Nella serata di ieri Google ha presentato moltissime novità, anche se purtroppo la maggior parte di esse non saranno disponibili nel nostro Paese, perlomeno non da subito. Non fanno eccezione quelle di cui stiamo per parlarvi, che riguardano i dispositivi Google Home preferiti e varie nuove funzionalità per Google Assistant, non ancora disponibile in italiano.

Partiamo dall’hardware: sin da quando è uscito Google Home, l’utente è stato in grado di utilizzare comandi vocali per far svolgere alcune azioni al dispositivo, come ad esempio far suonare i ColdPlay sullo speaker della camera, oppure far partire una serie TV in salotto.

Ora Google ha reso tutto molto più semplice, permettendo di impostare i Google Home preferiti in base ai media: una nuova opzione “Default media playback” è infatti comparsa nelle impostazioni e, come potete vedere, risulta ora possibile selezionare il dispositivo predefinito per la riproduzione audio e video. In questo modo potrete limitarvi a dire “suona i Coldplay” e la musica partirà direttamente sullo speaker della camera (per restare nell’esempio di prima).

Restando su Google Home, è ora possibile inviare i risultati delle ricerche effettuate tramite il dispositivo direttamente allo smartphone, in modo da permettere di approfondire, o magari condividere. Per attivare la funzione “Send this to my phone” è possibile seguire la procedura esplicata a questo indirizzo.

Passiamo ad altre novità di Google Assistant, che presto dovremmo vedere anche in Italia. Lo scorso Google I/O abbiamo visto una funzione che permette di inviare denaro utilizzando l’assistente virtuale e la nuova API “Pay with Google“: sembra che ciò stia per diventare disponibile entro questa settimana.

Le applicazioni supportate potranno aggiungere elementi al carrello direttamente attraverso la conversazione con l’utente e successivamente fargli scegliere quali informazioni sul pagamento inviare per completare l’acquisto.

Google ha poi annunciato novità per quanto riguarda le famiglie e i bambini: le “Apps for Families” devono rispettare la legge sulla protezione dei dati online per i bambini (Children’s Online Privacy Protection Act) in vigore negli Stati Uniti, e ciò significa che non possono includere alcun tipo di pubblicità, rendere disponibile all’acquisto qualsiasi prodotto, raccogliere informazioni personali o includere contenuti inappropriati.

Funzioni più avanzate saranno presto previste per le cosiddette multi-step actions; sarà infatti possibile collegare alcune frasi ad azioni: ad esempio, potremmo avere la possibilità di dire frasi come “Ok Google, buongiorno” per far avviare la macchinetta del caffè e farci leggere le notizie del giorno, oppure dire “Ok Google, buonanotte” per spegnere tutte le luci. Ovviamente è scontato dover disporre di apparecchiature IoT.

Big G sta inoltre lavorando per migliorare la precisione del riconoscimento vocale dei bambini e sulla possibilità, per i loro genitori, di creare profili utente appositi protetti da parental control.

Da segnalare poi, finalmente, l’arrivo del riconoscimento musicale: presto potrà essere chiesto a Google Assistant il titolo e l’artista della canzone che stiamo ascoltando; sinceramente ci chiediamo perché non la funzione non sia stata inclusa precedentemente visto che è già presente nella normale ricerca Google.

L’ultima novità riguarda i giochi e i cosiddetti Templates (modelli di partenza): recandosi sul sito Actions Google è ora possibile creare un gioco (come un quiz) partendo da modelli predefiniti e personalizzarlo con le proprie domande e risposte, utilizzando Google Fogli. Qui potete trovare tutte le istruzioni per farlo.

Speriamo che Google non tardi troppo a portare almeno Google Assistant in italiano: nel frattempo potete sempre provarlo in inglese scaricando manualmente l’applicazione.

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