Dopo aver fatto dei dati degli utenti il proprio punto di forza, Facebook sembra pronta a cambiare strada, puntando su una maggiore sicurezza e riservatezza dei messaggi, diminuendo le intrusioni nella vita privata.

Lo afferma, a grandi linee, Mark Zuckerberg che ha pubblicato ieri un lungo post, circa 3.200 parole, nel quale il fondatore del più famoso social network delinea il futuro della piattaforma. Dopo aver affrontato numerose bufere mediatiche negli ultimi anni, a causa dello scandalo Cambridge Analytica e di una enorme fuga di dati, Zuckerberg sembra convinto che la crittografia e la privacy siano in cima agli interesse degli utenti.

Se guardo al futuro di Internet, credo che una piattaforma di messaggistica che si concentri sulla privacy sia più importante delle attuali piattaforme aperte. I messaggi provati, le storie effimere e i piccoli gruppi sono di gran lunga i più utilizzati nella comunicazione online.

Credo che il futuro della comunicazione porterà a servizi privati e crittografati, dove la gente potrà scambiarsi messaggi sapendo che non rimarranno visibili per sempre e che saranno privati. Questo è il futuro che spero di realizzare.

Per garantirsi questo risultato le piattaforme di messaggistica istantanea controllate da Facebook, vale a dire Messenger, InstagramWhatsApp, utilizzeranno uno standard di crittografia comune, grazie a un back-end unificato. Dopo le indiscrezioni delle scorse settimane dunque, arriva la conferma ufficiale che Facebook sta lavorando all’unificazione delle tre applicazioni, i cui utenti potranno scambiarsi messaggi privati.

Nonostante le promesse di mantenere separati i dati degli utenti, sembra dunque che Zuckerberg voglia indorare la pillola con la promessa della crittografia, rigirando la frittata della raccolta dati effettuata in passato da Facebook con una promessa di maggiore privacy. La crittografia nella messaggistica delle piattaforme Facebook porterà indubbi vantaggi anche agli utenti, che potranno effettuare transazioni economiche sicure, oltre ad altre possibilità commerciali.

Zuckerberg però non cede sull’archiviazione dei dati sensibili, che in nessun modo potrà essere effettuata in quei Paesi che violano regolarmente i diritti umani, citando Russia e Vietnam, e che chiedono a gran voce la possibilità di salvare i dati nel proprio Paese, nella speranza di poter intercettare le comunicazioni dei propri cittadini.

Facebook è consapevole che questa scelta potrebbe portare al ban della piattaforma da numerosi Paesi, ma si tratta di un pilastro fondamentale per garantire la massima sicurezza dei dati e difficilmente ci potrà essere una inversione di rotta, che metterebbe in dubbio la solidità delle intenzioni di Zuckerberg.

Facebook promette di rendere ancora più effimeri i messaggi scambiati, dando la possibilità agli utenti di stabilire quando dovranno cancellarsi, anche dopo pochi minuti. Dal canto suo ridurrà il tempo in cui i metadati dei messaggi saranno memorizzati nei propri server.

Belle parole che dovranno essere confermate dai fatti, visto che sulla privacy, sulla sicurezza dei dati e sull’archiviazione delle informazioni personali degli utenti Facebook ha versato fiumi d’inchiostro, spesso invano.