Google Pixel 7 e 7 Pro, sebbene siano sul mercato da circa sei mesi ormai, rimangono tra i modelli più apprezzati dagli appassionati per via delle eccellenti capacità fotografiche rese possibili dal Google Tensor G2 nonchè dell’ottimo rapporto qualità prezzo, che ultimamente, grazie alle numerose offerte, si è fatto ancora più interessante. L’elemento peculiare che contribuisce a rendere i Pixel tali è il software come mamma Google l’ha pensato, declinato in ogni angolo del dispositivo, la cui magia è percepibile in particolare nel comparto fotografico.

In tal senso, una delle funzioni più apprezzate e in grado di mostrare la potenza dell’intelligenza artificiale applicata alla fotografia è la modalità notturna, anche detta Night Sight, introdotta con i Pixel 3 e 3 XL nel 2018, grazie alla quale scattare foto in condizioni di scarsa luminosità riuscendo a ottenere degli ottimi risultati grazie agli algoritmi di machine learning di Google.

Night Sight

Ma come funziona Night Sight?

Alexander Schiffhauer, Group Product Manager di Google, ha spiegato brevemente il funzionamento della modalità di cui sopra sottolineando come il Pixel rilevi automaticamente la necessità o meno di Night Sight in base alla condizioni di luminosità circostanti; la magia avviene alla pressione del pulsante di scatto, a partire da quell’istante il dispositivo inizia a catturare molteplici frame del soggetto in questione conservandoli temporaneamente in quello che viene chiamato “memory buffer” (memoria di transito o anche memoria intermediaria).

I frame catturati sono di due tipi: un tipo catturato rapidamente, nelle fasi iniziali, con esposizione breve il quale genera immagini scure ma dai dettagli particolarmente definiti e un tipo di frame con esposizione lunga caratterizzati da un’ottima luminosità ma dai dettagli poco nitidi, spesso sfocati.

Grazie alla potenza computazionale resa possibile dal Google Tensor G2, viene utilizzato l’HDR+ con bracketing per combinare le immagini catturate dal dispositivo unendo il meglio delle due tipologie di frame conservati e dando vita a una fotografia dettagliata, nitida e perfettamente illuminata.

Night Sight

Con il passare degli anni e dei modelli di Pixel, il colosso di Mountain View non ha fatto altro che migliorare e affinare le capacità della modalità notturna con le varie iterazioni. Arrivando a oggi, l’avvento dei Pixel 7 e 7 Pro con il nuovo SoC proprietario ha velocizzato di gran lunga i tempi di scatto in modalità notturna.

Tempi di scatto drasticamente ridotti, ecco come ci è riuscita Google

Lo scorso mese di marzo le suddette capacità sono sbarcate anche su Pixel 6 e 6 Pro grazie al Feature Drop di marzo il quale ha allineato i modelli dello scorso anno con quelli più recenti.

Per capire come Google sia riuscita a ridurre drasticamente i tempi di scatto ci viene in soccorso lo stesso Schiffhauer il quale spiega che la lentezza di scatto era dovuta a un processo successivo a quello di fusione dei vari frame legato un nuovo algoritmo di machine learning che gira su Tensor in grado di ridurre il rumore indesiderato nella foto finale.

Questo processo di riduzione del rumore ha tradizionalmente richiesto a Night Sight di acquisire più fotogrammi o di catturarne di più lunghi ma con Pixel 7 e Pixel 7 Pro inizialmente, e ora anche su Pixel 6 e 6 Pro, i team di sviluppo di Google AI e gli ingegneri del progetto Pixel sono riusciti a realizzare una nuova rete neurale per ridurre di molto le tempistiche di questo processo.

La promessa di Google è che i modelli di machine learning continueranno a essere addestrati al fine di arricchire e affinare l’esperienza utente in ogni angolo dei Pixel e, considerando i progressi compiuti finora dal colosso di Mountain View, non stentiamo a crederci.

Potrebbe interessarti anche: Ecco il supporto RAW di Adobe Lightroom per Google Pixel 6a e non solo