Nonostante Google ci tenga a ribadire di non aver alcuna intenzione di abbandonare il suo Hangouts, da aprile le API per gli sviluppatori di app di terze parti non saranno più disponibili, secondo quanto riportato da Google stessa nelle FAQ dell’applicazione di messaggistica.

Non finisce qui però: la maggior parte delle applicazioni che utilizzano le API di Google Hangouts non potranno più funzionare a partire dal 25 aprile. Ci saranno alcune eccezioni, come Toolbox, Cameraman e Control Room (le applicazioni di Google Hangouts per la trasmissione di contenuti in diretta) e applicazioni utili per la produttività e l’ambito lavorativo come Slack (inclusa nella nostra top 10 di migliori app del 2016). Infine, le applicazioni di chiamate per il business come DialPad e RingCentral, saranno escluse da questo aggiornamento e potranno continuare a sfruttare tali API.

Google ha lanciato nel 2016 due nuove applicazioni, Google Allo per i messaggi e Google Duo per le chiamate, che, nonostante la fatica iniziale a far breccia nel mondo mobile, sono preinstallate sui suoi nuovi Google Pixel. Hangouts sembra dunque destinata a scomparire, ma grazie al supporto per PC e all’integrazione con servizi come Gmail e Google Docs, Google non vuole saperne di chiuderla. Il suo obiettivo rimane quindi quello di continuare a servire una fetta di utenti che utilizza Google Hangouts in ambito lavorativo quotidianamente.