Android L è la versione di Android con la quale verranno introdotte una serie di corpose novità sia sotto il piano dell’interfaccia (Material Design) che sotto quello delle nuove implementazioni a livello di codice. Ora gli sviluppatori potranno infatti realizzare applicazioni più curate nell’interfaccia e nelle funzioni, e potremmo assistere ad un vero e proprio “boom” di applicazioni che potrebbero portare quel tocco di professionalità in più da sempre gradita.

Nonostante di Android L si sappiano già tutte le funzioni della Developer Preview e si sia a conoscenza del changelog completo, è bene soffermarsi su due aspetti che renderanno l’esperienza utente su Android decisamente migliore per quanto riguarda la multimedialità. Parliamo ovviamente di fotocamera ed audio, due aree in cui Android L si è particolarmente specializzato ed in cui Google ha apportato delle modifiche decisamente importanti. Pochi giorni fa vi abbiamo informati del fatto che Android L avrebbe risolto il problema della latenza audio, problema arcinoto su Android da tempo immemore, ma in questo articolo vi esponiamo per punti tutte le novità su fotocamera ed audio e cercheremo di ipotizzare possibili scenari che potrebbero verificarsi nel corso del tempo in seguito a simili cambiamenti.

Prima di cominciare, vogliamo ricordarvi la nostra video anteprima di Android L su Nexus 5:

Fotocamera

Finalmente Android L sarà quella release di Android che introdurrà delle funzioni più professionali per la fotocamera, decisamente più avanzate rispetto a quelle attualmente presenti. Grazie infatti a nuove API (Camera2 API) messe a disposizione agli sviluppatori, per Android L potranno essere realizzate applicazioni specifiche per la cattura di immagini in formato DNG (Digital Negative Images), un formato di immagine estremamente simile a quello RAW ma realizzato da Adobe per la fotografia digitale. Insieme a questa novità, ve ne sono tante altre che qui di seguito vi elenchiamo.

Formato DNG: come dicevamo poc’anzi, il formato DNG di Adobe è un formato di immagine molto simile al RAW e che permette di salvare immagini scattate dalla fotocamera alla massima qualità possibile senza applicare alcuna compressione (le immagini saranno salvate a 16 bit, al contrario di come avviene con la codifica JPEG ad 8 bit). Anche se le fotocamere a bordo dei vari dispositivi risultano essere dei sensori miniaturizzati e poco performanti, durante il corso degli anni si è registrato un sensibile incremento della qualità delle immagini che questi erano in grado di scattare. Per questo motivo le nuove API messe a disposizione degli sviluppatori rappresentano uno strumento che solamente nel corso del tempo potrà essere visto come un qualcosa di essenziale e potrà assumere un’importanza decisamente più rilevante di quanto non possa fare ora. Grazie al formato DNG, non solo gli sviluppatori potranno realizzare delle applicazioni atte alla modifica di file immagini praticamente senza compressione (o lievissima compressione) in modo da consentire all’utente di apportare modifiche a seconda delle proprie preferenze personali, ma anche utenti con conoscenze fotografiche più avanzate potranno sfruttare questi file per modificarli al PC tramite software dedicati.

Scatti velocissimi alla massima risoluzione, la rapidità dipende solo ed esclusivamente dall’hardware: grazie alle nuove Camera2 API, gli scatti della fotocamera sui dispositivi Android saranno più veloci che mai. Si è infatti trovato il modo di catturare le immagini alla massima risoluzione in tempo reale, e ciò ha significato ridurre esponenzialmente i tempi di scatto che quindi ora dipendono solamente dalla dotazione hardware: migliori saranno le prestazioni “velocistiche” della fotocamera (ed anche della memoria interna), più rapido sarà lo scatto delle immagini (il software non intralcerà la velocità di scatto). Questo significa che, ad esempio, il Nexus 5 potrebbe essere in grado di scattare fotografie alla massima risoluzione, cioè ad 8 megapixel, a ben 30 frame per secondo.

Modalità scatto rapido: questa modalità deriva in parte dal punto precedente. Gli sviluppatori potranno infatti realizzare applicazioni tramite le quali gli smartphone potranno eseguire scatti continui velocissimi per diversi secondi. Si potrà scegliere il numero di frame per secondo (quindi il numero di foto che si vuole che vengano scattate ogni secondo) e bisognerà poi semplicemente premere il pulsante di scatto.

Controlli completamente manuali (come nelle fotocamere professionali): anche se è forse “esagerato” parlare di fotografia professionale su dispositivi mobile, è meno esagerato farlo parlando delle funzioni che sono state introdotte con le nuove Camera2 API. Con questo nuovi strumenti è infatti possibile usufruire di comandi avanzati manuali (alcuni di questi già presenti attualmente) durante gli scatti della fotocamera, come:

  • Esposizione (durata in secondi)
  • Compensazione dell’esposizione (da -3 a +3)
  • Sensibilità dell’ISO (a seconda dell’hardware)
  • Scelta tra Focus Manuale o Focus Automatico
  • Scelta modalità Flash
  • Modalità comprendente Auto-Esposizione, Auto-Focus e Auto-Bilanciamento del bianco (AE, AF, AWB)
  • Modalità comprendente Auto-Exposizione e di Auto-Bilanciamento del bianco (AE, AWB)
  • Precaricamento dell’esposizione automatica
  • Stabilizzazione video hardware (a seconda dell’hardware)
  • Zone di misurazione
  • Curva dei toni delle immagini
  • Matrice di correzione del colore
  • Durata del Frame

Tutte queste novità potrebbero poi trovare applicazione anche nel campo fotografico vero e proprio, in quanto sempre più aziende produttrici di fotocamere ad alte prestazioni stanno abbracciando l’idea della realizzazione di fotocamere con a bordo Android.

Quello che abbiamo esposto fin qui è relativo solamente alla parte fotografica, mentre ora passiamo a quella audio.

Audio

Anche per quanto riguarda l’audio sono stati introdotti importanti cambiamenti e miglioramenti. Come ricordato in precedenza, pochi giorni fa vedemmo come Android L avrebbe attenuato drasticamente il problema della latenza audio, ma oggi possiamo fornirvi qualche dato in più. Qui di seguito abbiamo riportato per punti tutti i miglioramenti all’audio introdotti con Android L.

Latenza audio: sfruttando l’accelerazione audio basata su OpenSL, gli sviluppatori di Android sono riusciti a ridurre la latenza dell’audio al minimo storico (soli 20 millisecondi), il che rende decisamente più sensato lo sviluppo di applicazioni specifiche per l’audio in generale, come karaoke, app per l’audio in real-time ed altre tipologie di applicazioni. Il valore di 20 millisecondi non è proprio il minimo raggiungibile, in quanto l’ideale sarebbe stato avere una latenza di 10 millisecondi, ma risulta decisamente un valore di assoluto rilievo (finalmente).

Campioni codificati a 24-bit: da 16-bit, la risoluzione dei campioni audio passa a 24-bit. Questo significa una maggior risoluzione e, quindi, una maggiore qualità dell’audio che può esprimersi appieno dal momento in cui, già verso la fine del 2013, nei dispositivi si è iniziati ad installare DAC a 24-bit (convertitori digitale-analogico) con frequenza di campionamento di 96 KHz.

Frequenza di campionamento di 96 KHz: raddoppiata la frequenza di campionamento da 44-48 KHz a ben 96 KHz. Questo parametro, insieme alla codifica a 24-bit, consente di aumentare decisamente la qualità dell’audio: più alta è la frequenza di campionamento, più campioni del segnale analogico vengono catturati e codificati ad una maggiore risoluzione nello stesso intervallo di tempo di riferimento. In poche parole: qualità più che raddoppiata rispetto a prima.

Compatibilità con virgola mobile (per sviluppatori): l’intero sistema audio è stato reso compatibile con la codifica in virgola mobile, che ora non offrirà solamente più qualità ma anche più prestazioni rispetto al normale. I punti dei miglioramenti fondamentali sono:

  • Niente più audio tagliato
  • Miglior precisione – quindi miglior qualità
  • Migliore intervallo dinamico
  • Margine più elevato

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Ricampionamento migliore: ridotto il problema dell’aliasing grazie ad un miglior ricampionamento, che risulta essere un’operazione decisamente importante per non perdere qualità audio. Il ricampionamento va effettuato alla stessa frequenza di campionamento del DAC presente a bordo dei dispositivi. Ad esempio, il DAC a bordo del Nexus 5 supporta un campionamento a 48 KHz: per riprodurre quindi un segnale campionato ad esempio a 44 KHz, bisogna ricampionare il segnale da 44 a 48 KHz. Il ricampionamento su Android L è stato realizzato in modo da offrire il minimo aliasing possibile, un fenomeno che si verifica quando la frequenza di campionamento scende al di sotto un determinato valore: in questo caso le varie componenti in frequenza del segnale vanno a sovrapporsi in modo disomogeneo causando disturbi sonori.

audio-resampler-android5

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Sincronizzazione Audio-Video migliorata: la disincronizzazione tra audio e video è stata completamente ottimizzata. Ora, infatti, audio e video risultano essere perfettamente sincronizzati al millesimo di secondo, al contrario di quanto avveniva nelle precedenti versioni di Android in cui questo differente tipo di “latenza” si attestava intorno a valori compresi tra 10 e 100 millisecondi.

USB Audio: grazie a questa nuova implementazione, sarà possibile collegare il proprio dispositivo Android a strumenti o dispositivi audio (come amplificatori, DAC esterni o altro) tramite la porta USB. Potete cliccare sul seguente link per prendere visione di una prima lista di compatibilità.


Prepariamoci quindi ad una rivoluzione multimediale su Android!

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