A qualche giorno di distanza dalla presentazione dei nuovi dispositivi Made by Google, tra i quali spiccano ovviamente i nuovi Google Pixel 4 e Pixel 4 XL, il presidente della divisione hardware Rick Osterloh ha rilasciato alcune interviste, in particolare a The Verge e alla BBC, concentrandosi su alcuni aspetti legati alla privacy e sulle nuove tecnologie.

Riconoscimento del volto e privacy

Nel corso dell’intervista effettuata con la BBC, Osterloh ha sottolineato come sia importante il rispetto della privacy quando si dispone di numerosi dispositivi intelligenti in casa, soprattutto telecamere e speaker dotati di microfono. Il dirigente di Google afferma che tutti i suoi ospiti sono avvisati in questo senso, anche se non ha spiegato se procede a disattivarli nel caso qualcuno non sia d’accordo.

Nel corso dell’intervista Osterloh ha risposto ad alcune domande relative al metodo in cui l’intelligenza artificiale dei Pixel 4 è stata istruita per la gestione dello sblocco del volto. Sembra che i metodi utilizzati siano stati poco ortodossi, ma a questo proposito sono in corso delle indagini da parte di Big G e non sono stati rilasciati commenti, rimandando le risposte al termine delle analisi.

Project Soli

Parlando al Vergecast, il podcast di The Verge, Osterloh ha affermato che la tecnologia Soli, utilizzata per le gesture e per lo sblocco col volto, sarà ulteriormente evoluta nei prossimi mesi. Sono in corso numerosi test e gli ingegneri stanno sviluppando nuove funzionalità che saranno aggiunte man mano che saranno ritenute affidabili.

La tecnologia non sarà inoltre limitata agli smartphone ma sarà gradualmente introdotta anche in altri dispositivi realizzati da Google, che intende realizzare funzionalità a prima vista impossibili. Grazie al radar Soli infatti, Google sostiene di poter rilevare il battito cardiaco, analizzare il sonno e molto altro, semplicemente analizzando i dati ottenuti e trovando un modo per interpretarli correttamente.

Il team HTC

Buona parte del merito per le soluzioni adottate sui Pixel 4 deriva dal team acquisito da HTC, che ha ottenuto grandi elogi dal presidente della divisione hardware. Le capacità del team sono davvero ottime e hanno consentito la realizzazione di un dispositivo in grado di rivaleggiare ad armi pari con i top di gamma già presenti sul mercato.

Dopo l’esperienza con Pixel 3A, il team taiwanese ha dunque ottenuto la fiducia di Google e ha saputo integrarsi con molta rapidità nel resto del team, dimostrando la propria competenza, in particolar modo nell’ingegneria meccanica e nelle tecnologie in radiofrequenza e wireless.

5G e la fotocamera

Nonostante questo però Google non ha ritenuto di dover puntare alla connessione 5G sui propri flagship, preferendo concentrarsi su altri aspetti, come la fotocamera. Secondo Osterloh il 5G è ancora in fase embrionale e al momento gli utenti non sentono la necessità di avere una connessione più veloce, l’unico vantaggio proveniente dalla nuova tecnologia di rete, in attesa dello sviluppo di una nuova generazione di servizi.

Gran parte del lavoro di sviluppo dei Pixel 4 è stato dunque legato al miglioramento del comparto fotografico che si arricchisce della funzione zoom, troppo spesso trascurata in passato e considerata importante dagli utenti. Il risultato finale è una soluzione che secondo Osterloh rappresenta al meglio la tecnologia attuale e offre ampi margini di miglioramenti che non tarderanno ad arrivare.