Sono passati poco più di nove mesi da quando il governo degli Stati Uniti ha inserito Huawei nella propria Entity List, decisione che di fatto impedisce alle compagnie americane di intrattenere rapporti commerciali con il colosso cinese.

Tra le compagnie interessate dal blocco c’è anche Google, che dopo un lungo periodo di silenzio ha finalmente deciso di fare chiarezza su alcuni punti, rilasciando un comunicato ufficiale. Facciamo però un rapido riassunto della situazione legata al difficile rapporto tra Google e Huawei e HONOR, legate a doppio filo anche nel ban.

L’assenza dei servizi Google sugli smartphone Huawei/HONOR

Il blocco imposto dall’amministrazione Trump ha avuto come effetto principale, e più preoccupante per gli utenti, quello di impedire l’utilizzo della versione commerciale di Android da parte di Huawei. Se per quanto riguarda il sistema operativo è possibile aggirare il problema ricorrendo alla versione AOSP di Android, diverso è il discorso legato ai servizi proprietari GMS (Google Mobile Services) che al momento rappresentano il vero cuore di uno smartphone Android.

In assenza di una licenza Huawei non può dunque installare il Google Play Store, ottenere la certificazione Google Play Protect per nuovi dispositivi e installare il pacchetto base di applicazioni Google (YouTube, Gmail, Maps ecc.). Le eccezioni avvenute sinora riguardano dispositivi già certificati o semplici rebrand di smartphone già commercializzati in altri paesi.

Huawei è dovuta correre rapidamente ai ripari e in pochi mesi ha rilasciato una versione aggiornata, ampliata e largamente riveduta dei propri Huawei Mobile Services, destinati a sostituire in tutto e per tutto i servizi Google. Sono però numerosi gli utenti che cercano un modo per aggirare il problema installando manualmente i servizi di Google e questo ha provocato la risposta ufficiale di Google, che ha voluto (finalmente) chiarire la situazione in modo definitivo.

Quali smartphone Huawei/HONOR sono supportati da Google?

Tutti gli smartphone lanciati sul mercato prima del 16 maggio 2019, data in cui Huawei è stata inserita nella Entity List USA, continuano a ricevere aggiornamenti e patch di sicurezza, grazie alla collaborazione tra Huawei e Google. Lo stesso discorso è valido per quei prodotti lanciati successivamente con i servizi Google preinstallati, visto che, in sostanza, si tratta di prodotti già disponibili in altri mercati e per i quali erano già state rilasciate le opportune certificazioni.

Perché i nuovi dispositivi non sono supportati?

In seguito alle restrizioni applicate dal governo USA, Google non può certificare nuovi prodotti di Huawei. L’attuale politica di Google prevede che l’installazione del Play Store e delle Core Apps sia subordinata alla certificazione Play Protect.

Si tratta di un processo rigoroso che verifica la rispondenza a tutti i requisiti, per garantire la massima sicurezza nel trattamento dei dati personali degli utenti. Gli smartphone certificati arrivano sul mercato con Google Play Store, Google Play Protect e con la suite di applicazioni Google già preinstallate, per assicurare che non ci siano manomissioni a opera di terze parti.

Questo significa che tutti i nuovi dispositivi Huawei sono da considerare “non certificati” e non possono utilizzare le applicazioni e i servizi Google.

Posso installare le applicazioni Google in modo alternativo?

Nonostante sia possibile installare, in maniera più o meno semplice, i servizi Google sul proprio smartphone Huawei, il colosso di Mountain View scoraggia questa pratica per motivi di sicurezza. L’esecuzione dei servizi su dispositivi non certificati comporta un grave rischio di sicurezza, soprattutto in virtù del fatto che le applicazioni installate non provengono direttamente da Google e potrebbero essere state modificate per minarne l’integrità a discapito della sicurezza degli utenti.

Va detto che l’utilizzo di app Google su dispositivi non certificati limita numerose funzionalità, come ad esempio i pagamenti con Google Pay e altre funzionalità. Oltre i problemi di sicurezza Google punta l’attenzione anche sull’affidabilità delle proprie applicazioni sui dispositivi Huawei, che non può essere garantita e che potrebbe portare a un’esperienza d’uso non completamente soddisfacente.

Se tuttavia volete provare a installare i servizi Google sul vostro smartphone Huawei nel quale sono presenti solo gli HMS, abbiamo realizzato una apposita guida che illustra i vari metodi a vostra disposizione. Pur non trattandosi di procedure particolarmente complesse è bene ricordare che serve un minimo di dimestichezza e che si tratta di un’operazione che non è del tutto priva di rischi. Prima di procedere con qualsiasi esperimento è dunque un bene salvare i propri dati personali per non perderli durante le procedure elencate.

Qual è il futuro degli smartphone Huawei/HONOR?

Huawei non si è fatta trovare impreparata ed è corsa immediatamente ai ripari spingendo sull’acceleratore e preparandosi a sostituire i servizi Google (GMS) con la propria soluzione. Gli Huawei Mobile Services (HMS) sono sviluppati da tempo ma negli ultimi mesi il colosso asiatico ha profuso uno sforzo immane per aggiungere le alternative ai GMS, garantendo alternative a tutto.

Con la versione 4.0 degli HMS, rilasciata poche settimane fa in versione globale, arriva un pacchetto completo con servizi di base e valide alternative alle applicazioni Google, come browser, player video, un app store, un assistente virtuale, un’applicazione di navigazione e molto altro.

Huawei Mate 30 è stato il primo ad arrivare sul mercato senza servizi Google e ha ottenuto comunque un buon successo. Huawei, e il brand “gemello” HONOR sono convinti che in breve tempo i servizi HMS saranno in grado di primeggiare in tutto il mondo, offrendo una grande alternativa a quelli di Google.