Harmony Studio è il nome che sembra dato al software per lo sviluppo di applicazioni per HarmonyOS, il nuovo sistema operativo presentato di recente da Huawei al Developer Conference di Agosto. Una scelta molto interessante perché potrebbe accelerare da subito lo sviluppo di contenuti per la piattaforma ormai prossima a debuttare, seppur in modo graduale.

Huawei Mate 30 Pro dovrebbe arrivare in Italia verso novembre, ma c’è ancora molta nebbia attorno a come il colosso cinese farà fronte al bando del governo americano soprattutto relativamente a Android e alle sue applicazioni di default. Il top di gamma uscirà con una versione open source del sistema operativo del robottino verde, senza alcuna app Google precaricata (ma si possono installare così).

In questo senso, Harmony Studio è una soluzione più che apprezzabile perché va ad accelerare i tempi per preparare il debutto di HarmonyOS. Della sua esistenza sono apparse le prime tracce in Argentina, visto che ne è stato registrato il nome presso l’Instituto Nacional de la Propiedad Industrial, ma anche in Europa, presso l’European Union Intellectual Property Office.

Come osservato dai sempre attenti colleghi di LetsGoDigital, il brevetto è entrato nella classe di certificazione 9/42, corrispondente alla programmazione software relativa a dispositivi mobili e computer. Qualcosa di molto simile a Android Studio, che ne condivide anche la scelta del nome. A dare man forte a questa ipotesi arriva la dichiarazione di Kevin Ho, presidente della divisione di telefonia mobile Huawei, data al blog ASCI.

Secondo il dirigente, Harmony Studio sarà proprio un ambiente di sviluppo app compatibile con dispositivi di vario processore, rientrando nel programma Huawei Mobile Services. Sembrerebbe di ben un miliardo il budget stanziato per questo progetto, rivolto soprattutto al coinvolgimento degli sviluppatori stessi.

HarmonyOS è il cosiddetto piano B di Huawei, che ha sempre ribadito la propria volontà di continuare con Android ricordando giustamente quanto questi anni di prodotti, innovazioni e soluzioni software abbiano contribuito anche al miglioramento del sistema operativo di Google. Cosa succederà nel prossimo futuro? Entro la fine dell’anno la situazione dovrebbe risultare (un po’) più chiara.