funzionalità un po’ campate per aria, poco sfruttabili e poco utili.

È evidente che l’approccio di Motorola sia ancora in fase sperimentale. Il concept è valido, ma manca concretezza e soprattutto accessibilità per gli utenti italiani, che al momento possono utilizzare solo una parte dell’esperienza AI.

Fotocamere

Per quanto riguarda il comparto fotografico, Motorola Razr 60 Ultra introduce qualche cambiamento rispetto alla generazione precedente. Le fotocamere posteriori sono due: sparisce il teleobiettivo, sostituito da una più classica ultrawide da 50 MP con autofocus. La camera principale resta da 50 MP ma cambia sensore: ora è un Samsung Isocell GNJ da 1/1.56″, con apertura f/1.8, autofocus e stabilizzazione ottica.

La fotocamera interna sale anch’essa a 50 MP, ma resta priva di autofocus. Va però detto che difficilmente la userete: il design pieghevole e il comodo display esterno permettono di scattare selfie direttamente con le due fotocamere posteriori, sfruttando lo schermo per l’anteprima. Una soluzione molto pratica, che cambia radicalmente il modo in cui si approccia l’autoscatto.

La qualità fotografica è buona, pur senza toccare le vette dei migliori camera phone. Si posiziona nella fascia medio-alta: prestazioni convincenti, soprattutto di giorno e con la fotocamera principale, mentre la ultrawide fatica un po’ di più in condizioni di luce complicata. In ogni caso, il lavoro software di Motorola è buono e riesce a tirar fuori immagini piacevoli anche in notturna.

I selfie, dicevamo, sono davvero ottimi se scattati con le fotocamere posteriori: probabilmente i migliori che si possano ottenere attualmente su uno smartphone, grazie anche alla flessibilità del form factor pieghevole. Se siete amanti dell’autoscatto, questo Razr fa decisamente al caso vostro.

Sul fronte video, c’è ampia scelta: si può registrare fino in 8K, oppure in 4K a 120 fps, con supporto a Dolby Vision e HDR. La qualità generale è buona, ma c’è da segnalare qualche problema nella gestione dell’audio: la cancellazione del rumore è un po’ troppo aggressiva, e può causare artefatti sonori, specialmente nelle voci e nei rumori ambientali. Nulla di drammatico, ma è un aspetto che ci sembrava corretto segnalare.

Conclusioni

Siamo arrivati alla fine della nostra recensione di Motorola Razr 60 Ultra, uno smartphone che ci è piaciuto davvero molto. Probabilmente è il miglior pieghevole a conchiglia attualmente in circolazione, sia per design che per usabilità, grazie soprattutto al suo ampio e versatile display esterno.

Come ogni pieghevole, porta con sé vantaggi e compromessi: è un form factor diverso, che richiede un periodo di adattamento e può non essere adatto a tutti. L’esperienza d’uso è molto soggettiva, e dipende anche da quanto si è disposti a cambiare le proprie abitudini rispetto a uno smartphone tradizionale.

Forse, però, il vero “nemico” del Razr 60 Ultra è il suo predecessore: il Razr 50, che oggi si trova sul mercato a prezzi decisamente più competitivi rispetto ai 1299€ di listino del nuovo modello. Una differenza che, allo stato attuale, rende difficile consigliare l’acquisto del Razr 60 Ultra.

Detto questo, il prezzo è destinato a scendere nei prossimi mesi, e in quel momento potrebbe diventare un acquisto molto più sensato. Se vi incuriosisce l’idea di provare uno smartphone pieghevole a conchiglia, Razr 60 Ultra è certamente una scelta da considerare.

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Pro:

    • Design curatissimo;
    • Comodo display esterno;
    • Cover originale in confezione;
    • Selfie favolosi;

Contro:

    • AI da sistemare e forse ripensare;
    • Autonomia buona ma non eccellente.

Voto finale:

8.5