Google è tornata su Android Go nelle ultime ore, dopo averlo presentato nel corso del keynote del Google I/O, per spiegarci qualche dettaglio in più sul suo conto, in modo da darci un’idea di cosa aspettarci.

Android Go, come spiegato in occasione della presentazione, è un sistema operativo derivato da Android destinato ai dispositivi di fascia bassa e quindi con specifiche tecniche di basso livello, pertanto è fortemente limitato.

Google ci spiega che per renderlo veloce e scattante sono state apportate, innanzitutto, delle modifiche all’interfaccia grafica, in modo che essendo più leggera e semplice utilizzi meno risorse di sistema (CPU, GPU e RAM).

Ciò significa che ci sono molte differenze grafiche fra Android e Android Go: ad esempio, quest’ultimo integra una schermata multi-tasking completamente diversa e con le anteprime intere delle applicazioni organizzate in un elenco scorrevole.

Questo perché, dice Google, secondo alcuni dati, il 95% degli utenti che usa un dispositivo di fascia bassa utilizza la schermata del multi-tasking per passare solo fra quattro applicazioni. Ma non ci sono solo ottimizzazioni grafiche.

Ad esempio, troviamo anche varie impostazioni per gestire al meglio il consumo dei dati internet e diverse applicazioni sviluppate da Google stessa (come Chrome e YouTube) con il risparmio dati abilitato di default.

Android Go sembra avere quindi tutte le carte in regola per fare bene e per farsi apprezzare, anche se probabilmente non farà che rendere ancora più grave il problema della frammentazione. Ma questo è un altro discorso e ne parleremo a tempo debito.

Tenete presente che Android Go non andrà a sostituire Android One, come spiegato abbondantemente da Google, e che sarà installato principalmente nei dispositivi con prezzi inferiori ai 100 dollari, pertanto non è chiaro se e in che modo lo vedremo da noi.