Sono passati solo pochi mesi dalla presentazione ufficiale della nuova serie Google Pixel 9 ma già da tempo si parla dei prossimi Pixel 10 e Pixel 11. Nelle scorse settimane abbiamo anticipato i SoC a 3 nm per i prossimi flagship di Google così come quelli che dovrebbero essere i nomi in codice di Pixel 10. Insomma, già sono tante le aspettative su questi device che oggi possiamo arricchire andando ad anticipare alcune delle potenzialità software di Google Pixel 10 e Pixel 11. Sì, quelle che solitamente sono le ultime indiscrezioni a fuoriuscire di uno smartphone in favore delle specifiche hardware sono state oggetto di una fuga di notizie che ci permette di scoprire molto di quanto potrebbero essere in grado di fare Pixel 10 e Pixel 11.

Intelligenza artificiale e fotocamera più potente nel futuro dei Google Pixel

Video Generative ML

I prossimi smartphone di Google continueranno a puntare su funzionalità basate sull’intelligenza artificiale. Questo però con una prospettiva tutta nuova, quella offerta dal chip Tensor G5 che a quanto pare è già pronto per la produzione. Tra le innovazioni che questo processore dovrebbe portare a partire da Google Pixel 10 c’è innanzitutto la funzionalità “Video Generative ML”. Da quello che sta emergendo si tratterebbe di una funzionalità grazie alla quale gli utenti potranno modificare i propri video ricorrendo all’AI che analizza e comprende le caratteristiche del filmato. Tale funzionalità potrebbe essere implementata anche nell’app YouTube e in modo particolare per gli Shorts.

Speak-to-Tweak e Sketch-to-Image

Anche l’editing fotografico sarà rivoluzionato dall’intelligenza artificiale con la funzionalità “Speak-to-Tweak” e “Sketch-to-Image” che dovrebbero, utilizzando i modelli LLM, consentire di perfezionare un’immagine generata in precedenza sia tramite comandi testuali che selezionando manualmente l’elemento specifico sul quale intervenire. Parallelamente nei suoi documenti interni Google sembra parlare di una funzionalità “Magic Mirror” per la quale non ci sono però dettagli chiarificatori. Inoltre il chip Tensor G5 dovrebbe essere in grado anche di eseguire localmente i modelli basati su Stable Diffusion, il sistema AI che genera immagini da descrizioni testuali. Questo permetterebbe all’app Pixel Studio di utilizzare questa soluzione direttamente sul dispositivo, in alternativa all’attuale sistema basato su server.

Fotocamera più potente e zoom 100x

Molte delle funzionalità software dei prossimi Google Pixel 10 e Pixel 11 dovrebbero essere legate al potenziamento del comparto fotografico. Il chip Tensor G5, infatti, supporterà i video HDR 4K 60 fps rispetto ai 4K 30 fps degli attuali modelli. Google Pixel 11 inoltre dovrebbe avere una capacità di zoom di 100x sia per le foto che per i video grazie ai sistemi di Machine Learning. Questa è funzionalità software ma non è da escludere che sia accompagnata anche da un aggiornamento hardware; parlando di questa capacità di zoom Google farebbe riferimento a una fotocamera teleobiettivo “di prossima generazione”.

Cinematic Rendering Engine e Ultra Low Light video

Google Pixel 11 dovrebbe ricevere anche un aggiornamento di Cinematic Blur, con il supporto per la risoluzione 4K a 30 fps e la nuova funzionalità “Video Relight”. Quest’ultima dovrebbe consentire di modificare le condizioni di illuminazione nei video dopo la registrazione. Queste funzionalità sarebbero rese possibili da un “Cinematic Rendering Engine” presente nell’Image Signal Processor (ISP) del chip. Questa soluzione permetterebbe anche di ridurre di circa il 40% il consumo energetico durante la registrazione di video con effetto sfocatura.

La funzionalità però forse più sorprendente è quella nota con il nome “Ultra Low Light video” (o “Night Sight video”). Non è una vera e propria novità essendo già disponibile ma funziona in cloud, mentre quella prevista per Google Pixel 11 lavorerebbe direttamente sul dispositivo. Ma non solo. Sembrerebbe che questa funzionalità possa risultare utile in condizioni luminose molto scarse, come quelle di 5-10 lux, consentendo di registrare video anche in ambienti scarsamente illuminati.

Una fotocamera a infrarossi per un’autenticazione facciale più sicura

A proposito di comparto fotografico sembrerebbe che Big G stia lavorando per riportare sui suoi device una funzionalità presente (e poi non più prevista) già su Pixel 4. Parliamo della fotocamera a infrarossi (IR) che potrebbe essere inserita sotto il display di Google Pixel 11. L’autenticazione facciale sugli smartphone di Google è stata introdotta dalla serie Pixel 7, ma in realtà già Pixel 4 anni prima ne aveva prevista una. E anche migliore e più sicura. Google Pixel 4, infatti, disponeva di un sistema di autenticazione facciale tramite due fotocamere a infrarossi che consentivano un riconoscimento del volto migliore anche al buio.

L’Image Signal Processor (ISP) del Google Tensor G6 dovrebbe supportare un sistema di fotocamera a infrarossi (IR) sotto il display così da rendere il riconoscimento facciale migliore e anche più efficiente dal punto di vista energetico. È chiaro che le potenzialità di un chip non siano automaticamente sinonimo di relativa funzionalità sui device che lo utilizzeranno. Ma è altrettanto chiaro che Google sembra orientata in questa direzione anche considerando come anche Apple sembra intenzionata nel 2026 a introdurre una fotocamera IR per Face ID sotto i display dei prossimi iPhone.

Nuove funzionalità always-on

Con le potenzialità di Tensor G6 i prossimi device Google dovrebbe integrare anche alcune funzionalità alway-on basate su Machine Learning. La maggior parte di queste dovrebbe essere legate al monitoraggio della salute come il rilevamento delle apnee notturne, dei russamenti e dell’andamento delle farie fasi del sonno. Parallelamente dovrebbero esserci anche funzionalità per il controllo dell’attività sportiva con “Running ML” che dovrebbe prevedere strumenti specifici per i runner come l’analisi dell’equilibrio, dell’oscillazione e del passo.