Nexus 6P è stato – insieme al più economico Nexus 5X – l’ultimo rappresentante dell’amata e compianta famiglia di smartphone Nexus di Google e, sebbene la sua avventura sia ufficialmente giunta al termine a inizio 2019, torna ora a far parlare di sé per una notizia piuttosto curiosa.

Prodotto da Huawei per Google, Nexus 6P è stato uno degli smartphone Android migliori della sua generazione per qualità fotografica, ma è stato anche tormentato da numerosi problemi. A partire dalla struttura poco resistente, che lo vide spezzarsi come un grissino tra le mani del solito JerryRigEverything, passando per il famigerato SoC Qualcomm Snapdragon 810, particolarmente incline a problemi di surriscaldamento, fino ad arrivare ai casi di bootloop, con numerosi utenti che da un momento all’altro si ritrovavano tra le mani un fermacarte. Dulcis in fundo il problema della batteria: diversi possessori di Nexus 6P ebbero modo di sperimentare in prima persona il disagio di uno smartphone che, con la batteria ancora tra il 60% e il 10%, si spegneva improvvisamente (early shotdown).

Proprio sulla base di questi ultimi due problemi venne messa in piedi anche una class action contro Huawei e Google.

Ebbene adesso, per la gioia di tutti quegli utenti che ancora possiedono un Nexus 6P, Google, nel relativo Issue Tracker, ha contrassegnato come “fixed” il problema degli spegnimenti improvvisi.

Peccato che le cose non stiano affatto così: in primis il supporto ufficiale di Nexus 6P è terminato da mesi e non sono rilasciati nuovi aggiornamenti, ma soprattutto il problema in questione è di natura hardware, pertanto è altamente improbabile che Google l’abbia effettivamente risolto.

Purtroppo il Google Issue Tracker non fornisce informazioni su cosa esattamente Big G abbia fatto per considerare fixed il problema di Nexus 6P. Chissà che la modifica non sia stata apportata semplicemente per fare pulizia nel tracker o magari quale conseguenza dell’accordo di transazione raggiunto da Google e Huawei. In un modo o nell’altro, il problema è ancora lì, ma non secondo Google.