Continuano ad arrivare interessanti rumor sul Samsung Galaxy S11, malgrado sia ancora piuttosto lontana la data del suo rilascio ufficiale. Quest’oggi scopriamo qualche dettaglio in più sul nuovo tipo di CPU che troveremo al suo interno, così come la possibilità che l’azienda stia valutando l’utilizzo di un altro sensore per il riconoscimento delle impronte digitali.

Samsung Galaxy S11: una nuova generazione di CPU

Il Samsung Galaxy S11 si baserà sui nuovi Exynos 990 e sul Qualcomm Snapdragon 865 che l’azienda americana dovrebbe presentare durante le prossime settimane, ad inizio dicembre. Sebbene sappiamo ormai tutto sul nuovo Exynos 990, è solo in queste ore che scopriamo importanti informazioni sull’Exynos M5, ovvero il custom chip di Samsung.

Infatti, grazie ad un commit su Github, scopriamo che il nuovo M5 viene sviluppato con processo produttivo a 7 nm (7LPP), dove la sigla “LPP” indica “Lover Power Plus“, ovvero la seconda generazione di processo produttivo che è stata anche utilizzata da Apple con il suo A13 e da Qualcomm con lo Snapdragon 855.

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Il chip M5 è l’ultimo dei prodotti del centro di ricerca di Austin, Texas, i cui lavoratori saranno licenziati/rilocalizzati. Secondo quanto dichiarato da Samsung, il nuovo custom chip sarebbe in grado di garantire un incremento del 20% delle performace rispetto all’Exynos M4, merito anche del processo produttivo a 7 nm e non ad 8 nm come il precedente modello.

Vengono sottolineati anche gli importanti passi in avanti per quanto riguarda la gestione energetica del nuovo Exynos M5, con un +50% di ottimizzazione dei consumi rispetto al passato. Queste informazioni ci permettono di dire che la nuova generazione di CPU permetterà al Samsung Galaxy S11 di reggere il confronto con gli ultimi smartphone di nuova generazione, ma che forse sarà l’ultima l’ultima volta che uno smartphone Samsung integrerà un chip sviluppato internamente.

Samsung potrebbe abbandonare la tecnologia di Qualcomm per il riconoscimento delle impronte digitali

La passata tornata circa i gravi problemi di sicurezza relativi al sensore per le impronte digitali presenti nei Samsung Galaxy S10 e Samsung Galaxy Note 10, potrebbe spingere Samsung a utilizzare una variante della tecnologia sviluppata da Qualcomm: il sensore ottico per le impronte digitali.

Gli attuali top di gamma di Samsung si basano sulla tecnologia con sensore ultrasonico per riconoscere la giusta impronta digitale. Senza entrare troppo nei dettagli, il sensore ultrasonico emette delle onde che, rimbalzando sulle piccole creste delle impronte digitali, forniscono informazioni circa la persona che sta cercando di sbloccare lo smartphone; il sensore ottico emette invece una luce che permette al componente di riconoscere o meno l’impronte digitale registrata.

Secondo gli ultimi rumor la compagnia sud coreana sarebbe intenzionata ad utilizzare un sensore ottico per i nuovi Samsung Galaxy S11. Questo le permetterebbe di gestire al meglio la sicurezza dei propri terminali ed evitare il ripetersi di eventi disastrosi, soprattutto dal punto di vista dell’immagine.

Durante la fase massima di criticità del bug delle impronte digitali, alcune banche avevano addirittura rimosso la propria applicazione dal Play Store per scongiurare eventi catastrofici, cosa che non ha giovato né all’immagine di Samsung né alla sicurezza dei suoi dispositivi.