Dopo lo scandalo legato a Cambridge Analytica, che secondo le ultime stime avrebbe coinvolto almeno 87 milioni di utenti Facebook, il colosso dei social network sta correndo ai ripari. Alla vigilia della deposizione del CEO Mark Zuckerberg di fronte al Congresso, Facebook annuncia nuove misure per ridurre al minimo la possibilità che applicazioni “dimenticate” continuino ad avere accesso ai dati degli utenti.

Nel corso delle prossime settimane verranno applicate delle politiche restrittive all’utilizzo di Facebook Login da parte delle applicazioni, che non potranno più accedere ai dati degli utenti che non effettuano il login a una determinata applicazione da oltre 90 giorni.

Gli sviluppatori dovranno quindi modificare le proprie applicazioni per richiedere il consenso per l’accesso ai dati ogni 90 giorni. Se da una parte la procedura potrà essere fastidiosa per alcuni, sarà possibile impedire l’accesso ai propri dati da parte di applicazioni che non vengono più utilizzate. È infatti impressionante osservare a quante applicazioni gli utenti hanno garantito l’accesso nel corso degli anni e delle quali, ovviamente, si sono dimenticati.

Nel frattempo Facebook ha pubblicato una pagina che vi permetterà di scoprire se Cambridge Analytica ha avuto accesso ai vostri dati attraverso l’applicazione “This Is Your Digital Life“. Vi basterà aprire questa pagina, fare il login su Facebook se non lo avete già fatto, e visualizzare il report relativo al vostro account.

Facebook ha inoltre confermato che almeno 1.500 utenti hanno concesso all’applicazione This is Your Digital Life i permessi di accesso ai dati di Facebook Messenger. In questo modo Cambridge Analytica ha avuto modo di accedere ai messaggi degli interessati e anche alle persone che hanno ricevuto un messaggio dai 1.5000 utenti. Sembra dunque non avere fine la spirale di informazioni carpite agli utenti in modo più o meno lecito, e delle quali Zuckerberg riferirà domani davanti al Congresso degli Stati Uniti.

Chiudiamo con il programma Data Abuse Bounty che premia tutti gli utenti che segnaleranno un uso scorretto dei dati utente da parte degli sviluppatori. In particolare Facebook premierà gli utenti che forniranno informazioni di prima mano e prove dei comportamenti non corretti da parte di applicazioni che trasferiscono i dati a terze parti, anche a pagamento.

Non si sono limiti alla ricompensa erogata ma un bug di grande impatto può fruttare 40.000 dollari a chi lo segnalerà. Trovate maggiori informazioni sul programma a questo indirizzo.