Samsung sembra aver deciso di lasciarsi definitivamente alle spalle uno dei suoi peggiori dispositivi dal punto di vista della sicurezza e dell’affidabilità. La società sudcoreana ha confermato che per i Galaxy Note 7 resi dagli utenti non è prevista alcuna riparazione o ricondizionamento; verranno direttamente smaltiti, a discapito dell’ambiente.

Un portavoce dell’azienda ha sottolineato che il processo di smaltimento in sicurezza degli smartphone resi dalla clientela è già iniziato. Tuttavia, bisogna tenere conto dell’impatto che questa procedura potrà avere sull’ambiente.

Per valutare le conseguenze in termini di inquinamento ambientale, bisogna considerare che Samsung ha immesso sul mercato oltre due milioni di Galaxy Note 7 e che il processo di smaltimento degli smartphone è tra i più inefficienti al mondo, a causa della presenza di numerosi minerali rari, non riciclabili da parte di altri produttori.

Dato che l’azienda non si è espressa in relazione alle fasi del processo di smaltimento, le organizzazioni ambientaliste hanno già fatto sentire la loro voce, richiedendo maggiore trasparenza a Samsung per le prossime settimane e mesi. Proprio per tale motivo, alla fine dell’anno, dal bilancio di sostenibilità dell’azienda sarà particolarmente importante analizzare come sarà stata affrontata la questione del Galaxy Note 7.

Di certo, i vertici del colosso orientale cercheranno di evitare ulteriori brutte figure; tuttavia, vista la scarsa efficacia nella gestione del problema con i Note, ci riusciranno?