Android 12 è disponibile in versione stabile nell’AOSP da inizio ottobre e per i Google Pixel da un paio di settimane più tardi e si sta pian piano avvicinando al rilascio anche per Android TV: da qualche ora è disponibile al download la build finale destinata agli sviluppatori, che anticipa le novità in arrivo per tutti gli utenti.
Prima di farsi prendere dall’entusiasmo, c’è una premessa fondamentale da fare: al pari della prima preview risalente allo scorso mese di febbraio e della prima Beta, neppure questa build di Android TV 12 può essere installata su dispositivi di uso comune come Chromecast con Google TV e Shield TV. Per poterla installare, infatti, occorre un box ADT-3, device di sviluppo di Android TV.
Per quanto riguarda i cambiamenti portati in dote dalla versione 12 della declinazione del sistema operativo Android per TV, ce ne sono alcuni particolarmente significativi. In primo luogo, la UI è stata rivisitata, sono stati aggiunti nuovi effetti di sfocatura per gli elementi sullo sfondo, nella sezione accessibilità è presente l’impostazione per le dimensioni del font ed è stato implementato il supporto al 4K. Anche su Android TV sono stati introdotti gli indicatori per la privacy di Android 12: quando microfoni e videocamere collegate sono attivi, ciò viene segnalato a schermo.
Per tutte le novità di Android TV 12 (HDMI CEC 2.0 e non solo), potete fare riferimento al changelog completo riportato di seguito.
Media
- Avoid motion judder during playback using refresh rate switching
- Certified API-accuracy for reporting display modes, HDR formats and surround sound formats
User Interface
- Background blurs using RenderEffect and in WindowManager
- 4K UI support
- Accessibility settings for font sizes
Privacy & Security
- Microphone and camera indicators
- Microphone and camera toggles
- Device attestation via Android KeyStore API
HDMI & Tuner
- Support for HDMI CEC 2.0
- Tuner HAL 1.1 with DTMB support and performance improvements
- Better protection model with Tuner Service
La prima voce del changelog è quella meno chiara, ma quello di Google potrebbe essere un riferimento al refresh rate adattivo di cui si era parlato nei mesi addietro.
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