OPPO Reno14 F 5G è lo smartphone “entry” della nuova famiglia Reno14, presentato con un posizionamento ben preciso: portare alcune delle qualità che hanno reso popolare la serie Reno – design ricercato, display AMOLED, batteria generosa – in una fascia di prezzo più accessibile, senza però strafare con le prestazioni. È, in altre parole, il modello “popolare” della linea, quello che dovrebbe parlare alla maggior parte degli utenti che cercano affidabilità e un look distintivo senza svenarsi.

E proprio da qui si capisce molto del Reno14 F: un prodotto coerente, equilibrato, piacevole da usare per le attività quotidiane. Ma, tolta la nuova back cover “Mermaid Design” che cattura immediatamente lo sguardo, la scheda tecnica resta molto, forse troppo, simile al Reno13F 5G per poter parlare di vera evoluzione.

In questa recensione approfondita vi raccontiamo la nostra esperienza completa con OPPO Reno14 F 5G, con pregi, difetti e qualche confronto indiretto con i concorrenti più agguerriti.

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Design e qualità costruttiva: bello e ben fatto

OPPO ha sempre curato molto il design della linea Reno, e anche il Reno14 F non fa eccezione. Lo smartphone arriva in due colorazioni – Opal Blue e Luminous Green – ma è inevitabile sottolineare come la prima, con il suo Mermaid Design, sia quella che lascia davvero il segno. Il trattamento iridescente sul vetro posteriore ricorda un tessuto serico che muta con la luce e gli angoli di osservazione, un effetto rarissimo in questa fascia di prezzo. 

Noi, in questo caso, abbiamo provato la Luminous Green che risulta sicuramente un po’ più seria grazie ad una particolare lavorazione che tende a far apparire la back cover opaca in un verde scuro elegante. Di sicuro impatto la cornice più chiara intorno alla struttura quadrata del comparto fotografico che sembra quasi illuminata con un particolare LED, che invece non è presente. Scenica e anche bella da vedere. È un Reno bello esteticamente e a qualcuno farà sorridere notare che OPPO alterna ogni anno un tema diverso: dalle farfalle del Reno13 F si passa alle “sirene” di questa generazione. 

Il telefono si tiene bene in mano: i bordi sono piatti, ma gli angoli smussati rendono confortevole l’impugnatura. La cornice in alluminio aggiunge solidità e un senso di robustezza generale. Spessore e peso restano nella media (poco sopra i 7,7 mm e circa 180g), quindi anche nell’uso prolungato si avverte questa sua leggerezza in mano. Bene anche la gestione del modulo fotocamere, appena sporgente ma non fastidioso su superfici piane.

Un dettaglio molto apprezzabile è la certificazione IP66/IP68/IP69, una rarità in questo segmento: significa che il dispositivo è totalmente protetto contro polvere e getti d’acqua, e può addirittura resistere a immersioni temporanee. Non siamo ai livelli rugged di uno smartphone corazzato, ma per la routine quotidiana è una sicurezza non da poco. Nella confezione, se ve lo state chiedendo, non troviamo cover ma solamente un cavo di ricarica USB-A/USB-C. 

Display: AMOLED fino a 120Hz

Il Reno14 F porta con sé un display di tutto rispetto perché è un AMOLED da 6,57 pollici Full HD+ con refresh rate da 120Hz. Proprio la frequenza di aggiornamento a 120 Hz conferisce buona fluidità alle animazioni e allo scrolling, e l’esperienza quotidiana ne guadagna molto, soprattutto se provenite da uno smartphone di fascia inferiore o con refresh rate a 60 Hz. La qualità generale del display è molto buona per questa fascia: i colori sono saturi, i contrasti sono profondi, i neri praticamente assoluti – come ci si aspetta dal pannello.

Buona anche la gestione della calibrazione: ColorOS permette di scegliere fra modalità vivida o naturale, coprendo le esigenze tanto di chi ama colori saturi e impattanti, quanto di chi preferisce una fedeltà maggiore nella riproduzione cromatica. Anche nella fruizione dei contenuti HDR si nota un ottimo lavoro, con un contrasto marcato e una gamma tonale sufficiente a garantire video più immersivi. Bene pure i bordi sottili intorno al pannello, che aumentano la sensazione di immersività senza sacrificare troppo l’ergonomia.

Un ultimo punto va al sensore di impronte sotto al display: la velocità di riconoscimento è elevata, ma la posizione piuttosto bassa costringe spesso a piegare il pollice, soprattutto quando si utilizza il telefono con una sola mano. Nulla di grave, ma un dettaglio che con qualche piccolo accorgimento progettuale avrebbe potuto offrire più comodità nell’uso quotidiano. C’è anche il riconoscimento del volto ma è chiaramente una funzionalità meno sicura del sensore di impronte digitali.

Hardware e prestazioni: ancora lo Snapdragon 6 Gen 1

Qui purtroppo arriva una prima piccola delusione: sotto la scocca c’è ancora il Qualcomm Snapdragon 6 Gen 1, lo stesso chip del Reno13 F. Nessun upgrade, né lato CPU né GPU. Questo significa che le prestazioni sono assolutamente nella media del 2025, adatte a tutte le operazioni quotidiane (WhatsApp, social, navigazione, streaming, multitasking leggero), ma lontane dall’essere competitive nel settore gaming o con applicazioni di editing più pesanti.

Nei test e benchmark, il Reno14 F si comporta come ci si aspetta: fluido nell’uso generale ma un po’ fermo nel gestire titoli complessi come Genshin Impact con dettagli elevati. Si deve per forza scendere a compromessi con settaggi grafici medi o bassi per evitare cali di framerate.

Un lato positivo è la gestione termica: il processore non scalda quasi mai, nemmeno con sessioni di gioco di 30-40 minuti. Un fattore che rende l’esperienza più piacevole, anche se resta nei limiti di una macchina da utilizzo “light”. Disponibili 8GB di RAM (espandibili virtualmente) e 256GB di memoria interna, con possibilità di microSD.

Software: ColorOS 15 e Android 15

Lato software troviamo Android 15 con interfaccia ColorOS 15. Chi ha già usato un OPPO recentemente non troverà differenze radicali. La sensazione generale è quella di un sistema scattante, fluido e molto curato graficamente, dove la mano di OPPO si percepisce in ogni angolo, dall’attenzione alla palette dei colori fino alle animazioni coerenti e morbide.

Nell’uso quotidiano si tratta di una UI che punta sull’ordine visivo e sulla facilità di navigazione: i menu sono chiari, le impostazioni ben organizzate, e anche le funzioni più avanzate non risultano mai nascoste troppo in profondità. Questo rende l’esperienza adatta tanto agli utenti meno smanettoni quanto a chi cerca un buon livello di personalizzazione.

Uno dei punti che merita maggior attenzione è la politica di aggiornamenti. OPPO promette 5 anni di aggiornamenti maggiori per Android sul Reno14 F, con patch di sicurezza regolari. Non è un primato assoluto, visto che Samsung e persino Google hanno alzato l’asticella a sette anni, ma resta comunque un impegno notevole per un dispositivo di fascia media. Tradotto in pratica: chi acquista Reno14 F oggi si può aspettare di ricevere Android 20 nel 2030, un risultato che garantisce lunga vita al terminale. Per chi non cambia smartphone spesso e punta alla durata nel tempo, questa è una garanzia concreta.

Uno dei tratti distintivi di ColorOS rispetto ad altre interfacce Android è il suo alto livello di personalizzazione. Sul Reno14 F troviamo:

  • Temi completi scaricabili dallo store OPPO, con possibilità di cambiare font, icone e wallpaper.
  • Always-On Display personalizzabile, con varie opzioni di orologio, testi dinamici e animazioni minimaliste.
  • Edge Lighting sui bordi del display, utile per notifiche più scenografiche.
  • Modalità scura ben tarata, con tre diverse gradazioni di nero.

Un’aggiunta gradita è la possibilità di creare cartelle più “smart” nella home: possono essere espanse in stile iOS, in modo da contenere più scorciatoie senza aprire l’app drawer.

Come sempre accade, ColorOS installa una discreta quantità di app non richieste: dai soliti strumenti OPPO (Photo Clone, App Store alternativo, O Relax) a qualche partnership con software di terze parti. La buona notizia è che quasi tutte sono disinstallabili, eliminando quindi il rischio di avere spazio intasato. Tra le app proprietarie più interessanti segnaliamo: O Relax, una suite per il benessere digitale che include suoni rilassanti, sessioni guidate per la respirazione e timer per concentrazione. Phone Manager, utile per mantenere ordinato il sistema e monitorare prestazioni, memoria o consumo batteria e Clone Phone, indispensabile per chi proviene da un altro dispositivo Android o iPhone e vuole trasportare facilmente i propri dati.

Con Android 15 e ColorOS 15, OPPO spinge molto anche sulle funzioni AI integrate. Sul Reno14F troviamo alcune chicche che semplificano l’esperienza:

  • Smart Image Cutout, che permette di ritagliare automaticamente soggetti dalle foto per condividerli in sticker o altre app.
  • AI Eraser, strumento per rimuovere elementi indesiderati negli scatti, con risultati discreti (anche se non ai livelli dei modelli flagship).
  • Assistente voce integrato, che continua a migliorare ma resta meno maturo rispetto a Google Assistant.

Buona la gestione privacy e permessi, sempre chiara nel mostrare quando un’app accede a microfono o posizione. È presente anche la modalità Bambini, che limita contenuti, tempo d’uso e luminosità massima, rendendo lo smartphone più sicuro se messo nelle mani dei più piccoli. Inoltre, OPPO ha introdotto la Private Safe 3.0, una cartella cifrata dove archiviare foto, video e documenti con protezione biometrica.

Fotocamere: un buon compromesso

La configurazione è 50MP principale + 8MP ultra-wide + 2MP macro sul retro, e 32MP frontale. Sulla carta tutto identico al Reno13 F, e in effetti l’esperienza fotografica non cambia molto. Fotocamera principale: buoni scatti di giorno, con colori vividi e un HDR ben tarato. La gamma dinamica è buona, non ai livelli di un flagship ma sufficiente per catturare cieli e soggetti in controluce senza perdere troppo dettaglio. Ultra-wide: discreta, ma con poca luce cala vistosamente la qualità. In ambienti interni si nota rumore e calo di nitidezza. Macro: poco più di un riempitivo, utile solo saltuariamente. Selfie camera: convincente, soprattutto nei ritratti con modalità bellezza meno invasiva rispetto al passato.

In notturna il sensore principale si difende bene, con un rumore contenuto e dettagli accettabili. L’assenza di un teleobiettivo limita lo zoom (solo digitale fino a 10x), ma queste sono le regole del segmento mid-range.

Sul fronte video, la camera posteriore registra 4K a 30fps con stabilizzazione OIS, abbastanza convincente anche con riprese in movimento. La frontale invece si limita al 1080p30fps senza stabilizzazione, quindi per vlog e story dinamiche non è l’ideale.

Autonomia e ricarica: 6000 mAh per più di un giorno e mezzo

Forse il miglior aspetto del Reno14 F: la batteria da 6000mAh, un upgrade rispetto ai 5800mAh del modello precedente. Con uso standard (social + foto + qualche video), si copre tranquillamente un giorno e mezzo, e con uso leggero si può arrivare anche a due. Dopo una sessione di gaming di mezz’ora, il calo è stato di circa il 7%: un consumo più che onesto.

La ricarica avviene tramite fast charge 45W, non velocissima rispetto ai concorrenti (che arrivano anche a 67W o 80W in questa fascia), ma comunque sufficiente per portare lo smartphone da 0 a 100% in circa 90 minuti.

Conclusioni

Il giudizio su OPPO Reno14 F 5G non può che essere duplice: da un lato, abbiamo uno smartphone solido, piacevole, con un design unico che lo distingue immediatamente nella massa dei mid-range. Dall’altro, però, ci troviamo davanti a un aggiornamento molto conservativo, che lascia la sensazione di un’occasione mancata.

Se il design “Mermaid” è il vero protagonista di questa generazione, lo stesso non si può dire della parte tecnica: chipset identico e fotocamere quasi immutate. Piccoli dettagli come la batteria ancora più capiente e la longevità software sono segnali positivi, ma non bastano a rendere questo Reno14F molto diverso dal Reno13 F.

Detto questo, nell’uso quotidiano il Reno14 F è uno smartphone che fa esattamente ciò che promette: fluido nelle operazioni di tutti i giorni, con un software completo, una buona autonomia e fotocamere all’altezza per la maggior parte delle situazioni. È chiaramente pensato per l’utente medio che vuole affidabilità, estetica e una durata della batteria sopra la media senza interesse per prestazioni da gaming o foto da flagship.

OPPO Reno14 F 5G è arrivato sul mercato italiano a un prezzo di 379,99 euro, ma che può venire ridotto a 329,99€ grazie al voucher sconto RENO14SERIES-50,  di 50€, una cifra in linea con la fascia media attuale. Su Amazon però si può trovare a meno di 300€

In definitiva, OPPO Reno14 F 5G può essere visto come una buona scelta per chi cerca design, batteria e affidabilità software, ma meno indicato per chi vuole potenza, schermo all’avanguardia o fotocamere davvero versatili. È uno smartphone che va consigliato con consapevolezza: chi lo sceglie non resterà deluso nell’uso quotidiano.