Google sta cercando di rendere Android sempre più modulare, in modo da poterne aggiornare diversi aspetti anche senza update completi, che a volte latitano già dopo un paio d’anni. L’opera è iniziata già da qualche anno, ma attraverso un articolo sul blog ufficiale scopriamo che la casa di Mountain View ha creato un “Extension Software Developer Kit” che dovrebbe permettere agli sviluppatori di utilizzare novità di Android 13 come il photo picker anche su distribuzioni precedenti. Vediamo più da vicino di che si tratta.

Google rilascia un Extension SDK: Android diventa sempre più modulare

Visto che gli aggiornamenti software non risultano sempre puntuali e duraturi nel lungo periodo, Google sta lavorando da qualche anno per rendere il sistema operativo sempre più modulare: lo scopo è far sì che sempre più componenti di Android possano essere aggiornati separatamente, senza richiedere necessariamente avanzamenti dell’OS. Con Android 10 venne annunciato Project Mainline, che modificò la modalità di distribuzione di alcuni aggiornamenti di sicurezza, e con le successive release del robottino il progetto si è allargato sempre di più. Android 13 ha fatto segnare una crescita ulteriore del progetto (con nuovi moduli, tra i quali quello relativo al Bluetooth e quello Ultra wideband), che permette di far passare un numero crescente di aggiornamenti di sistema direttamente dagli update Google Play. In questo modo è possibile ottenere un ambiente più sicuro e coerente su tutti i dispositivi, ma anche nuove funzioni sui device con qualche anno sulle spalle e non aggiornati all’ultima versione.

Grazie al nuovo Extension SDK, gli sviluppatori dovrebbero poter sfruttare funzioni come il nuovo photo picker (o, se preferite, selettore di immagini) anche su versioni di Android precedenti, come Android 11 e Android 12. Questo permette di fornire alle app l’accesso solo alle foto e ai video che l’utente ha deciso di condividere: l’app ottiene dunque un permesso temporaneo e di sola lettura dei file, che viene meno quando il processo viene terminato.

E non è finita qui, perché Google parla di “estendere il supporto di determinate funzionalità alle versioni Android esistenti“. La casa di Mountain View sembra dunque volersi spingere oltre al “semplice” selettore di immagini con il nuovo Extension SDK. Avere la possibilità di introdurre nuove funzioni al di fuori dei principali livelli di API consente di offrire innovazioni più rapide: come condiviso già in precedenza, da quest’anno Big G ha in mente di rilasciare la versione iniziale di Privacy Sandbox Beta su Android 13, una funzione che punta a limitare la condivisione dei dati degli utenti con terze parti e a proteggere la privacy.

Google non parla di portare Privacy Sandbox su versioni di Android precedenti, dunque è probabile che gran parte dei vantaggi della “nuova modularità” si vedranno con le prossime release del robottino. La casa di Mountain View sta rendendo il sistema sempre più modulare, ma andare a inserire funzioni in modo “retroattivo” è complicato: nelle vecchie versioni, le parti che sulle più recenti risultano modulari sono ancora integrate nel sistema operativo e non possono essere aggiornate tramite Google Play (a tal proposito, è disponibile l’aggiornamento Google Play di gennaio).

Potrebbe interessarti: Google rilascia Android 13 QPR2 Beta 2 per tutti i Pixel compatibili