Secondo le stime di Samsung il caso Galaxy Note 7, che ha riempito le pagine di tutti i quotidiani nelle ultime settimane, dovrebbe costare al colosso sud corano circa 5,3 miliardi di dollari. Non sarà il solo contraccolpo al business di Samsung visto che il ritiro dal mercato di Galaxy Note 7 comporterà il rallentamento della ricerca Samsung su molti fronti.

Partendo dall’Italia, slitta probabilmente al prossimo anno l’accordo tra il gruppo Fiat Chrysler e Samsung per l’acquisizione, da parte del produttore asiatico, di Magneti Marelli, che secondo le prime stime potrebbe costare circa 3 miliardi di dollari. Le trattative avevano subito un brusco arresto in concomitanza con lo scoppio della crisi conclusasi nei giorni scorsi e difficilmente riprenderanno a breve.

Tra i progetti il cui sviluppo subirà un brusco rallentamento troviamo Samsung Cloud, nato insieme a Note 7 e la tecnologia di scansione dell’iride che avrebbe dovuto essere integrata nei sistemi di pagamento elettronico. Anche il visore Gear VR 2016, pur funzionando con alcuni modelli precedenti, sarà sicuramente ridimensionato visto che è venuto a mancare il traino garantito da Galaxy Note 7.

Un rallentamento è atteso anche nel segmento indossabili con lo smartwatch Gear S3 che potrebbe essere accolto in maniera tiepida visto il particolare momento. La soluzione migliore sembra dunque quella di concentrarsi esclusivamente, o quasi, su Galaxy S8 che potrebbe rappresentare un ritorno in grandissimo stile del produttore coreano, a patto che non vengano bruciate le tappe.

Nel frattempo le principali compagnie aeree stanno dotando i loro velivoli di speciali contenitori in grado di contenere le eventuali fiamme sprigionate dai Galaxy Note 7, ma che potrebbero ovviamente tornare utili anche nel caso fossero altri smartphone a subire la stessa sorte. Dovrebbe trattarsi di una soluzione molto simile a quella predisposta da Samsung per la restituzione delle unità difettose che prima o poi torneranno in patria per essere distrutte.