A giugno 2022, se tutto dovesse andare come previsto, l’attuale regime “roam like at home” per il roaming terminerà, a meno che non venga approvata una nuova importante proposta avanzata dalla Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (Itre) del Parlamento europeo.

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Blocco dei costi extra per il roaming

Entrando nello specifico, la Commissione ha intenzione di estendere il blocco dei costi extra per il roaming all’interno dell’UE fino al 2032 e rendere obbligatorie nuove comunicazioni di trasparenza a carico delle compagnie telefoniche. La negoziazione di questi importanti provvedimenti partirà il26 ottobre prossimo, giorno in cui l’Itre proporrà appunto di eliminare i costi extra per le chiamate verso un altro paese europeo e renderle in linea con le tariffe per le chiamate nazionali. Le nuove comunicazioni di trasparenza puntano invece a vietare alle compagnie di ridurre la qualità del servizio quando si varcano i confini nazionali e di avvertire i clienti in quelle situazioni in cui potrebbe scattare un rincaro dei costi del servizio ai limiti dei confini europei – il telefono potrebbe agganciarsi a una cella oltre il confine europeo comportando un incremento dei costi.

Inoltre, uno dei punti su cui ci sarà sicuramente battaglia riguarda i prezzi massimi che gli operatori possono addebitarsi a vicenda nel caso in cui un cliente dovesse spostarsi in un altro paese e utilizzare un’altra rete: il Consiglio europeo vorrebbe innalzare il prezzo massimo per gigabyte a 2,25 euro, mentre i parlamentari europei hanno proposto un massimale a 1 euro.

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