Si dice che tre sia il numero perfetto, e a quanto pare lo sa anche SwitchBot, che al terzo tentativo sembra essere riuscita a realizzare un hub di altissima qualità. Non che i predecessori fossero riusciti male, intendiamoci, però stavolta il risultato è davvero superbo e SwitchBot Hub3 è decisamente un prodotto che fa acquisire una nuova dimensione anche a un hub.
C’è chi punta molto sul supporto a numerosi protocolli per la smart home (Zigbee, WiFi, Bluetooth, Thread) e chi invece come SwitchBot fa diventare un hub anche un vero e proprio centro di controllo per la casa, dandogli una propria identità. Scelte diverse, risultati diversi per utenti con esigenze diverse. In questo caso una soluzione ideale per chi ha diversi dispositivi intelligenti in casa, ha un server Matter e vuole provare a integrare per davvero numerosi ecosistemi, magari affidandosi, come abbiamo fatto noi, a un server di terze parti.
Dopo aver messo sotto torchio SwitchBot Hub3 per qualche settimana, sfruttandolo per controllare sia dispositivi intelligenti che prodotti più classici come una TV, è il momento di tirare le somme e scoprire cosa può offrirci nella nostra recensione completa.
Molto più di un semplice hub
Nonostante un hub sia uno dei dispositivi più importanti per la domotica, parliamo di un dispositivo destinato, nel migliore dei casi, a finire sotto la TV, dietro al router o in qualche stanzino insieme ad altri prodotti elettronici. Una scatoletta nera (o bianca) senza alcuno scopo apparente se non quello di “prendere polvere”, è sicuramente un prodotto bistrattato e causa di numerosi litigi in casa: “Ma devono proprio stare là sopra tutti quei cosi inutili?”
SwitchBot ha pensato a questa eventualità e ha trasformato Hub3 in una soluzione bella da vedere e multifunzionale, perfetta per la vostra scrivania ma anche per il tavolino che tenete a fianco del divano o per il comodino in camera. Si, perché è un dispositivo che svolge molte altre funzioni e non si limita, come nel caso del predecessore SwitchBot Hub2, a mostrare una o più temperature.
In realtà i due prodotti sono decisamente diversi, a partire dallo schermo monocromatico di ottima qualità che può mostrare una grande varietà di contenuti e che occupa il centro della parte superiore del dispositivo. Non si tratta di uno schermo touch, ma subito sotto al display sono presenti quattro tasti a sfioramento per azionare altrettante scorciatoie completamente personalizzabili utilizzando la companion app per Android o iOS. La metà inferiore è invece occupata da un controller rotativo, al centro del dispositivo, con due pulsanti per lato, tutti retroilluminati (tranne la rotellina).
SwitchBot Hub3 può essere fissato al muro o a un apposita base per la scrivania o una superficie piana, con tutti gli accessori necessari inclusi nella confezione di vendita. È presente anche uno speciale cavo USB-A/USB-C che integra un sensore di temperatura e umidità, indispensabile quindi per ottenere tali informazioni. È ovviamente possibile utilizzare un qualsiasi cavo USB-C per l’alimentazione, andando però a perdere i dati sulle condizioni ambientali.
Il contenuto della schermata può essere personalizzato e mostrare i dati provenienti dal sensore integrato nel cavo di alimentazione oppure da un qualsiasi altro sensore/termometro SwitchBot. Nella parte alta, abilitando l’apposito switch nell’app, è possibile vedere anche la situazione meteo, con temperatura e previsioni del tempo, indicate da una piccola icona. I dati forniti sono decisamente attendibili, sia per quanto riguarda la temperatura che dal punti di vista delle previsioni e della temperatura esterna indicata.
È possibile impostare degli allarmi, con eventuali avvisi sonori, che cambiano anche il colore degli indicatori di temperatura e umidità, una funzione utile se state monitorando un ambiente diverso da quello in cui vi trovate. Del supporto a Matter e dell’integrazione con dispositivi di terze parti vi parliamo nel prossimo paragrafo, prima però dobbiamo darvi conto della possibilità di controllare altri dispositivi.
La parte più interessante, a patto ovviamente di utilizzare SwitchBot Hub 3 in soggiorno o nella stanza in cui avete questo tipo di apparecchi elettronici, è la possibilità di emulare telecomandi a infrarossi. Ottima soluzione quindi per controllare la TV o il condizionatore senza dovervi dannare l’anima a cercare il relativo telecomando. E potete controllare anche una TV dotata di telecomando Bluetooth, come abbiamo fatto noi. Basta seguire la procedura indicata nella companion app, entrare nelle impostazioni della TV e abbinare il telecomando SwitchBot.
Nel nostro caso abbiamo controllato una smart TV con Google TV a bordo, guadagnando i controlli per la riproduzione, ottimi per guardare contenuti in streaming, i pulsanti Home, Back e OK, il pad direzionale e il controllo del volume tramite la rotella. Molto comodo se come noi avete un tavolino a fianco del divano (noi abbiamo usato questo purificatore/tavolino di SwitchBot), per abbassare il volume durante le interruzioni pubblicitarie ma anche per controllare la riproduzione attraverso i quattro comandi touch.
L’hub integra anche un sensore di movimento, che può essere utilizzato per mostrare i dati o l’orologio e che può essere esportato su piattaforme di terze parti per semplici automazioni. Tra le integrazioni vale la pena segnalare quelle con l’imminente campanello SwitchBot e con le serrature intelligenti, il cui stato può essere visualizzato sul display.
La rotella può essere utilizzata, oltre che per regolare il volume della TV, anche per l’intensità luminosa di una eventuale lampada collegata e per variare la temperatura di un termostato. E se avete configurato il telecomando per diversi dispositivi, potete anche creare una automazione per spegnere tutto (TV, condizionatore, tende, luci) prima di uscire di casa, senza comandi vocali e senza smartphone.
Tutto questo grazie alle scene, che possono essere configurate nell’app e abbinate a uno dei quattro pulsanti touch. Ovviamente le scene devono coinvolgere dispositivi collegati direttamente all’hub, SwitchBot o di terze parti tramite il telecomando. Per automazioni che coinvolgono anche prodotti smart di terze parti, potete sfruttare Matter, e le possibilità sono davvero tantissime.
Integrazione convincente
Tutto quello che abbiamo visto finora è decisamente molto bello, ma cosa fare se in casa abbiamo solo qualche prodotto SwitchBot? Dopotutto parliamo di un brand emergente, che non ha un ecosistema sviluppato come quello di alcuni concorrenti, soprattutto nel segmento delle luci e dei sensori.
Nessun problema, SwitchBot ha aggiunto la compatibilità con Matter, per cui è possibile creare delle integrazioni a doppio senso e utilizzare Hub3 per controllare anche prodotti di terze parti. Se utilizzate Apple Home potete sfruttare il nuovo hub per controllare i dispositivi SwitchBot via Matter, e per chi utilizza Amazon Alexa, Google Home e SmartThings esistono altrettante integrazioni. È possibile creare fino a 30 pulsanti virtuali, da associare ai tasti touch e ai relativi sottomenu, per controllare altrettanti dispositivi di terze parti.
Per ottenere il massimo però abbiamo utilizzato Home Assistant e Homey, le due soluzioni al vertice per quanto riguarda i controller per la smart Home, con Home Assistant che in questo caso offre una maggiore versatilità. È possibile creare delle automazioni per gestire luci, tende motorizzate, ventilatori, interruttori e prese e qualsiasi altro dispositivo intelligente collegato a uno dei vostri server.
Noi lo abbiamo testato maggiormente con Home Assistant e lo abbiamo utilizzato sia per abbinare i tasti a operazioni semplici, come ad esempio accendere o spegnere le luci nello studio, accendere il ventilatore quando la temperatura superava un certo limite o chiudere la tenda, sia per automazioni più complesse. Abbiamo utilizzato il pulsante al centro della rotella per spegnere ogni dispositivo prima di uscire di casa, ma anche il sensore di movimento dell’hub per accendere o spegnere la lampada da pavimento situata nell’angolo lettura in soggiorno, o per attivare la luce dello studio in determinati orari e quando la stanza era occupata.
Tutto funziona in maniera semplice e immediata, si crea il tasto virtuale dalla companion app, gli si assegna un nome e il pulsante compare su Home Assistant, senza bisogno di alcun intervento manuale. Peccato solo che non sia possibile esportare il controllo rotativo, sarebbe stato molto comodo per regolare, ad esempio, la luce di una lampada di terze parti o un termostato. Non è escluso che tali funzioni vengano aggiunte in un secondo momento tramite un aggiornamento firmware, SwitchBot è solita aggiornare con una buona regolarità i propri prodotti, sia per correggere eventuali bug sia per aggiungere nuove funzioni.
Nel complesso comunque l’integrazione in altri ecosistemi è davvero soddisfacente, senza difficoltà e funzionante in maniera stabile.
Considerazioni finali
Se con SwitchBot Hub 2 il produttore aveva iniziato a tracciare la strada per un hub interattivo, la terza versione ha fatto davvero centro. Oltre a fare il suo lavoro “sporco” infatti, SwitchBot Hub3 diventa un valido alleato per mettere ordine nella smart home, utile per controllare sia dispositivi SwitchBot che di altri brand, senza particolari difficoltà. Il prezzo è ampiamente giustificato dalle tante funzioni e non sarà difficile trovargli posto sulla scrivania o magari in soggiorno, accanto al divano.
Pro:
- supporto a Matter
- può controllare fino a 30 dispositivi
- ricco di sensori
Contro:
- schermo non touch
- blocchi occasionali