Come ogni anno anche questa volta i nuovi Google Pixel 4 e Google Pixel 4 XL sono finiti sul tavolo di iFixit per essere studiati in tutti i loro particolari. Ovviamente si parte dal mero aspetto estetico che risulta estremamente differente rispetto alla passata generazione. Infatti il notch importante del Google Pixel 3 XL viene completamente messo da parte a favore di una cornice molto più vistosa. Stessa cosa per quanto riguarda il retro dei nuovi Pixel 4 che vedono l’arrivo del secondo sensore fotografico incassato in una inedita (ma già vista) porzione dello smartphone.

Malgrado l’assenza di viti visibili che tengono chiuso il telaio dei Pixel 4, basta semplicemente applicare un po’ di calore sul retro per ammorbidire la colla che tiene unita la cover posteriore al resto del telaio. Qui basta una leggera pressione per sollevare il pannello ed accedere alla componentistica interna. La struttura è sensibilmente differente rispetto al Pixel 3, soprattutto a causa della mancanza del sensore per le impronte digitali che in questo caso è stato soppiantato da un sistema di accesso biometrico tramite il riconoscimento del volto.

Una volta aperto è possibile vedere il nuovo posizionamento del modulo NFC così come la circuteria relativa alla ricarica wireless. Rimuovendo la scocca si accede immediatamente all’area che contiene la batteria. In questo caso si tratta di un modulo da 14,24 Wh (3700 mAh a 3.85 V) che rappresenta un bel passo in avanti rispetto alla batteria da 13.2 Wh presente invece nel Google Pixel 3 XL. Ricordiamo che l’autonomia della passata generazione di Pixel non era molto valida, pertanto questa più capiente unita ad una migliore gestione dei consumi dovrebbe garantire un utilizzo più duraturo dello smartphone.

La rimozione della batteria permette di accedere alla scheda madre e a tutti i componenti presenti. Google nel Pixel 4 XL ha installato un modulo RAM da 6 GB Micron LPDDR4X ovviamente affiancato dal Qualcomm Snapdragon 855 – un gran peccato non aver trovato il più nuovo e prestante Qualcomm Snapdragon 855 Plus. Di fianco la RAM è inserito il modulo da 64 GB di storage interno, un inedito banco di RAM di Samsung molto probabilmente unicamente utilizzato dal nuovo Pixel Neural Core ed il chip di sicurezza Titan M.

La sezione dedicata alle fotocamere mostra una interessante nomenclatura da parte di Google che scrive direttamente sui cavi “wide” e “flex” in riferimento alle due fotocamere, quasi per evitare che eventuali smanettoni come i colleghi di iFixit possano confondersi. La fotocamera tele monta un sensore da 16 MP mentre quella frontale per il face unlock è da 8 MP. La componentistica relativa a Project Soli è un elemento particolarmente interessante. Funziona emettendo una specifica onda elettromagnetica che rimbalzano contro gli ostacoli. Il chip in questo caso studia le informazioni ricevute come la dimensione dell’ostacolo, la sua distanza, la sua posizione e la velocità con cui si muove verso di esso.

Infine il tanto atteso display. L’arrivo dei nuovi Google Pixel 4 e Google Pixel 4 XL ha attirato l’attenzione di molti sulla qualità del display presente nei nuovi smartphone di Google. Infatti, dopo aver scoperto che il refresh a 90 Hz è attivo solo ad una determinata luminosità del display, alcuni utenti hanno iniziato a porsi domande sulla temperatura colore dei display. Nello specifico, sembra che il pannello sia più caldo e giallestro rispetto ai Google Pixel 3 e Google Pixel 3 XL, cosa che viene direttamente confermata anche da Google (trovate il tweet di conferma in fonte).

Chi proviene da una vecchia generazione di Google Pixel potrebbe notare la differenza di temperatura del display, cosa che comunque non va ad impattare sulla qualità dei colori mostrati dal display. Il tutto viene “confermato” anche da iFixit che ci permette di scoprire una cosa piuttosto insolita: i display dei Google Pixel 4 sono prodotti da Samsung. È una notizia piuttosto curiosa considerando che, attualmente, nessun smartphone Samsung monta un pannello a 90 Hz.

La dissezione di iFixit ci ha permesso di capire alcune cose sui nuovi Google Pixel 4. La struttura interna cambia per permettere il posizionamento dei nuovi sensori e delle fotocamere posteriori, ma la colla che tiene uniti il retro al telaio è facile da rimuovere senza recare danni alla struttura. La protezione dal contatto con l’acqua rende un po’ più complicate le riparazioni, ma per un buon motivo. Purtroppo riparare il display continua ad essere un’operazione molto complessa e rischiosa. Come abbiamo visto è necessario smontare l’intero telefono per accedere al pannello. Inoltre la presenza del vetro su entrambe le facciate rende lo smartphone tremendamente incline a rompersi in seguito a cadute. Il voto di riparabilità dei Google Pixel 4 attribuito da iFixit è di 4 su 10.