A poche ore dal rilascio della beta finale di Android 12L, che per la prima volta vede coinvolta anche la serie Google Pixel 6, la compagnia di Mountain View ha rilasciato nella serata di ieri anche la prima Developer Preview di Android 13, destinata agli sviluppatori ma che chiunque possieda uno smartphone della linea Pixel può provare.

La nuova versione richiede un Google Pixel 4 o successivi, abbandonando quindi la serie Pixel 3 che con Android 12 ha ricevuto l’ultimo major update, salvo clamorosi ripensamenti da parte della compagnia. Abbiamo dunque preso il nostro Google Pixel 6 e abbiamo provveduto a installare la nuova versione del robottino verde, per raccontarvi le novità che lo accompagnano, in attesa di scoprire quelle che arriveranno prossimamente, seguendo la timeline ufficiale.

Tutte le novità di Android 13

Nuove funzioni di Android 13

Nonostante ci troviamo di fronte a una prima Developer Preview, sono già numerose le nuove funzioni disponibili. Questo perché gli sviluppatori, i veri destinatari di questa release, devono avere il tempo di testare le novità e integrarle nelle proprie applicazioni.

Si parte dal nuovo selettore di sistema per le immagini, che sulla falsariga di quello attuale basato su Files, offre un metodo rapido e sicuro per condividere le proprie immagini e video, sia quelli memorizzati sul dispositivo sia quelli salvati sul cloud. In questo modo all’utente viene mostrata l’interfaccia di selezione dei contenuti multimediali senza che debba essere concesso il permesso di accedere a tutti i contenuti multimediali.

Questa novità sarà successivamente portata anche sulle versioni precedenti, a partire da Android 11, con la sola esclusione delle versioni Go, utilizzando un aggiornamento del modulo MediaProvider.

Molto comoda anche la funzione che permetterà agli sviluppatori di impostare la lingua a livello di singola applicazione, senza dover necessariamente seguire le impostazioni di sistema. Alcune applicazioni offrono già questa funzione ma con Android 13 basterà ricorrere all’API Locale Manager che consentirà all’utente, se necessario, di cambiare la lingua all’interno dell’applicazione.

La modifica andrà effettuata nelle impostazioni di sistema, nella sezione dedicata alla lingua, nella quale troviamo una nuova voce dedicata alla lingua delle singole app. Ovviamente starà agli sviluppatori inserire tutte le traduzioni nelle proprie applicazioni, pena l’inutilità di questa funzione.

I codici QR sono diventati ormai noti a tutti da quando sono utilizzati nei “Green Pass” e in numerosi altri ambiti. Ci sono però numerosi altri utilizzi, come la lettura di un menu al ristorante o l’apertura di un sito da un biglietto da visita. Android 13 introduce una nuova tile che permette di aprire immediatamente il lettore di codici QR, non incluso nel sistema.

Sui dispositivi dotati di servizi Google, in ogni caso, verrà aperto Google Lens per il riconoscimento del relativo contenuto. La nuova tile farà parte di quelle predefinite nella tendina delle impostazioni rapide e sarà disattivata nel caso in cui nel dispositivo non ci sia alcun sistema di riconoscimento dei codici QR.

Restiamo in tema di impostazioni rapide, il cui numero continua a crescere. Tra le novità troviamo una tile per attivare la correzione del colore e una per attivare la modalità a una mano. Si tratta in questo caso di una funzione spesso nascosta nei meandri delle impostazioni e che sarà più facilmente accessibile con questa nuova tile.

Agli sviluppatori farà invece comodo la tile dedicata ai servizi in primo piano, molto utile in fase di debugging e di sviluppo di modifiche o nuove applicazioni. Molto interessante, soprattutto ai fini della privacy, è la possibilità di attivare la cancellazione automatica del contenuto della clipboard. Si tratta di una funzione già presente in Gboard, che cancella tutti gli appunti più vecchi di un’ora.

Android 13 renderà più facile la gestione degli account Ospite su Android 13, permettendo di scegliere quali applicazioni installare sul profilo, senza che venga condiviso alcun dato tra l’ospite e il proprietario. Questo per contro obbligherà l’account Guest a effettuare l’accesso alle app che lo richiedono.

Comoda anche la possibilità di disattivare l’avvio di Google Assistant con la pressione prolungata del tasto Home nel menu di navigazione a tre pulsanti (per chi lo preferisce alle gesture). Un’apposita voce nelle impostazioni consentirà di premere a lungo il tasto senza che succeda niente, evitando attivazioni involontarie.

Per gli utenti più attenti alla privacy arriva una nuova funzione dedicata all’apposita dashboard, introdotta lo scorso anno con Android 12. Se finora era possibile visualizzare esclusivamente i dati relativi alle ultime 24 ore, con Android 13 tali dati saranno riferiti agli ultimi sette giorni, semplicemente scegliendo l’opzione dal menu coi tre puntini.

Le novità dell’interfaccia

Novità anche per quanto riguarda l’interfaccia utente, e tutte sembrano convergere verso quello che pare il destino degli smartphone: i grandi schermi. Se Android 12L ha appena introdotto una griglia 6×5, per riempire meglio gli schermi, Android 13 aggiunge un’icona nel dock, che ora può quindi alloggiare ben 6 applicazioni invece delle 5 disponibili finora.

Nuovo look per l’interfaccia dedicata alla selezione del dispositivo di riproduzione audio, che offre un controllo di grandi dimensioni per regolare più agevolmente il volume dei dispositivi connessi. Si rifà il trucco anche l’interfaccia dei controlli multimediali visibili nella tendina delle notifiche, con un tasto Play più ampio, uno slider per il progresso nel brano e altri controlli per la riproduzione.

La modalità silenziosa va ora a incidere in maniera completa anche sul feedback aptico: niente più vibrazioni fastidiose a letto quindi, nemmeno quelle per le interazioni con la tastiera o con altri elementi di sistema. Torna il pulsante che permette di passare dalla modalità PiP a quella a schermo condiviso, rimossa dalla beta 3 di Android 12L.

Diventa più semplice scegliere l’utente, grazie alla comparsa di un selettore posto nella schermata di sblocco, nella parte alta. La funzione è disabilitata di default e può essere attivata dall’utente se lo ritiene necessario. È invece abilitata automaticamente la rotazione dello schermo nella schermata di sblocco sui dispositivi con grande schermo, come pieghevoli o tablet.

Gestione del sistema

Importanti novità anche per la gestione del WiFi, nell’ottica di semplificare la gestione dei permessi e di evitare di concedere troppe autorizzazioni inutili. Con Android 13 arriva un nuovo permesso per la ricerca e la connessione alle reti WiFi nelle vicinanze, senza che sia necessario ottenere i permessi completi di localizzazione. E sarà possibile bloccare l’identificazione della località fisica, per salvaguardare la privacy degli utenti.

Android 13 sarà dotato di un motore di sillabazione più efficiente e più veloce, che non andrà a influire sulle prestazioni di rendering come accadeva con le vecchie versioni di Android. Nell’ottica di una migliore gestione energetica ecco TARE (The Android Resource Economy), che assegnerà una serie di “crediti” alle app da poter spendere in attività. Il numero dei crediti sarà strettamente legato all’autonomia residua e alla tipologia di attività richiesta.

Il progetto Mainline

Continua a crescere il progetto Mainline, come vi abbiamo riportato in precedenza, con nuovi moduli che possono essere aggiornati tramite Google Play. Diventa quindi più semplice introdurre nuove funzioni, correggere bug o migliorare le prestazioni senza dover ricorrere ad aggiornamenti completi del sistema.

Tra le novità in arrivo con Android 13 segnaliamo migliorie allo stack Bluetooth, per supportare il nuovo standard Bluetooth LE Audio, per espandere le potenzialità dell’hardware UWB (Ultra Wide Band) e per portare nuove librerie da sfruttare.

Per mantenere al top le prestazioni della memoria interna è stato aggiunto un nuovo servizio che determina in maniera intelligente quando attivare la deframmentazione del filesystem senza andare a incidere sulla vita media dei chip UFS.

API nuove e aggiornate

Chiudiamo con le novità dedicate alle API, territorio degli sviluppatori ma con ripercussioni evidenti anche per gli utenti finali. Si parte da un aggiornamento dell’API AdaptiveIconDrawable, che permetterà di applicare il tema a tutte le icone, non solo a quelle Google come accade con Android 12. La novità sarà riservata inizialmente alla serie Google Pixel, e sarà subordinata ad alcune modifiche alle icone da parte degli sviluppatori.

Una nuova API permette invece di mostrare un prompt per proporre l’inserimento di una n uova tile nelle impostazioni rapide, senza dover passare per pannelli e impostazioni. Android 13 aggiunge il supporto agli shader programmabili, a OpenJDK 11, che arriverà anche su Android 12 con un aggiornamento del modulo ART.

Novità in vista anche per le notifiche, che ora richiederanno un apposito permesso che dovrà essere concesso in maniera esplicita dall’utente. In caso di mancato consenso le notifiche saranno intercettate dal sistema e silenziate completamente.

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