I nuovi Google Pixel e Google Pixel XL sono certamente gli smartphone più chiacchierati del momento. Sono con noi già da qualche giorno e dopo averli provati nelle condizioni più disparate vi proponiamo un approfondimento sul comparto fotografico, una delle killer features ostentate da Google durante la presentazione.
I due “Google phone” hanno un posizionamento di prezzo premium e si collocano in diretta concorrenza con i principali top di gamma del 2016, Apple iPhone compreso, al quale Mountain View ha lanciato il guanto di sfida.
E’ quindi giusto trattarli come tali e andare a cercare anche il pelo nell’uovo, a maggior ragione sul comparto fotografico, definito da molti il migliore di sempre.
Dopo il passaggio dell’effetto wow, però in molti si sono chiesti se fossero realmente i migliori camera phone del momento, viste alcune problematiche che sono cominciate ad emergere dopo la prova sul campo.
Noi abbiamo deciso di partire da zero e abbiamo messo a dura prova Pixel e Pixel XL (hanno lo stesso identico hardware e software fotografico) nelle condizioni più difficili. Nel nostro video tiriamo le somme dei nostri test, a seguire i sample fotografici e video.
Hardware
Google Pixel e Pixel XL sono equipaggiati con un sensore Sony IMX378, evoluzione del Sony IMX377 a bordo di Nexus 5X e Nexus 6P. Si tratta di un sensore CMOS BSI della linea Exmor RS con diagonale di 7,81 mm e pixel di circa 1,55 um.
Non sono caratteristiche superiori a quelle della scorsa generazione, quello che invece cambia è la tecnologia implementata.
Innanzitutto si tratta di uno stacked BSI in cui la circuiteria è stata spostata al di sotto del layer fotosensibile, ciò comporta una migliore captazione della luce e un contestuale aumento del rumore di disturbo.
Il nuovo sensore implementa anche un PDAF (phase detection autofocus) in accoppiata ad un sensore laser.
Altra novità è la capacità di gestire parte del carico computazionale direttamente sul sensore, in modo da non sovraccaricare l’ ISP dedicato all’elaborazione delle immagini.
La diretta conseguenza è una qualità decisamente superiore sulle foto in burst e negli slow motion, oltre che performance più stabili nella realizzazione di video in 4K.
La stabilizzazione è digitale e riesce a scandagliare fino a 200 volte al secondo il giroscopio per ottenere dati di movimento e calcolare in tempo reale i contro-movimenti per la stabilizzazione. Il risultato è fenomenale, superiore a molti device con stabilizzazione ottica. Unico neo un crop di almeno il 10% dell’immagine.
L’ottica ha apertura F/2.0 e lunghezza focale standard, è affiancata da un buon flash led a doppia tonalità di colore.
Sample foto e video
I risultati sono rassicuranti sia di giorno che di notte, nonostante in molte situazioni i Pixel si siano dimostrati inferiori rispetto ad un punto di riferimento importante come LG V20 che abbiamo recensito.
Le fotografie diurne sono ben dettagliate e sempre leggermente calde nel bilanciamento del bianco, in particolare funziona benissimo l’HDR plus che interviene massivamente con un filtro di contrasto migliorando molto l’aspetto generale.
Con molto zoom però emerge una discreta dose di rumore video, soprattutto nelle zone d’ombra dove i dettagli si perdono.
In notturna il risultato è meno convincente. Spesso il device sbaglia nel calcolo del bilanciamento del bianco, ricoprendo le zone luminose di una tinta verde neon.
L’altro parametro sbagliato è la forzatura degli iso per illuminare anche le parti buie come il cielo o le ombre generate dai lampioni, errore in cui non cadono solitamente i software dei brand più noti.
Ottima la selfie camera da 8 megapixel, sicuramente una delle migliori in assoluto per fedeltà dei colori e livello di dettaglio. Le performance sono ideali anche con poca luce.
In video la stabilizzazione è eccellente, non crea artefatti e permette di mantenere buoni i dettagli. Stabilizzazione leggermente castrata in 4K, dove comunque la qualità rimane elevata. Discreto anche l’audio catturato.
In conclusione
Google Pixel e Google Pixel XL sono due ottimi smartphone per quanto riguarda il comparto fotografico. Hanno prestazioni solide in ogni condizione di luce e un software semplice che permette un’immediata esperienza di utilizzo.
I pregi più grandi sono:
- un HDR plus con elaborazione istantanea;
- una stabilizzazione digitale che non fa rimpiangere quella ottica;
- una velocità delle operazioni che raramente si raggiunge con altri device.
I due smartphone di big G non sono comunque privi di difetti e la definizione di migliori camera phone in commercio non ci pare adeguata.
Principalmente le lacune sono di componentistica: manca la stabilizzazione ottica, un sistema di autofocus con tutti i pixel attivi oppure un sensore per la misura dello spettro cromatico. Manca anche la flessibilità offerta da due fotocamere che ormai sta diventando sempre più diffusa tra i top di gamma e sulla quale Google potrebbe rimanere indietro nel corso dell’anno.
Questo sono dunque le nostre considerazione sulla fotocamera di Google Pixel e Google Pixel XL. Continuate a seguirci perché nei prossimi giorni arriverà la recensione completa, ci sono ancora molte cose da dire sui due nuovi arrivati da Mountain View.