È arrivata dalla Lega di Matteo Salvini e dal M5s la proposta di un emendamento al Decreto Cura Italia volto a bloccare le portabilità telefoniche durante questa situazione di emergenza sanitaria ed è stata subito accolta dalla voci di protesta delle associazioni dei consumatori ma anche di operatori, come Fastweb – che si sta dando un gran da fare per potenziare la propria rete –, che da una simile decisione verrebbero fortemente penalizzati.

Emendamento per bloccare le portabilità telefoniche

L’emergenza coronavirus (COVID-19) sta impegnando molto anche gli operatori telefonici, chiamati a gestire una rete estremamente congestionata sia per quanto riguarda il traffico dati che quelli voce e video.

Partirebbe da questa considerazione e dalla volontà di non distogliere tecnici da operazioni riguardanti la tenuta della rete per gestirne altre di natura meramente commerciale, l’emendamento che, proposto inizialmente dal Pd, ha fatto di nuovo capolino nelle scorse ore con la firma di Lega e M5s per essere discusso in Senato il prossimo 8 aprile.

Nell’emendamento all’articolo 82.3 del Decreto Cura Italia proposto dalla Lega si legge: “In considerazione dello stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, fino al termine dell’emergenza le imprese che svolgono attività di fornitura di reti e servizi di comunicazione elettroniche non potranno realizzare campagne commerciali straordinarie di contrattazione di servizi di comunicazioni  che richiedano la portabilità del numero, nella misura in cui ciò implichi la necessità degli utenti di spostarsi fisicamente verso i centri di attenzione al pubblico, ovvero se ciò comporti l’intervento fisico di tecnici per mantenere la continuità del servizio in fase di migrazione tra Operatori diversi. Sono altresì sospese tutte le operazioni di portabilità di numeri fissi e mobili nonché la generazione di nuovi numeri, che non siano in corso, salvo nel caso sia necessario l’attivazione di nuove connessioni”.

Sulla stessa lunghezza d’onda si pone anche la proposta firmata dal M5s (più precisamente da Coltorti, Di Girolamo, Ricciardi, Lupo e Fede): “Dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto Cura Italia, fino alla cessazione dello stato di emergenza, le imprese che svolgono attività di fornitura di reti e servizi di comunicazioni elettroniche devono astenersi dal realizzare  campagne commerciali straordinarie di contrattazione di servizi di comunicazione elettroniche che richiedano la portabilità del numero, qualora ciò implichi la necessità degli utenti di recarsi presso centri di attivazione al pubblico, ovvero qualora ciò comporti l’intervento fisico di tecnici per mantenere la continuità del servizio in fase di migrazione tra operatori diversi. Sono altresì sospese tutte le operazioni di portabilità di numeri fissi e mobili nonché la generazione di nuovi numeri che non siano in corso, salvo nel caso sia necessario all’attivazione di nuove concessioni“.

Proteste di Fastweb e associazioni dei consumatori

Una simile proposta di emendamento, decisamente drastica, non poteva che scatenare le proteste delle associazioni dei consumatori – dato che questi ultimi sarebbero impossibilitati a cambiare operatore non solo per risparmiare, ma anche per passare ad un servizio di qualità migliore – e di operatori più piccoli o arrivati per ultimi sul nostro mercato – si pensi a Iliad o Sky che, pur non essendo piccolo in senso assoluto, non ha ancora un servizio di telefonia fissa concretamente disponibile.

In particolare, Rosario Trefiletti, presidente Centro Consumatori Italia, ha dichiarato:

«È un emendamento che non ha giustificazione alcuna perché non c’è correlazione tra il virus e la portabilità del numero. Mantenendo lo status quo si favorisce chi ha più clienti, e non la concorrenza o l’efficienza massima delle rete. Se ho un numero fisso o mobile che si appoggia su una rete che non funziona bene, soprattutto oggi devo avere la possibilità di ambiarlo. In questa situazione di emergenza mi sarei aspettato un aumento della concorrenza per dare ai consumatori strumenti migliori in una fase dove la comunicazione è fondamentale. Faccio notare poi, che si potevano fare emendamenti per incentivare gli  interventi e gli investimenti sulle reti,  e non emendamenti di senso opposto che mantenendo lo status quo non incentivano gli operatori a investire di più per guadagnare clienti grazie a una migliore qualità del servizio».

Codacons, dal canto suo, ha bocciato le proposte di emendamento, spingendosi a definirle pericolose, mentre il Movimento Difesa del Cittadino ha chiesto che venga tutelato il diritto dei consumatori a cambiare operatore.

Non sono comunque mancate un paio di voci fuori dal coro: Federconsumatori e Adiconsum hanno espresso sostegno agli emendamenti proposti da Lega e M5s, ritenendo opportune le menzionate limitazioni alle portabilità telefoniche.

Di segno nettamente negativo la posizione di Fastweb che, pur avendo effettuato investimenti per migliorare la qualità del proprio servizio proprio in ragione della situazione attuale, si vede sfavorito rispetto ai grandi operatori, come TIM e Vodafone, che hanno già più clienti. Ecco la posizione ufficiale di Fastweb in merito alla proposta di bloccare le portabilità telefoniche:

«In una nota all’AGCOM inviata oggi l’azienda ha sottolineato come la proposta di bloccare le procedure di migrazione e di portabilità del numero, avanzata in queste ore, non contribuisca in alcun modo alla salvaguardia dei lavoratori e dei clienti, poiché né le attività di cambio operatore per la rete mobile né quelle per la rete fissa, al netto di poche eccezioni, necessitano di intervento di un tecnico in casa».

In sostanza, una misura di questo tipo non sarebbe utile a tutelare gli interessi dei consumatori, che in questo periodo effettuano portabilità telefoniche proprio per assicurarsi servizi di qualità più adeguata alle proprie sopravvenute esigenze.

Stante la propria disponibilità a collaborare per individuare ulteriori strumenti di tutela, Fastweb ha espresso l’auspicio che l’AGCOM prenda posizione su questa delicata questione.

Secondo le ultime indiscrezioni, anche Iliad avrebbe fatto pervenire all’AGCOM il proprio parere negativo sul suddetto emendamento. Al momento, però, nè Iliad nè gli altri operatori si sono espressi pubblicamente.

Non si è invece fatto attendere il commento ufficiale, fortemente negativo, dell’Associazione Italiana Internet Provider:

«Per l’AIIP la proposta è paradossale perché mentre l’art. 82 del decreto Cura Italia vuole tutelare i clienti finali, l’emendamento è palesemente in danno dei medesimi: limitare la possibilità di cambiare fornitore significa impedire al cliente di poter scegliere un servizio qualitativamente superiore proprio ora che – in ragione delle misure di contenimento del virus quali smart working, etc. – ne ha particolare necessità, o impedire al cliente di valersi di un servizio analogo ma a condizioni economiche più vantaggiose, proprio ora che c’è una situazione di generalizzata contrazione delle disponibilità economiche sia per le famiglie che per le imprese».

L’Associazione ha posto l’accento sul fatto che la maggior parte delle operazioni di migrazione con portabilità non richiede l’intervento del tecnico che, pur quando necessario, potrebbe essere svolto adottando specifiche misure atte a prevenire la diffusione del contagio.

Non solo Italia: l’esempio della Spagna

In conclusione è opportuno segnalare che l’Italia non è la sola e neppure la prima ad aver preso in considerazione misure di questo tipo.

La Spagna, infatti, con il Real Decreto-ley 8/2020 dello scorso 17 marzo, ha già disposto il blocco delle portabilità e delle migrazioni telefoniche, sia per i numeri di rete fissa che per quelli di rete mobile, ammettendole solo in casi eccezionali. Stante il divieto gravante sui clienti, sugli operatori grava invece quello di non aumentare i prezzi delle proprie offerte per tutta la durata del blocco.

La ratio del provvedimento ovviamente è la stessa: limitare la diffusione del contagio.

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