A dirlo è Clay Bavor, vice presidente del settore VR in Google che sottolinea come nemmeno gli attuali flagship, nemmeno quelli più performanti, saranno certificati. Anche Hugo Barra, vice presidente del mercato internazionale di Xiaomi, afferma che lo sviluppo di visori VR adatti aGoogle Daydrem richiederà parecchio tempo e che se ne riparlerà nel 2017.
La tecnologia attuale, pur disponendo di una potenza adeguata, causa rapidamente nausea e mal di testa per cui sarà necessario lavorare su diversi fronti per risolvere i problemi. Serve ovviamente un display ad alta risoluzione, ma i tempi di risposta del sistema devono essere ridotti ai minimi termini.
Sarà necessario mantenere i tempi entro i 20 millisecondi, partendo dal movimento della testa che dovrà essere rilevato dai sensori di movimento arrivando al render della scena adattata al movimento. Non basta creare una interfaccia utente bella da vedere, è necessario che le scene 3D, soprattutto quelle più complesse, vengano riprodotte in maniera accurata e con tempi di risposta ai movimenti molto ridotti.
Ecco perché, secondo Hugo Barra Google Daydream è una tecnologia del 2017, perché servirà una accurata fase di progettazione e sviluppo per ottenere il massimo dai chipset e dagli schermi e proporre un’esperienza davvero realistica agli utenti.