Nello scorso autunno Google ha annunciato l’acquisizione di una parte della divisione hardware di HTC, il produttore taiwanese che ha realizzato la prima generazione di Google Pixel e un modello della seconda generazione.

Oggi Rick Osterloh, direttore della divisione hardware di Google, ha annunciato il completamento dell’acquisizione che ha portato circa 2.000 persone che sono già integrate nella realtà Google, e accordi di licenza per alcune proprietà intellettuali di HTC.

L’operazione porterà alla creazione del più grande sito ingegneristico a Taipei, la sede del quartier generale di HTC. In questo modo Google avrà le risorse necessarie alla costruzione del proprio custom chip, che andrà ad animare le future generazioni di Pixel, anche se il processo sarà decisamente lungo.

L’utilizzo di prodotti di terze parti, pur se realizzati da colossi come Qualcomm, richiede dei sacrifici e delle rinunce in termini di flessibilità. Ecco perché a Mountain View hanno deciso di seguire l’esempio di Apple e realizzare in casa il SoC dei prossimi Pixel.

Per i prossimi anni è comunque probabile che Qualcomm continuerà a fornire i SoC a Google, ma saranno sempre più i chip personalizzati che saranno aggiunti, sull’esempio del Pixel Visual Core che ha permesso un salto di qualità del comparto fotografico.

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