Un’anticipazione inattesa ha svelato, con qualche ora di anticipo, dettagli rilevanti su GPT-5, il nuovo modello linguistico di OpenAI. L’annuncio è apparso brevemente sulla piattaforma GitHub, poi rimosso, ma ha lasciato il tempo sufficiente agli utenti per leggere e diffondere le informazioni. Secondo il post pubblicato per errore, la nuova intelligenza artificiale rappresenta un netto passo avanti rispetto alle versioni precedenti, con importanti miglioramenti nel ragionamento, nella generazione di codice e nell’interazione con gli utenti.

Non si tratterà di un unico modello, ma di una famiglia di quattro varianti: base, mini, nano e chat. Ogni versione sarà progettata per rispondere a esigenze differenti, dalla leggerezza operativa fino alla capacità di dialogare in modo naturale e multimodale. L’obiettivo è quello di offrire strumenti sempre più versatili e adattabili, con una particolare attenzione agli utilizzi aziendali e professionali.

Il CEO Sam Altman, nelle scorse settimane, aveva lasciato intendere che qualcosa di significativo stava per arrivare. Oggi, dopo il leak, tutto sembra confermato. E mentre cresce l’attesa per la diretta ufficiale prevista da OpenAI alle ore 19 italiane, il mondo tech guarda con interesse a quella che potrebbe essere una nuova svolta nel campo dell’IA.

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Quattro versioni per un solo cervello digitale: ecco come sarà GPT-5

Secondo quanto emerso dalla pagina trapelata, GPT-5 sarà suddiviso in quattro modelli, ognuno con caratteristiche precise. La versione “base” sarà la più bilanciata, pensata per affrontare compiti logici complessi e operazioni a più passaggi. La “mini”, invece, sarà una variante più leggera, adatta a contesti in cui conta soprattutto il risparmio di risorse. C’è poi la “nano”, ottimizzata per velocità e latenza ridotta, ideale per applicazioni in tempo reale. Infine, la versione “chat” sarà quella dedicata alle conversazioni avanzate e multimodali, pensata per usi aziendali ed esperienze utente evolute.

Questa struttura modulare suggerisce una strategia chiara: offrire soluzioni su misura per ogni tipo di necessità, dalle grandi aziende alle startup, fino agli sviluppatori indipendenti. Non più un’intelligenza artificiale generica, ma un sistema su misura, flessibile e personalizzabile.

I primi commenti parlano di un netto miglioramento nell’interazione uomo-macchina. GPT-5, si legge nel post, sarà capace di spiegare i propri ragionamenti in modo più trasparente, facilitando l’utilizzo anche da parte di chi non ha competenze tecniche. Un dettaglio che potrebbe renderlo uno strumento diffuso anche nella didattica, nella sanità e nella pubblica amministrazione.