È passato ormai un mese da quando il presidente USA Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo con cui Huawei e altre società ad essa collegate sono state inserite nella Entity List del dipartimento del commercio USA.

La decisione impedisce alle compagnie americane di vendere tecnologia, intesa come hardware, software e servizi, al colosso cinese, che si trova dunque in una situazione alquanto complessa. In queste poche settimane, complici la disinformazione e i titoli scandalistici utilizzati da alcuni siti web, sono circolate numerose false informazioni  che hanno avuto il solo scopo di aumentare la confusione, in un clima che rimane comunque di grande incertezza.

Abbiamo dunque cercato di fare chiarezza sulla situazione, basandoci sulle dichiarazioni ufficiali di Huawei, sfatando i falsi miti e chiarendo la reale situazione. Nel nostro video troverete dunque tutto quello che c’è da sapere sul ban Huawei negli USA e sulla situazione attuale, ricordandovi che tutte le considerazioni effettuate sono valide anche per gli smartphone HONOR.

Caos Huawei vs USA: i falsi miti e la realtà

La situazione

Gli smartphone Huawei smetteranno di funzionare?

FALSO. È completamente falso che gli smartphone Huawei in circolazione smetteranno di funzionare, che non riceveranno più alcun aggiornamento e che le applicazioni come Facebook o WhatsApp non potranno più essere utilizzate. Gli smartphone già in commercio continueranno a ricevere aggiornamenti (ancora non si hanno informazioni più specifiche) e l’azienda sta già lavorando con Google per ottenere la certificazione che permetterà l’aggiornamento ad Android Q.

La garanzia Huawei cesserà di esistere?

FALSO. Non ci sarà nessun problema per quanto riguarda la garanzia, Huawei non cesserà di esistere, quindi per qualsiasi problema continuerà a essere valida la garanzia legale. Falsa invece l’affermazione circolata in Rete secondo cui Android sarà disinstallato automaticamente dagli smartphoneAndroid, o che sparirà in seguito a un ripristino di fabbrica. Anzi, l’azienda ha recentemente introdotto 4 nuovi servizi di assistenza.

Gli smartphone Huawei diventeranno dei fermacarte?

FALSO. Errata anche la convinzione secondo cui un eventuale mancato aggiornamento degli smartphone Huawei li trasformerà in fermacarte. Come per la maggior parte dei produttori, anche Huawei offre un’interfaccia personalizzata che il più delle volte “mimetizza” i cambiamenti apportati da Android.

Gli smartphone Huawei spiano gli utenti?

FALSO. È falso anche il mito secondo cui gli smartphone Huawei spiano gli utenti per conto del governo cinese. Il ban negli USA ha delle radici più profonde e allo stato attuale non esiste alcuna prova concreta legata a problemi di spionaggio o di mancato rispetto della privacy.

Huawei sta sviluppando un sistema operativo proprietario chiamato Hongmeng OS?

VERO. È vero che Huawei ha sviluppato un proprio sistema operativo, Hongmeng OS, a cui la compagnia cinese lavora da almeno sette anni. Non ci sono però certezze in merito al suo arrivo sul mercato e Huawei ha da sempre affermato di preferire Android e che salvo impedimenti preferirebbe continuare a offrire il robottino verde ai propri utenti.

Ci sono (e quali) smartphone che riceveranno Android Q?

VERO. Per quanto riguarda gli smartphone che potrebbero ricevere Android Q vi rimandiamo al nostro articolo che riepiloga gli smartphone per i quali Huawei ha richiesto l’approvazione a Google. Al momento è certo solo l’arrivo su Huawei Mate 20 Pro, ma la situazione è in costante evoluzione.

Dopo il 19 agosto, data in cui scade la sospensione di 90 giorni concessa dall’amministrazione Trump, potremo avere un’idea più chiara sulla situazione. Trump cancellerà il ban, consentendo a Huawei di riprendersi il colosso cinese si troverà davanti a un muro e dovrà mettere in atto le proprie contromisure? Trovate comunque le risposte ufficiali di Huawei, insieme al numero del servizio assistenza, in questa pagina.

Vi ricordiamo che potete continuare a seguire l’intera vicenda attraverso la nostra pagina speciale, con aggiornamenti quotidiani.