Nel corso di una lunga intervista rilasciata a uno dei più importanti siti di tecnologia indiani, uno stanco Carl Pei, co-fondatore di OnePlus, ha affrontato vari temi legati alla propria compagnia. Dalle controversie legate a OnePlus 5 al servizio di assistenza, senza dimenticare i piani futuri dell’azienda, Carl Pei ha cercato di chiarire ogni punto, anche se non tutte le risposte sono state completamente soddisfacenti.

È il caso, ad esempio. dello scrolling “gelatinoso” segnalato da alcuni utenti, sul quale le spiegazioni di Pei sono state un po’ fumose. La maggior parte degli smartphone utilizza display con refresh dall’alto in basso, mentre quello di OnePlus 5 lavora al contrario. Il nostro occhio non sarebbe abituato e noterebbe dunque maggiormente il ritardo nello scrolling. Per rendere ancora meno chiara la sua tesi Carl Pei parla di effetti visibili solo nelle riprese video.

Cita infatti sfarfallii ed effetti arcobaleno che nella realtà non sono visibili sullo schermo ma solo durante le riprese. Inoltre afferma che il problema dello scrolling sembrerebbe preoccupare più gli utenti che non hanno provato OnePlus 5 piuttosto che i suoi acquirenti. Questi ultimi infatti ne sarebbero entusiasti, secondo quanto riportano i feedback raccolti dal produttore cinese, anche se quando parliamo di assistenza le cose diventano più preoccupanti.

Sono parecchie infatti le lamentele rivolte nei confronti di un customer care davvero lacunoso, per ammissione dello stesso Pei, che ricorda la presenza di un video che mostra gli sforzi compiuti da OnePlus per migliorare decisamente sotto questo punto di vista. Sarà però dura riconquistare la fiducia di quegli utenti che sono stati profondamente delusi e che potrebbero abbandonare definitivamente il brand cinese.

Altra fonte di scontento è la decisione di non rilasciare un aggiornamento ad Android 7.0 Nougat per OnePlus 2. Anche in questo caso Carl Pei fa mea culpa, ricordando che la compagnia cinese deve imparare a fare meno promesse e a lavorare di più. Parlando del problema della latenza dello schermo, che affliggeva OnePlus 3 ma che sembra sparito su OnePlus 5, il dirigente cinese sottolinea che la maggior parte dei difetti, o presunti tali, dei prodotti OnePlus, emerge perché OnePlus è un marchio prevalentemente online, destinato ad appassionati di tecnologia.

Se gli stessi problemi occorressero ad altre compagnie, probabilmente non sarebbero nemmeno menzionate sulla stampa specializzata. I problemi di latenza dello schermo di Samsung Galaxy S8, ad esempio, non preoccupano nessuno, eppure sarebbero simili a quelli di OnePlus 3.

Carl Pei chiude con un discorso sulla fotocamera, comparto in cui il marketing ha spinto molto, che si è avvalsa dei consigli di DxO per migliorare. In questo modo è stato più facile scegliere le impostazioni migliori e trovare i sensori più efficaci tra quelli presenti sul mercato, per soddisfare le esigenze degli utenti. Sulla presunta somiglianza con OPPO R11, davvero molto simile a OnePlus 5, sembra che si tratti di una sfortunata coincidenza, visto che pur condividendo linee produttive e fornitori, le due compagnie operano distintamente.

Riguardo alla politica dei prezzi, infine, OnePlus afferma che il lancio di un nuovo smartphone non porterà a un taglio dei prezzi dei modelli precedenti, mantenendo dunque un certo valore nell’usato e aiutando il brand a mantenersi forte. Per il momento inoltre non ci saranno dispositivi economici, nemmeno per le realtà economiche emergenti, ma in futuro le cose potrebbero cambiare.

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