Xiaomi 11 Lite 5G NE, questo è il nome del nuovo smartphone della casa cinese, pronto a soppiantare di fatto lo Xiaomi Mi 11 Lite 5G (vai alla recensione), un prodotto che in un certo senso ha fatto il passo più lungo della gamba. Questo smartphone infatti è esattamente identico al precedente, fatto salvo per il processore che è un Qualcomm Snapdragon 778G invece dello Snapdragon 780G. Vediamo perché e cosa cambia.

Unboxing di Xiaomi 11 Lite 5G NE

All’interno della confezione di Xiaomi 11 Lite 5G NE è presente il caricabatterie da 33 W, il cavo USB Type C per ricarica e trasferimento file, una cover protettiva trasparente in TPU e una pellicola protettiva per lo schermo pre-applicata.

Video recensione di Xiaomi 11 Lite 5G NE

Design & Ergonomia

Non vi è alcuna differenza tra questo nuovo Xiaomi 11 Lite 5G New Edition e i precedenti Xiaomi Mi 11 Lite 5G e Xiaomi Mi 11 Lite (4G): né esteticamente né a livello funzionale. Il design resta dunque il principale cavallo di battaglia di questo smartphone data la sottigliezza di soli 6,8 mm e il peso super contenuto di 159 grammi.

Questi numeri così al ribasso si sono ottenuti grazie a una lavorazione dei materiali di livello, ovvero implementando la lega di magnesio, materiale utilizzato anche nell’industria aeronautica e aerospaziale che rispetto all’alluminio ha una maggior resistenza e durabilità oltre che leggerezza.

In ogni caso non si tratta di uno smartphone compatto, le dimensioni sui lati lunghi restano quelle di un tipico telefono di questi tempi. Anche il display è una conferma: 6,55 pollici di buona qualità con tecnologia Amoled, risoluzione FHD+ e refresh rate a 90 Hz (sampling rate del touch a 240 Hz) e supporto HDR10+. La resa è buona sia sotto il profilo cromatico che della luminosità che ha un range sufficientemente ampio per essere godibile sia al buio che sotto la luce del sole. Rispetto al Mi 11 Lite 4G in questo caso non ho trovato disomogeneità nel pannello Amoled.

Il sensore di impronte è collocato sul tasto di accensione, lateralmente sulla destra, funziona bene e probabilmente è stato collocato qui e non sotto al display per via dell’estrema sottigliezza. È comunque sicuro ma soprattutto reattivo ed efficace, solo un po’ scomodo per i mancini.

Lo speaker principale lavora in accoppiata alla capsula auricolare in altoparlante per offrire l’effetto stereo durante la riproduzione di canzoni, video o chiamate in vivavoce, la qualità è buona e tutto sommato garantisce una buona esperienza sotto il frangente della multimedialità, manca invece la porta audio da 3.5 mm. Il sensore di prossimità c’è e funziona bene e così anche il feedback di vibrazione che è corposo il giusto.

Funzionalità

L’ambito software resta il punto dolente degli smartphone Xiaomi, anche su questo Mi 11 Lite 5G che a tutti gli effetti ha la stessa versione e gli stessi difetti della versione 4G e di altri prodotti di questa fascia di prezzo.

Si tratta di Android 11 con interfaccia grafica MIUI 12 che presto dovrebbe aggiornarsi alla versione 12.5, di cui potete vedere le prime novità nella nostra anteprima. La prima cosa che balza all’occhio terminata la configurazione iniziale è la presenza anche qui di numerose applicazioni pre-installate che però, fortunatamente, è possibile disinstallare.

Nelle impostazioni c’è la possibilità di clonare le applicazioni così da utilizzare più account sui vari social network, il turbo videogiochi per favorire le prestazioni rispetto al risparmio energetico, la possibilità di aprire le applicazioni in finestra, la modalità Lite per i meno pratici con gli smartphone e le varie impostazioni avanzate per il risparmio energetico qualora ci ritroviamo lontani da un caricabatteria e una carica residua esigua. Assenti invece i Super Wallpaper di Xiaomi, sfondi animati e che ben si adatterebbero allo schermo Amoled, presenti invece sul Poco F3 come visto nella nostra recensione. In ogni caso potete tuttavia installarli manualmente (link). L’always on display invece è presente ma rimane acceso per massimo 10 secondi mancando l’impostazione per mantenerlo acceso sempre, comportandosi più come un ambient display.

In genere il sistema operativo funziona bene, solo qualche lag ogni tanto o il passaggio forzato a 60 Hz di refresh rate su alcune applicazioni rappresentano un limite nell’esperienza d’uso che comunque tutto sommato è buona considerando la fascia di prezzo.

Per il resto rispetto alla variante LTE l’unica differenza sono un paio di funzionalità in più per gestire la connettività 5G e quindi disattivarla o attivarla all’occorrenza.

Prestazioni

Tornando al tema iniziale di questa recensione perché Xiaomi ha realizzato un nuovo smartphone? Possiamo dire che l’azienda sia stata costretta.

Tralasciando i termi energetici in Cina e la guerra commerciale tra questo paese e gli Stati Uniti, che hanno comunque implicazioni nella vicenda, il problema maggiore è l’impennata della domanda di prodotti con microprocessori a causa della pandemia da Covid-19. L’industria si è trovata impreparata a fronteggiare tale improvviso aumento generando così il famoso problema di shortage. C’è quindi effettivamente carenza produttiva e l’ottimo Snapdragon 780G era il primo SoC di fascia medio-alta con processo produttivo a 5nm, lo stesso ad esempio dello Snapdragon 888. Risulta così apparentemente uno spreco impegnare le fabbriche capaci di produrre chip a 5nm, già in difficoltà, con un processore di fascia media quando possono concentrarsi sui chip di fascia alta, di conseguenza pare, perché una dichiarazione ufficiale ancora manca e probabilmente non ci sarà mai, che Qualcomm abbia deciso di interromperne la produzione in favore dello Snapdragon 778G, molto simile ma con processo produttivo a 6nm, affidato alle fonderie TSMC.

La buona notizie è che il 780G e il 778G sono due ottimi processori e quest’ultimo è destinato ad essere diffusissimo, non a caso lo troviamo già su Galaxy A52s 5G e Realme GT Master Edition, funziona bene, non scalda e offre performance che non fanno rimpiangere una CPU di fascia più alta e soprattutto una GPU rinnovata per cui risulta indicato anche per sessioni di gaming importanti.

Giusto per fare un esempio empirico su Geekbench c’è uno scarto di soli 9-10 punti in meno in single-core e 3-400 punti in meno in multi-core insomma, non particolarmente influente seppur sia meno carrozzato.

C’è poi il supporto al WiFi 6, ovviamente connettività 4G e 5G, al bluetooth 5.2, connettività NFC, trasmettitore infrarossi, porta USB Type-C e vari moduli GPS.

A supporto ci sono poi 8 GB di RAM LPDDR4X e 128 GB di memoria interna UFS 2.2 espandibile tramite MicroSD per mezzo di uno slot ibrido in cui inserire l’espansione o la Nano SIM.

Anche la ricezione funziona bene e qui ovviamente la differenza col modello precedente è avere o non avere la connettività 5G e anche qui vale lo stesso discorso, in ottica di tenerlo in tasca per molti anni è sicuramente consigliato.

Fotocamera

Nessuna differenza sul comparto fotografico con un sensore principale da 64 megapixel (f/1.79) con pixel binning 4-in-1 e pixel da 1,4 micro, sensore ultra grandangolare da 8 megapixel (f/2.2) e sensore telemacro da 5 megapixel(f/2.4),e flash a singola tonalità. Nella parte frontale invece Xiaomi 11 Lite 5G NE dispone di un sensore da 20 megapixel, mentre la variante LTE utilizza un sensore d 16 megapixel.

La qualità è buona in relazione alla fascia di prezzo con una ultra grandangolare che soffre maggiormente i forti contrasti ed una macro che al solito è abbastanza inutile. La fotocamera principale però realizza degli scatti piacevoli ed equilibrati. Dico quasi nessuna differenza perché se si accostano due fotografie fatte con entrambi gli smartphone si possono notare alcune differenze seppure minuscole, in alcuni casi però come di notte tende a fare meglio la variante 4G, in altri il modello 5G anche se c’è da considerare una piccola differenza di versione software fra i due. I selfie sono piacevoli ma l’HDR è sempre un po’ limitato.

Nei video può registrare fino in 4K a 30 fps ma solo in 1080p a 30 fps è possibile passare dalla fotocamera ultra grandangolare a quella principale durante la registrazione, anche qui piccola differenza rispetto alla variante LTE che non lo permette. La qualità è discreta, in parte si fa sentire la mancanza di stabilizzazione ottica ma quella elettronica fa un buon lavoro.

Batteria & Autonomia

La batteria di Xiaomi 11 Lite 5G NE è sempre da 4250 mAh con supporto alla ricarica rapida a 33 W. Nessuna differenza particolare rispetto al Mi 11 Lite 5G che quindi permette di coprire la giornata lavorativa con più di 5 ore e mezza di schermo acceso grazie principalmente a un software aggressivo nei confronti delle applicazioni costrette di default al risparmio energetico.

Rispetto al modello LTE ha una durata leggermente inferiore a causa del processore più energivoro che però offre uno sprint maggiore dal punto di vista delle prestazioni.

In conclusione

In conclusione resta valido, anche per questo smartphone, il giudizio dato alla versione 5G di alcuni mesi fa. Indubbiamente è quello da preferire rispetto alla versione 4G il cui unico pregio può essere un prezzo più contenuto: a volte infatti si trova a ottime offerte intorno ai 200 Euro e in quel caso è da preferire. Se invece non lo si trova a meno di 290 Euro, le versioni 5G sono preferibili e tra l’altro, per questo Xiaomi 11 Lite 5G NE, l’azienda ha ufficializzato ben 3 aggiornamenti di Android e 4 anni di patch di sicurezza.

Notizia che va ad arricchire già un ottimo pacchetto complessivo: un buon prodotto dal punto di vista delle prestazioni, delle fotocamere e della multimedialità, con solo l’unico neo della mancanza del sensore di prossimità che gioca brutti scherzi durante le chiamate più lunghe a causa di riattivazioni spot dello schermo.

Xiaomi 11 Lite 5G NE è disponibile al prezzo di 399 Euro sul sito ufficiale o su altri negozi come Amazon con disponibilità effettiva verso la fine del mese di ottobre, nel mentre c’è stato un ricollocamento di prezzo per Xiaomi Mi 11 Lite 5G fissato ora a 349 Euro.

Altre offerte

Pagella

8.6
Design
8.2
Funzionalità
8.4
Prestazioni
7.6
Fotocamera
8.4
Batteria
8.3