Qualche settimana fa, nel corso di un evento tenutosi in Olanda, erano emerse alcune indiscrezioni circa la possibilità che Google Home arrivasse anche in Italia, in un piano di espansione globale che dovrebbe coinvolgere ben 52 Paesi. La scorsa settimana, senza alcun comunicato ufficiale e in maniera improvvisa, Google Home e Google Home Mini hanno iniziato a parlare in italiano, aprendo nuove possibilità agli utenti del Bel Paese.

Nei giorni scorsi Google ha iniziato il roll out delle Routines, attualmente disponibili solo per il mercato americano, anche se è disponibile anche nel nostro Paese la routine “La mia giornata” che può essere personalizzata in maniera molto semplice. Al momento le funzionalità sono limitate rispetto a quelli che può essere fatto negli USA, ma è sicuramente un buon inizio e le cose non potranno che migliorare.

Ma cosa è possibile fare con Google Home e Google Home Mini, e a cosa servono in realtà? Andiamo a scoprire quello che è già possibile fare e come potete integrarlo nella vostra rete casalinga. Al momento i due dispositivi non sono ufficialmente in vendita nel nostro Paese, ma potete acquistare la versione USA all’estero o su un qualsiasi store online e impostare la lingua italiana.

Come funziona Google Home in italiano e cosa può fare


Partiamo con il ricordare che Google Home e Google Home Mini sono in sostanza degli speaker e che vanno collegati costantemente alla Rete WiFi della vostra abitazione per funzionare. Al loro interno è infatti presente Google Assistant, nella stessa versione che troviamo da qualche tempo negli smartphone che utilizzano Android 5.0 Lollipop o successivi.

Le funzioni sono dunque le stesse, per cui la prima domanda che un utente potrebbe porsi è: “Perché spendere soldi per comprare un dispositivo che fa le stesse cose che fa uno smartphone?“. Ricordiamo che il prezzo di Google Home è di 149 euro, mentre per la versione mini ne bastano 49, utilizzando ad esempio il Google Store tedesco.

È probabile che non utilizziate l’assistente vocale di Google sul vostro telefono, per questioni di comodità, di privacy o altro, ma dopo aver provato un dialogo con Google Home le cose potrebbero cambiare. Potete ad esempio ascoltare la vostra playlist preferita, senza dover trovare lo smartphone, aprire l’apposita applicazione, collegare lo smartphone a uno speaker esterno e avviare la riproduzione.

Mentre state cucinando potete avviare un timer, consultare una ricetta o ascoltare un notiziario, tutte operazioni difficilmente eseguibili se avete le mani occupate. Con la routine attualmente presente potete fare colazione ascoltando le previsioni del tempo e le ultime notizie di cronaca o sportive, senza dover toccare lo smartphone.

A differenza di molti altri gadget tecnologici, che diventano obsoleti molto rapidamente, un dispositivo come Google Home potrà rimanere nelle case degli appassionati a lungo, migliorando nel tempo con nuove funzionalità che non dipendono dall’hardware ma semplicemente dalle capacità che gli conferirà Big G.

Se avete in programma di realizzare una casa smart, controllabile vocalmente, ora sarà tutto più semplice. Grazie alle tante integrazioni già presenti potremo controllare il sistema di illuminazione, l’impianto di allarme, il termostato ma anche la smart TV e quello che stiamo attualmente vedendo. Potremo integrare Home con un box tv Android come NVIDIA SHIELD TV, per vedere trailer, film, video su YouTube e molto altro.

Tra le considerazioni da fare se state pensando di acquistare un dispositivo della famiglia Home, c’è il probabile affollamento della vostra rete WiFi, che risentirà indubbiamente del maggiore traffico generato. Se infatti deciderete di utilizzare lampadine intelligenti, termostati e altri dispositivi IoT dovrete fare i conti con un traffico superiore rispetto a quello a cui siete abituati.

Potrete creare una seconda rete WiFi da utilizzare solamente per i dispositivi IoT, collegata a Internet tramite il vostro router principale, o dotarvi di un router unico dalle prestazioni superiori o dotato del supporto dual band. In ogni caso si tratta di valutazioni che possono essere fatte in un secondo momento, qualora dovessero verificarsi situazioni di elevato traffico e congestionamento della rete.

Per il momento dunque si tratta di un prodotto di nicchia, che con ogni probabilità non troveremo nelle case di ogni italiano nei prossimi mesi, ma che non dovrebbe mancare nelle abitazioni dei veri appassionati di tecnologia. Come ci ha ricordato Matteo nel video che trovate a inizio articolo, gli speaker intelligenti, e in un prossimo futuro anche gli schermi e altri dispositivi intelligenti che abbiamo visto al CES 2018 , potrebbero rappresentare la giusta dimensione per gli assistenti vocali, forse poco utili negli smartphone e più facilmente utilizzabili nella tranquillità delle mura domestiche.

Che ne pensate a questo proposito? Fateci conoscere le vostre opinioni su questa tecnologia utilizzando il box dei commenti.