È da poco terminato l’evento Made by Google 2019 nel corso del quale sono state presentate le novità hardware di Google, primi fra tutti gli smartphone Google Pixel 4 e Google Pixel 4 XL.

Oltre agli smartphone però sono stati presentati altri prodotti, i più interessanti dei quali, per gli appassionati di smart home, sono indubbiamente Google Nest Mini e Google Nest WiFi, di cui trovate tutti i dettagli nel nostro articolo dedicato. Nel corso dell’evento però sono state annunciate altre novità che vanno a coinvolgere proprio i dispositivi della serie Nest Home.

Bisognerà attendere i primi mesi del 2020 per l’arrivo delle Home Routine, che rappresentano uno dei pilastri per creare la casa utile come la definisce Google. La nuova filosofia parte dalla sicurezza e dalla privacy, con programmi di certificazione annuale per i partner e maggiore controllo sulla condivisione dei propri dati per gli utenti.

Le nuove routine però permetteranno di rendere davvero utili i tanti gadget che costellano le case degli utenti, con una maggiore interazione possibile grazie a una nuova serie di API. In maniera simile a quando accade con le routine di Google Assistant, sarà possibile permettere ai dispositivi Nest di gestire sequenze di avvenimenti in maniera precisa.

Una telecamera esterna potrà regolare l’accensione delle luci nel caso venga rilevato un movimento, o avviare l’aspirapolvere robot quando uscite di casa. La creazione delle routine non sarà compito esclusivo dell’utente, visto che l’utente riceverà una serie di suggerimento basati sui dispositivi presenti in casa e sulle possibili interazioni tra di loro.

Altrettanto utili saranno le API Device Access, che consentiranno agli sviluppatori di programmare interazioni più complesse tra i dispositivi. Immaginate un rilevatore di qualità dell’aria che, in seguito l superamento di un determinato livello, attivi il termostato Nest per migliorare la circolazione dell’aria in casa.

Gli utenti più avanzati potranno sfruttare la funzione Device Access for Individual Sandbox per programmare a basso livello i dispositivi della propria casa e far loro esprimere tutto il potenziale. Le API sono già disponibile per utenti e sviluppatori, mentre per le Home Routine dovremo attendere ancora qualche mese.

Rientra nell’idea di casa utile anche Home Feed, dedicato alla sicurezza della casa attraverso i dispositivi Google Home e l’app per dispositivi mobili. Per chi sottoscrive il piano Nest Aware è disponibile il nuovo flusso di sicurezza che permette agli speaker intelligenti di rilevare suoni ritenuti critici, inoltrando un allarme all’utente.

È possibile effettuare una chiamata al servizio più vicino all’abitazione, indipendentemente dalla posizione dell’utente, e permetterà di avere la situazione dei sistemi di sicurezza di casa sotto controllo. La nuova funzione sarà rilasciata nei prossimi mesi attraverso un aggiornamento dell’app Google Home. Google Nest Aware permette anche, sempre negli USA, di chiamare il 911 tramite smart speaker e di ricevere notifiche di spegnimento degli allarmi di fumo e monossido di carbonio mentre si è fuori casa.

Servirà un aggiornamento, anch’esso in arrivo nei prossimi mesi, per abilitare una funzione davvero particolare che apre la porta a numerosi scenari di utilizzo. Grazie all’uso degli ultra suoni infatti, gli speaker di Google saranno in grado di percepire la presenza dell’utente e adattare l’interfaccia di conseguenza.

I risultati migliori saranno raggiungibili con Nest Home Max, l’unico dotato di videocamera, in grado di riconoscere l’utente e proporgli contenuti personalizzati. A seconda della distanza dallo schermo verrà variata la schermata, con testi semplici e caratteri grandi che andranno a sostituire le schede dettagliate man mano che l’utente si allontana.

Con Nest Hub e gli speaker intelligenti invece la vicinanza permetterà di fornire indicazioni generiche. Su questi ultimi verrà ad esempio visualizzata la zona da toccare per regolare il volume, mentre il display mostrerà le schede visibili a tutti.

Chiudiamo con Ambient IQ, una funzione che permette di sentire l’assistente Google anche in ambienti rumorosi. Se state ascoltando un brano musicale in cucina e fate partire il frullatore, lo speaker regolerà l’audio in modo da essere sempre comprensibile.

La trovata geniale sta però nell’ottenere il risultato variando la propria voce, in modo da contrastare le frequenze del rumore rilevato, senza alzare a dismisura il volume dello speaker. Sarà interessante toccare con mano tutte queste novità, ma dovremo attendere ancora qualche mese per vederle in azione, soprattutto nel nostro Paese.