A fine ottobre la Commissione del Senato ha approvato un emendamento che potrebbe mettere uno stop definitivo alle cosiddette offerte Operator Attack degli operatori mobili italiani. Questa modifica al DDL Concorrenza ha attirato le attenzioni dell’Associazione dei Consumatori Udicon e dei sindacati del settore delle telecomunicazioni, che hanno espresso la loro opinione al riguardo.

L’emendamento è stato approvato qualche giorno fa e, se dovesse diventare legge a tutti gli effetti, sancirebbe la fine delle offerte Operator Attack, vale a dire quelle offerte telefoniche che vengono proposte a consumatori che effettuano la portabilità del numero da uno specifico operatore, perlopiù virtuale.

Lo scopo dell’emendamento è quello di stabilire un “obbligo di non discriminazione in ragione del fornitore di provenienza” e, se da un lato l’Associazione dei Consumatori Udicon ha dichiarato il proprio sostegno alla decisione del Governo, che potrebbe portare ad una libera concorrenza nel settore, i sindacati del settore delle telecomunicazioni hanno espresso tutto il loro disappunto.

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I sindacati contro l’emendamento delle offerte Operator Attack

In una lettera congiunta, le principali Segreterie Nazionali del settore Tcl si sono dichiarate contrarie allo stop delle offerte Operator Attack, perché andrebbe a impedire azioni di recupero mirate in determinati aree del mercato. Secondo i sindacati, inoltre, l’emendamento al DDL Concorrenza andrebbe a mettere in discussione un particolare dogma, che afferma che le istituzioni non possono intervenire direttamente sul mercato perché andrebbero a rovinare l’equilibrio.

Con l’intervento diretto del Governo nel mercato delle telecomunicazioni e lo stop alle offerte mirate per chi richiede la portabilità del numero, si rischierebbe di livellare il tutto verso il basso, con ripercussioni sui posti di lavoro e sugli investimenti all’infrastruttura, a scapito anche degli operatori virtuali che si poggiano proprio su quelle infrastrutture.

Ciò che propongono i sindacati sarebbe piuttosto una tariffa minima, uguale per tutti gli operatori, che vada a coprire sia i costi del personale che quelli per gli investimenti industriali.

Al momento comunque l’emendamento del Governo è stato approvato solamente in Commissione al Senato e, prima di diventare legge effettiva, dovrà essere approvato sia dal Senato che dalla Camera. Nel mentre potrebbero esserci cambiamenti al testo dell’emendamento, soprattutto dopo l’intervento dei sindacati.

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