La situazione tra gli USA e Huawei rimane estremamente delicata e, stando alle ultime indiscrezione emerse, il governo del presidente Trump starebbe valutando una misura drastica, potenzialmente devastante: una modifica legislativa per bloccare le spedizioni di chip a Huawei Technologies da parte di compagnie come la taiwanese TSMC, il maggior fornitore al mondo.

Giusto qualche giorno fa vi avevamo raccontato delle nuove pesanti accuse e della nuova proroga di 45 giorni concessa a Huawei dal Dipartimento di Giustizia degli USA. Oggi, invece, vi segnaliamo una voce riportata da Reuters, attribuita a fonti bene informate, che anticipa una possibile svolta nella situazione USA – Huawei – Cina.

Gli USA potrebbero impedire a TSMC di vendere chip a Huawei

Tra le nuove misure restrittive studiate dagli Stati Uniti nei confronti di Huawei, infatti, ci sarebbe anche una proposta in materia di chip, sebbene la sua approvazione sia tutt’altro che certa. La proposta in questione, in poche parole, passerebbe attraverso una modifica al Foreign Direct Product Rule, che sottopone alla legge statunitense alcuni beni o software prodotti all’estero ma basati su tecnologia made in USA.

Stando a quanto trapelato, il governo degli Stati Uniti potrebbe imporre a compagnie estere che si servono di tecnologia statunitense per produrre chip di ottenere una licenza dagli USA prima di stipulare contratti di fornitura con Huawei.

Le conseguenze di una misura del genere sarebbero estremamente significative, visto che la maggior parte dei produttori di chip (praticamente tutti) fa uso di attrezzature prodotte da aziende statunitensi come KLA, Lam Research e Applied Materials. Tra i fornitori coinvolti, come detto, ci sarebbe anche TSMC che, sebbene sia taiwanese, fa uso di tecnologia statunitense.

Per il momento né il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti né Huawei o TSMC hanno voluto rilasciare commenti su questa eventualità, quindi non ci resta che aspettare che la situazione si sviluppi. Continuate a seguirci per non perdervi i prossimi aggiornamenti su questa intricata situazione.