Sebbene ci separino ancora una manciata di settimane dal rilascio in forma stabile di Android 15, in rete cominciano ad emergere le prime indiscrezioni su Android 16, previsto come di consueto per l’estate/autunno del 2025 e che potrebbe portare quei cambiamenti all’interfaccia che in tanti chiedono ormai da un po’ di tempo.

Giusto l’altro giorno Google ha pubblicato il codice sorgente di Android 15, andando a rompere una tradizione ormai consolidata che vedeva coincidere il rilascio della versione AOSP con quella in forma stabile per gli smartphone Pixel. Questo significa che gli sviluppatori hanno ora modo di studiare a fondo il codice della prossima versione del robottino verde, ed è proprio da qui che emergono le prime indiscrezioni sul futuro di Android 16.

I colleghi di AndroidAuthority, analizzando il codice dell’ultima beta di Android 15 QPR1, sono riusciti ad attivare una nuova versione del pannello delle notifiche e delle impostazioni rapide, che mostra un completo redesign dell’interfaccia ormai consolidata da qualche anno. Il pannello delle notifiche che conosciamo oggi è stato introdotto con Android 12, la prima versione a introdurre il design del Material You, e da allora è andato incontro a pochi cambiamenti.

Come potrebbe essere il nuovo pannello delle notifiche di Android 16

Allo stato attuale il pannello delle notifiche e quello delle impostazioni rapide sono unificati su Android: facendo uno swipe verso il basso si apre una schermata che occupa tutto il display e che mostra eventuali notifiche e quattro pannelli (a scelta) delle impostazioni rapide, mentre effettuando un secondo swipe verso il basso è possibile visualizzare l’intero pannello delle impostazioni e gestire i vari toggle scorrendo verso destra e sinistra.

Questo modo di gestire le notifiche e le impostazioni rapide è proprio della versione AOSP di Android, ed è presente dunque sulla stragrande maggioranza degli smartphone, oltre ovviamente sui Pixel di Google. Alcuni produttori, come Xiaomi, sfruttano però già da tempo un’impostazione separata dei due pannelli, richiamabili tramite uno swipe dal lato destro o sinistro della barra di stato: questa separazione consente di avere maggiori informazioni sullo schermo a seconda dal pannello che decidiamo di richiamare, e pare che sia proprio questa la direzione che potrebbe prendere Android 16.

Come potete notare dagli screenshot qui in basso, effettuare uno swipe verso il basso in Android 16 continuerà a richiamare il pannello delle notifiche, che però non mostrerà più i toggle principali delle impostazioni rapide ma mostrerà soltanto l’orario, la percentuale della batteria ed eventuali notifiche attive. Il pannello inoltre non occuperà più tutta la schermata ma soltanto un quarto del display, dando modo di continuare a visualizzare l’applicazione aperta in background.

Per richiamare il pannello delle impostazioni rapide sarà invece necessario effettuare uno swipe con due dita: al suo interno i vari toggle sono stati ridimensionati per mostrare più informazioni in una singola pagina, mentre nella parte superiore è presente la barra della luminosità. È possibile continuare a scorrere tra le varie pagine con uno swipe a destra o sinistra e, come per il pannello delle notifiche, anche quello delle impostazioni rapide consente di visualizzare l’applicazione aperta in background.

Qui in basso potete visualizzare un video del nuovo pannello delle notifiche in azione:

Inutile specificare che si tratta di un redesign in via di sviluppo, e non è detto che Google decida di proseguire su questa strada. Lo si evince anche dal fatto che sono assenti ancora tantissime opzioni come l’icona per cambiare utente o per spegnere lo smartphone. Inoltre lo swipe con due dita potrebbe provocare non poche polemiche, poiché renderebbe la gestione dei toggle rapidi più lenta e macchinosa.

Quel che è certo è che Google sta sicuramente pensando ad un modo di rivoluzionare il pannello delle impostazioni rapide: Android 16 potrebbe finalmente portare quella ventata d’aria fresca che in molti chiedono a gran voce da tantissimo tempo, dando maggiore spazio anche a cambiamenti nell’interfaccia e non solo a funzioni “sotto il cofano” e non immediatamente visibili, così come ci hanno abituato con un po’ tutte le ultime iterazioni del robottino verde.