Nell’immaginario comune, il concetto di realtà aumentata fa ancora pensare a qualcosa di fantascientifico e poco sfruttabile nella quotidianità, ma in verità gli utilizzi pratici non mancano ed è proprio in questa direzione che si muovono gli annunci fatti al Google I/O 2022, che vanno da Google Maps Live View, ai miglioramenti in arrivo sui Google Pixel 6, senza dimenticare la nuova e importante Google ARCore Geospatial API.

Google Play Services for AR (ARCore) al Google I/O 2022

Google Play Services for AR (nota in precedenza come ARCore) è la piattaforma del colosso di Mountain View per la realtà aumentata e allo stato attuale è disponibile per ben 1,2 miliardi di dispositivi con sistema operativo Android (meno di un mese fa avevamo parlato di importanti aggiornamenti alla lista dei modelli compatibili, comprensiva anche di diverse new entry a marchio Apple).

Sotto i riflettori del Google I/O 2022 — la conferenza annuale rivolta agli sviluppatori in corso in questi giorni e già foriera di innumerevoli annunci sia hardware che software —, il team di Big G ha tenuto una sessione dedicata proprio alle ultime novità riguardanti Google Play Services for AR (ARCore), parlando di miglioramenti svoltanti sotto il profilo delle prestazioni, tali da renderne il funzionamento più rapido e soprattutto più affidabile sugli smartphone della gamma Google Pixel 6. In seconda battuta si è parlato delle novità nella sua principale applicazione concreta attualmente disponibile, ovvero Google Maps Live View.

L’ultimo annuncio, rivolto agli sviluppatori ma in grado di portare la piattaforma nella quotidianità di tantissimi nuovi utenti nel prossimo futuro, riguarda la Google ARCore Geospatial API, che apre finalmente allo sfruttamento di una funzione analoga a quella di Google Maps in applicazioni di terze parti.

Miglioramenti su Google Pixel 6 e Live View di Maps

Per quanto riguarda i miglioramenti legati all’immersività, il team di Google ha lavorato per migliorare la capacità di ARCore relativa alla profondità, che permette agli oggetti virtuali di apparire dietro a quelli reali e ad ottenere altri posizionamenti più realistici. La fotocamera dello smartphone permette di creare una mappa della profondità che raggiunge approssimativamente le dimensioni di una stanza di grandi dimensioni, o fino a circa 8 metri. Ecco quanto segnalato da Google:

Il tempo medio per la profondità iniziale è stato ridotto di circa il 15%. La copertura media complessiva della mappa di profondità è ora del 95% ed è drasticamente migliorata su superfici con texture minimal, come potete vedere sul muro bianco vuoto e sulla TV nera. Questi sono quei luoghi che metterebbero in difficoltà la profondità classica, a causa della mancanza di caratteristiche visive.

Si parla di un approccio via fotocamera ormai capace di garantire una copertura della profondità paragonabile a quello di hardware dedicato. Sui Pixel, Google riesce a velocizzare ulteriormente il processo in discorso sfruttando anche la fotocamera secondaria. Il miglioramento in argomento è già in roll out per i Google Pixel 4 e i Google Pixel 6.

Google ha parlato anche di una nuova capacità Long Range Depth che funziona fino a 20 metri in esterna, dove l’occlusione è disponibile anche sotto la diretta luce del sole. La novità è in roll out in Google Maps Live View, dove ad esempio modifica adeguatamente il pin che indica la destinazione.

Big G ha migliorato anche il tracciamento del movimento con ARCore: è più veloce del 17% a trovare il primo piano e i reset sono stati ridotti del 15%. Questi miglioramenti sono stati resi possibili dal machine learning.

Google ARCore Geospatial API

Il secondo grande annuncio in tema di realtà aumentata è Google ARCore Geospatial API: disponibile negli ARCore SDK per Android e iOS e su tutti i dispositivi compatibili, questa API permette a tutti gli sviluppatori di portare gratuitamente capacità di AR nelle proprie app grazie all’accesso alla tecnologia chiamata global localization.

Questa rende possibile Live View di Maps sin dal 2019, si basa sul Visual Positioning Service (VPS) e su decine di miliardi di immagini di Street View e permette ora di ancorare i contenuti in latitudine, longitudine e altitudine in oltre 87 Paesi in tutto il mondo. Il modello è stato costruito usando il machine learning e promette di fornire agli utenti informazioni istantanee, a patto di trovarsi in una zona dove Street View è disponibile.

Delle prime applicazioni pratiche di questa interessante novità vi avevamo già parlato ieri nell’articolo che trovate linkato alla fine di questo, per maggiori dettagli potete consultare anche il blog di Google per gli sviluppatori.

Google Play Services for AR è scaricabile dal Google Play Store cliccando sul seguente badge.

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