Sono trascorsi all’incirca sei mesi dalla presentazione Unpacked ufficiale da parte di Samsung tenutasi l’11 febbraio in live streaming con protagonisti principali Galaxy S20, Galaxy S20+, Galaxy S20 Ultra.

Tutta la nuova famiglia di smartphone coreani supporta il 5G (per alcune versioni si può scegliere se mantenere solo connettività 4G) e il costo varia tra modelli, con S20 Ultra 5G a rappresentare sia il device più dotato che il più oneroso di tutta la serie S20.

Dopo averlo analizzato nella nostra recensione abbiamo voluto effettuare una riprova con l’obiettivo di rinfrescarci la memoria in merito a pregi e difetti, curiosi inoltre di constatare di persona dove potesse essere migliorato col passare del tempo grazie ai vari update software ricevuti.

Andiamo dunque a scoprire come si comporta ora il top di gamma indiscusso di casa Samsung proseguendo nella lettura e dando un occhio al video seguente!

Video riprova Samsung Galaxy S20 Ultra 5G dopo 6 mesi

Dove rimane forte

La sensazione di solidità e buona fattura dei materiali sono caratteristiche riscontrabili alla prima impugnatura di S20 Ultra e trovano conferma nella buona resistenza del terminale ai graffi a distanza di tempo.
Quel che però continua ad essere frustrante sono dimensioni, peso e spessore: è una mattonella in piena regola ma ci abbiamo fatto un utilizzo multimediale a dir poco strabiliante, grazie soprattutto all’enorme pannello frontale Dynamic AMOLED da 6.9″ dall’elevata risoluzione WQHD+ (3200 x 1440 pixel) e supporto HDR10+.
Unico downside rimane l’impossibilità di sfruttare i 120 Hz con tale risoluzione, infatti occorre optare per un più classico FHD+. Poco male, rimane tuttora un display ottimo, concorrenziale e invidiabile dai competitor della stessa fascia sia per resa che per colori, tra l’altro senza risultare troppo sparati come Samsung ci aveva abituati in passato, segno che l’azienda ha lavorato decisamente bene sotto questo fronte nel tentativo di renderli più naturali.
Insomma eccellente per vedersi film e serie tv in comodità, grazie anche al buon sonoro stereo che fa un po’ invidia ad iPhone 11 Pro Max.

Altra punta di diamante tuttora difficile da battere da parte dei competitor è la fotocamera, soprattutto per rapidità ed efficacia nei punta e scatta. Samsung Galaxy S20 Ultra 5G l’abbiamo portato con noi in Sicilia con l’obiettivo di spingerlo al massimo delle sue capacità fotografiche e non ha battuto ciglio in nessuna situazione di luce: selfie, scatti normali e foto notturne (modalità notte) sono tutte pressoché eccellenti per colori, contrasto, HDR, definizione.
Continuiamo a pensare che i 100x di zoom digitale siano più una trovata di marketing che l’incarnazione di un’utilità reale ma è anche vero che lo zoom ottico 4x (di default è selezionato zoom 5x ibrido dall’app Fotocamera) si è rivelato spesso utile sia nello scatto di semplici foto che nella registrazione di video 4k ben stabilizzati, soprattutto durante la nostra permanenza in Sicilia; senz’altro incrementa la già ottima versatilità del comparto fotografico.

Non possiamo che rimanere stupiti dalla bellezza delle immagini catturate dai sensori di questo S20 Ultra: scatti e video subito condivisibili sui social o archiviabili senza necessità di modifica ma allo stesso tempo difficili da ritoccare in post-produzione, dal momento che il software a bordo del telefono opera già tutte le regolazioni del caso, facendoci perdere spesso e volentieri informazioni utili sia di ombre che di luci.

Insomma prestazioni, anche lato rapidità di messa a fuoco/scatto, da capogiro e difficili da battere. A tal proposito, per mettere alla prova anche i vari sensori, abbiamo scontrato Samsung Galaxy S20 Ultra con iPhone 11 Pro Max.

Dove rimane debole

Fin dal day one non ha saputo stupire per l’autonomia media fornita con singola ricarica, limite che persiste tuttora ed è difficile da digerire. Non è raro leggere testimonianze di utenti che vanno in cerca di altre soluzioni a causa quasi esclusivamente di un’autonomia non a livello, nonostante la batteria da 5000 mAh. Evidentemente la capacità massima non è tutto: ad esempio riesce a fare meglio Xiaomi Mi 10 Pro con i suoi 4500 mAh e CPU Snapdragon 865.

Durante i nostri utilizzi in stress Galaxy S20 Ultra test non è mai riuscito a superare le 4 ore di schermo acceso, rimanendo sulle 3 ore e 50 minuti prima dello spegnimento definitivo (con risoluzione FHD+ e 120 Hz abilitati). Con un uso più blando e sempre a 120 Hz rimane sulle 5 ore complessive massime e difficilmente arriverete a sera senza mai vedere il cavo di ricarica. Tuttavia disattivare i 120 Hz in favore dei classici 60 può portare ad un aumento dell’autonomia tra il 15-25%, come evidenziato in un nostro test.

Nonostante i vari update ricevuti nel corso del tempo nulla sembra essere mutato e tale situazione è imputabile alla non sufficiente ottimizzazione sia software che hardware: ci è capitato più volte di incorrere in smartphone Samsung montanti processore Exynos con evidenti problemi di autonomia e in tutto questo la One UI 2.1 su Android 10 non aiuta.

Sia chiaro che Samsung Galaxy S20 Ultra non manca di potenza pura dal momento che l’Exynos 990 a bordo si avvicina molto alle performance di Snapdragon 865 (montato nella versione statunitense di S20 Ultra 5G). Piuttosto sembra mancare un’ottimizzazione generale delle risorse impiegate da One UI mentre la CPU, a detta di AnTuTu Benchmark, opera uno scheduling dei processi poco aggressivo e offre minori performance lato memoria.
Inoltre, a voler fomentare la diatriba infinita tra Exynos e Snapdragon, sopraggiunge pure una differenza in termini di prestazioni termiche tra i due processori, in favore di Snapdragon; tale caratteristica mina le performance dello smartphone dal momento che può causare thermal throttling e per far scaldare più del dovuto S20 Ultra non ci vuole poi molto: qualche video in 4K e foto o anche brevi sessioni di gioco sono sufficienti per far surriscaldare il telefono più del normale.

La scelta di Samsung (largamente contestata sul web) di utilizzare processori Exynos nel nostro mercato è dettata, tra le altre cose, dall’esigenza di ottenere migliori performance su rete telefonica da parte degli operatori del vecchio continente. Nonostante ciò, se non possiamo aspettarci nell’immediato futuro una totale riconversione a Snapdragon, per lo meno ci auspichiamo maggior attenzione verso la gestione e realizzazione dell’hardware.
Tuttavia non è che qualche indizio lo possiamo ritrovare in smartphone come Samsung Galaxy A71Samsung Galaxy S10 Lite con chipset Qualcomm sotto la scocca? La speranza è l’ultima a morire, dicono.

Dove è migliorato

Tanto di cappello all’improvviso cambio di marcia da parte di Samsung sul fronte aggiornamenti software: S20 Ultra ha già le patch di agosto 2020 e la S20 family è stata tra le prima in assoluto a ricevere le patch di luglio 2020. Rispetto a quanto accadeva qualche anno fa, dove i device delle varie lineup dovevano attendere mesi prima di vedere un qualche utile aggiornamento, ora la musica pare cambiata definitivamente.
Ne è ulteriore prova la recente dichiarazione di Samsung in merito ai piani aziendali di supporto software per 3 anni per tanti dei suoi dispositivi più potenti o più diffusi. Inoltre vi invitiamo a dare un occhio alla nostra classifica delle case produttrici più celeri nel rollout degli update.

Se non possiamo lodare Samsung sotto il profilo dell’ottimizzazione dei consumi non possiamo però esimerci dall’evidenziare il buon lavoro svolto sotto il fronte della rapidità di messa a fuoco in video: in origine alquanto deludente ma che ora cambia radicalmente e si presenta attenta, precisa e intelligente, in grado di capire direzione e movimenti del soggetto così da tracciarlo al meglio.
Su Galaxy S10 era presente la tecnologia Dual Pixel dalle ottime prestazioni in autofocus; su S20 Ultra questa è assente in favore del riconoscimento di fase (PDAF), più lento e meno performante, tant’è che spesso il telefono non riusciva a mettere a fuoco velocemente. Ora è solo un brutto ricordo.

In conclusione

Punto cruciale per questo Samsung Galaxy S20 Ultra è il prezzo, ora svalutato rispetto ai 1399 Euro di listino di circa 4/500 Euro, portandosi attorno ai 900/1000 online. Una riduzione del costo era necessaria affinché questo device si potesse rendere effettivamente appetibile per gli utenti, contando le limitazioni di cui tuttora soffre. A questa cifra è assolutamente preferibile rispetto, per esempio, a Samsung Galaxy Note 20 e questo a riprova del suo essere ancora attuale e valido rispetto alla concorrenza (anche interna all’azienda), tuttavia ci riserviamo di effettuare ulteriori valutazioni in merito a Note 20 in futuri approfondimenti.

Quel che è certo è che Samsung negli ultimi anni ha pressoché interrotto la vistosa discesa di prezzo dei suoi terminali, tant’è che ora tendono a mantenere il costo invariato e non accennano facilmente a calare di prezzo. Questo da un lato è un vantaggio nel momento della vendita come usato, mentre è una svantaggio per i nuovi acquirenti.

A distanza di tempo stiamo rivalutando il senso effettivo di un suo acquisto, soprattutto per via del prezzo ora in discesa e per ciò che offre rispetto alla concorrenza. È ora certamente da prendere in considerazione tenendo però a mente tutti i suoi limiti. Come valide alternative dal prezzo similare consigliamo Huawei P40 Pro Plus, Xiaomi Mi 10 Pro, OPPO Find X2 Pro.

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