Il sensore di impronte di Galaxy S7 è forse uno dei pochi componenti del top di gamma di Samsung del 2016 (che, nella sua variante Edge, molti considerano come il miglior dispositivo dell’anno) che non è all’altezza del resto del terminale. La pecca principale che lo caratterizza è il fatto che per poter sbloccare lo smartphone esso debba prima essere premuto. Un difetto che, purtroppo, non è scomparso nemmeno con l’arrivo di Android 7.0 Nougat.

La delusione che proviamo nello scrivere queste righe deriva dal fatto che Samsung abbia, diversi mesi fa, equipaggiato un proprio prodotto di fascia bassa (Galaxy J7 Prime) con questa feature, mentre i suoi top di gamma ne sono ancora sprovvisti. Qua non si tratta di inezie come qualche frazione di secondo in meno per sbloccare lo smartphone (nessuno pretende che si raggiungano le prestazioni del sensore di OnePlus 3T), bensì di una funzione basilare: dover premere o no il tasto prima di sbloccare fa davvero la differenza in termini di velocità e, soprattutto, di comodità di utilizzo.

Abbandonate le speranze per il sensore di impronte di Galaxy S7, speriamo almeno che il nuovo Samsung Galaxy S8 ci regali qualche soddisfazione in tal senso. Non ci resta che aspettare soltanto più poche settimane.