Malgrado il blocco USA contro Huawei abbia addirittura costretto la compagnia ad avviare una procedura legale contro la FCC per quanto riguarda il blocco dei fondi USF, sembra proprio che l’azienda cinese non abbia ancora intenzione di abbandonare Android per puntare tutto su HarmonyOS.

Il sistema operativo di Huawei è nato come diretta conseguenza del braccio di ferro fra il governo statunitense e l’azienda cinese, ma allo stato attuale non verrà installato su smartphone, tablet e computer. Ad affermarlo è direttamente Wang Chenglu, Presidente del ramo software di Huawei, durante un evento a Shenzen, in Cina.

Il piano di Huawei è ancora quello di sfruttare Android, più specificatamente il ramo AOSP, ovviamente senza i servizi mobile di Google (GMS), ovvero quelli strettamente legati all’utilizzo del Google Play Store e di tutte altre applicazioni e servizi sviluppati dall’azienda americana.

Se da una parte Huawei continuerà ad utilizzare Android per i suoi smartphone e tablet, l’azienda proseguirà lo sviluppo di HarmonyOS che dovrebbe essere rilasciato in versione open source a partire dal prossimo agosto 2020.

Il perché Huawei abbia deciso di non utilizzare HarmonyOS sui propri smartphone è abbastanza scontato. Il nuovo OS è lungi dall’essere abbastanza maturo da avvicinarsi alle caratteristiche di Android.

AppGallery, la versione Huawei del Play Store di Google, non è ancora partito a pieno e gli stessi sviluppatori non sono ancora abbastanza stimolati dal decidere di sviluppare applicazioni anche per l’OS proprietario di Huawei.

Secondo i piani dell’azienda, HarmonyOS potrebbe essere in grado di competere con Android e iOS nel giro di due anni o almeno è quello che spera di Ren Zhengfei, CEO di Huawei, anche se le cose potrebbero essere molto più complesse di quel che si pensi.

Mentre gli ingegneri cinesi saranno concentrati a sviluppare HarmonyOS il più velocemente possibile, Google certamente continuerà a migliorare Android e ad introdurre novità sempre migliori. Nei prossimi anni l’OS proprietario di Huawei potrebbe anche guadagnare una buona fetta di mercato del mercato cinese, ma scavalcando i confini nazionali potrebbe incontrare parecchia resistenza soprattutto in Occidente dove il peso del ban rendebbe l’azienda poco competitiva rispetto alle aziende competitor.