Un recente rapporto pubblicato da DxOMark ha rivelato che i punteggi ottenuti dalle fotocamere degli smartphone hanno fatto registrare un costante miglioramento negli ultimi 5 anni.

Un utente medio interessato a conoscere quali siano stati i più drastici ed impressionanti miglioramenti nel mondo dell’imaging, rivolgerà molto probabilmente la propria attenzione ai produttori di smartphone. In questo senso, il suddetto utente potrebbe trovare pane per i suoi denti nell’affascinante retrospettiva dal titolo “Disruptive technologies in mobile imaging” pubblicata dal noto portale DxOMark, che prende in considerazione i test condotti sulle fotocamere degli smartphone negli ultimi 5 anni.

Ovviamente un simile studio non intende affatto sminuire il lavoro portato avanti ed i progressi compiuti in campo fotografico da aziende blasonate come Sony, Nikon e Canon (e chissà quando si realizzerà il prossimo salto generazionale nel campo dei sensori d’immagine). Ad ogni modo, come dice il proverbio, “la necessità è la madre dell’invenzione”. Vanno comunque riconosciuti i meriti delle case produttrici di smartphone per gli innegabili e significativi progressi compiuti in termini di qualità fotografica. Da questo punto di vista, soprattutto tenendo conto delle innegabili limitazioni dovute alle dimensioni dei moderni smartphone, sempre più sottili e leggeri, tali risultati hanno reso necessari sforzi non indifferenti.

Questo, in parole povere, è quanto DxOMark mette in evidenza nella citata retrospettiva (che potete vedere nell’immagine riportata qui sopra). Il team ha osservato più da vicino il tutto, dal come gli smartphone abbiano migliorato la propria capacità di eliminare il rumore senza al contempo perdere in texture, ai miglioramenti in termini di esposizione, autofocus, stabilizzazione dei video, zoom ed i recenti progressi nella simulazione dell’effetto bokeh.

L’area nella quale le fotocamere degli smartphone hanno fatto registrare i miglioramenti più importanti è quella relativa al bilanciamento tra eliminazione del rumore e conservazione della texture. Senza poter ricorrere alla soluzione più semplice, che sarebbe stata quella di aumentare le dimensioni dei sensori d’immagine, si tratta di un equilibrio difficile da ottenere tramite la sola image processing. Pertanto i nuovi smartphone hanno affrontato il problema in tre modi diversi:

  1. Optical image stabilization (OIS), per rendere possibili tempi di esposizione più lunghi.
  2. Temporal noise reduction (TNR), che combina i dati d’immagine provenienti da più frame.
  3. Soluzioni con più moduli fotografici (si pensi alle attuali doppie fotocamere e presto forse anche triple).

Queste tecniche hanno dato una mano ai produttori nel compimento di enormi progressi negli ultimi 5 anni.

E iPhone X non è neanche il migliore da questo punto di vista:

La conclusione a cui giunge DxOMark in seguito a questa analisi e tutt’altro che sorprendente ed coincide con il motivo per cui vale la pena tenere d’occhio le innovazioni nel campo della fotografia mobile:

We can see that camera hardware and image processing have been evolving alongside each during the past 5 years, and at a much faster pace than in the “traditional” camera sector.

DSLRs and mirrorless system cameras are still clearly ahead in some areas, but in terms of image processing, Canon, Nikon, Pentax, and the other players in the DSC market are behind what Apple, Samsung, Google, and Huawei can do. Thanks to their hardware advantages, the larger cameras don’t actually need the same level of pixel processing as smartphones to produce great images, but there is no denying that the performance gap between smartphones and DSLRs is narrowing.”

In buona sintesi il rapporto di DxOMark mette in evidenza come hardware e image processing si siano evoluti di pari passo negli ultimi 5 anni e soprattutto come i progressi siano stati ben più rapidi di quelli compiuti nell’ambito della fotografia tradizionale. Si dà risalto poi al fatto che, sebbene le DSLR e le mirrorless siano superiori sotto certi aspetti, per quanto riguarda l’image processing, aziende come Canon, Nikon ed altre sono indietro rispetto ai big del settore mobile come Google, Samsung, Apple e Huawei.

Ad ogni modo, se siete curiosi di leggere tutta la retrospettiva, con tanto di confronto approfondito tra smartphone del passato e del presente, potete trovarla a questo link.

Vai a: Quanto valgono i punteggi di DxOMark sulle fotocamere degli smartphone? La nostra opinione