Tra le novità del secondo Feature Drop per i Google Pixel rilasciato ieri ne abbiamo riportata una che Google stessa aveva comunicato quasi… sottovoce: “In addition to long press, you can now firmly press to get more help from your apps more quickly”, ossia “oltre alla pressione prolungata, adesso puoi applicare una pressione decisa per ottenere di più dalle tue app in modo più veloce”.

Una descrizione non troppo esaustiva per la funzione – limitata a Google Pixel 4 e Google Pixel 4 XL – che tuttavia trova spiegazione in una dichiarazione successiva, nella quale, in sintesi, Big G spiega che adesso i due smartphone presentati lo scorso ottobre sono in grado di riconoscere anche il tocco deciso, “forte”, sullo schermo.

Possibilità che non suona nuova a chi ha utilizzato e magari utilizza ancora un iPhone con il 3D Touch, caratteristica abbandonata da Apple sui recenti iPhone 11 per via dei costi dell’hardware necessario al riconoscimento della pressione applicata sullo schermo e per lo spazio “fisico” occupato, che negli anni ha tolto spazio alle batterie limitandone la capacità.

Ecco, Google sta implementando qualcosa che somiglia molto al 3D Touch ma alla sua maniera, eliminando cioè le complicazioni hardware tramite il software. Con una pressione decisa sullo schermo si ottiene ciò che si otterrebbe con la classica pressione prolungata ma una frazione di secondo prima, e Google specifica che può essere sfruttata sul Pixel Launcher, su Google Foto e su Google Drive.

Ma è solo la prima fase di questo nuovo scenario. Conoscendo Google, è altamente probabile che gli ingegneri di Mountain View lavorino duramente per affinare l’algoritmo ed estenderlo a più ambiti, in modo da dimostrare, ancora una volta, come il software possa sostituirsi all’hardware.