Il sistema delle applicazioni in background sugli smartphone Android è strettamente correlato a due aspetti: il quantitativo di RAM e le caratteristiche hardware del device. Dispositivi con moduli RAM da 6 o più GB e con un mix di hardware di un certo livello sono in grado di richiamare più app in background; smartphone con 2 o 4 GB di RAM e con un hardware poco prestante possono invece fare fatica a fare la stessa cosa, o addirittura ritrovarsi a caricare da capo un’app precedentemente messa in background.

Richiamare le app salvate in cache

La corretta gestione delle app in background ha un impatto significativo sull’autonomia della batteria, e sembra che Android 11 integri qualche novità a tal proposito. Infatti, come avevano scoperto i ragazzi di XDA nella beta 2 di Android 11, Google stava lavorando ad una funzione che aveva il compito di “sospendere le applicazioni in cache e riattivarle una volta rimosse da essa o chiuse. Le applicazioni sospese non consumano cicli di CPU, riducendo così il consumo di energia da parte di processi anomali che potrebbero essere eseguiti in cache.”

In queste ore un utente su Reddit è riuscito a gestire questa funzione di controllo delle app in sospensione disattivandola, riuscendo così a conservare più app in cache per richiamarle senza doverle invece riavviare. L’utente ha trovato la voce “Suspend execution for cached apps” all’interno delle “Opzioni sviluppatore” delle impostazioni di Google Pixel 3, mentre Mishaal Rahman è riuscito ad attivarla anche su Google Pixel 4.

Se avete uno dei questi smartphone a portata di mano potete controllare se la voce è disponibile anche per voi. Le Opzioni sviluppatore si attivano tappando continuamente sul numero della build di Android fino a quando non appare il messaggio di conferma. Vi ricordiamo che disattivare la sospensione dell’esecuzione delle app in cache vi permette di richiamarle ma a costo dei consumi energetici della batteria.