Uno dei prossimi obiettivi di Google sarà quello di portare le versioni elettroniche dei documenti di identità su Android con il relativo supporto per il riconoscimento universale. A conferma che il Google I/O 2019 non è terminato con il keynote iniziale presso il Shoreline Amphitheatre a Mountain View, continuano a emergere dettagli interessanti, proprio come questo progetto già nell’aria da tempo.

D’altra parte, negli ultimi anni si è andato a digitalizzare tutta una serie di carte come quelle di credito, quelle di fedeltà per esempio di supermercati, grandi catene o compagnie aeree. Tuttavia, l’ultimo tassello era composto dai documenti di identità: Google non ha mai nascosto di voler portare anche i cosiddetti Electronic ID sul proprio sistema operativo mobile.

Naturalmente, questa capacità richiederebbe che gli sviluppatori debbano mettere a punto supporti informatici e applicazioni che possano essere utilizzati con sicurezza assoluta a sostituzione di un reale documento di identità tradizionale. Qualcosa di molto delicato perché coinvolge tutto ciò che riguarda la crittografia e gli standard di privacy.

A tal proposito, Rene Mayrhofer, responsabile di Android Platform Security ha commentato che: “Forniremo API e una implementazione di riferimento di HAL (Hardware Abstraction Layer o strato di astrazione dall’hardware, ndr) per dispositivi Android per garantire che la piattaforma possa fornire elementi costitutivi per applicazioni di sicurezza e privacy sensibile”. La conseguenza, così come raccontato a VentureBeat, sarà quella di realizzare una sorta di API per credenziali di identità legate a uno store con applicazioni legate.

Tutto questo non arriverà già con Android 10 Q per questioni di tempistiche e necessario sviluppo di tutti i protocolli e certificazioni collaterali, come ad esempio quello per la patente statunitense. Tuttavia, “Google lancerà una libreria di compatibilità Jetpack che gli sviluppatori di app potranno sfruttare per realizzare software per i vari registri automobilistici o qualsivoglia altra carta, anche se quel tipo di standardizzazione per i viaggi internazionali è ancora più lontano”, ha aggiunto Mayrhofer.

L’obiettivo finale sarà archiviare con sicurezza i documenti personali in formato elettronico all’interno del dispositivo con la possibilità di accedervi anche senza che ci sia la necessaria percentuale di carica di batteria per accendere lo smartphone. Una funzione chiamata per ora Direct Access o accesso diretto. Per questo motivo sarà necessaria una collaborazione con i produttori e potrebbe sbarcare in primis sui futuri Pixel.

Infine, Google ha confermato che tutti i nuovi dispositivi con a bordo Android Q dovranno necessariamente criptare i dati utenti. Compresi quelli di basso range, sfruttando ad esempio il sistema Adiantum che è stato pensato appositamente per questo scopo.