Con Android L è stato ufficialmente svelato anche un progetto che prende il nome di Project Volta, tramite il quale Google ha voluto fornire tutti gli strumenti a sviluppatori ed utenti al fine di ottimizzare al massimo la durata della batteria sui dispositivi Android. L’avevamo anticipato nella nostra esclusiva su Android L e ora sappiamo di cosa si tratta.

Google ha infatti studiato il comportamento delle applicazioni in relazione al consumo di batteria ed ha notato che determinati processi tengono attivo il processore inutilmente per diversi secondi, tempo che potrebbe essere impiegato per eseguire altre operazioni più urgenti.

Project Volta si compone di diverse soluzioni atte a migliorare sensibilmente l’autonomia dei vari dispositivi: Lazy First, JobScheduler (legato a Lazie First), Battery Historian e Modalità Battery Saver. Partiamo dall’inizio, ovvero da Lazy First.

Lazy First

Solitamente l’esecuzione di applicazioni avviene secondo un determinato meccanismo secondo cui le istruzioni vengono eseguite senza un ordine di “urgenza”. Per questo motivo Google ha introdotto Lazy First, ovvero un meccanismo che consentirà agli sviluppatori di far eseguire il più tardi possibile alcune operazioni meno urgenti. Questo permetterà alla batteria di non essere stressata da processi che tengono occupato il processore per determinati istanti, che sommati tra loro vanno a definire un tempo che potrebbe essere impiegato dal processore per effettuare altre operazioni più urgenti ed importanti.

Non sempre però sarà possibile utilizzare l’approccio Lazy First, in quanto alcune operazioni dovranno necessariamente essere eseguite senza un ordine di urgenza; per questi casi gli sviluppatori potranno comunque continuare a sviluppare le loro applicazioni come hanno fatto fino ad ora, ovvero con il solito meccanismo performance-driven. A supporto di Lazy First vi è JobScheduler, una nuova API di cui vi parliamo subito qui di seguito.

JobScheduler

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Grazie a JobScheduler gli sviluppatori avranno a disposizione tutti gli strumenti necessari per effettuare una selezione dei processi più urgenti e di quelli meno urgenti. Grazie a questa nuova API sarà possibile ritardare l’esecuzione di alcuni processi quando ad esempio il dispositivo è messo in carica o collegato ad una rete WiFi. Tutto questo contribuirà a migliorare l’efficienza di Android e, quindi, l’autonomia in generale dei dispositivi.

Storico Batteria (Battery Historian)

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Questa novità in particolare non riguarda noi utenti ma riguarda strettamente gli sviluppatori. Grazie allo storico della batteria, gli sviluppatori potranno infatti osservare il comportamento della propria applicazione per quanto riguarda i consumi, e potranno quindi apportare delle modifiche dedicate per migliorare il più possibile l’efficienza e la durata della batteria durante l’esecuzione della loro app.

Modalità Battery Saver

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Per la prima volta nella storia di Android viene introdotta la modalità di risparmio energetico. Rispetto ad altre modalità di questo tipo implementate dalle aziende sui propri dispositivi, questa modalità consente di ottenere un maggior controllo sui consumi e permette di modificare parametri che fino ad ora non erano modificabili.

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Grazie alla modalità Battery Saver è infatti possibile:

  • ridurre la frequenza del processore e selezionare il numero di core massimi attivi
  • ridurre la frequenza di aggiornamento del display
  • limitare l’utilizzo dei dati in background

La modalità Battery Saver viene attivata automaticamente quando la percentuale di carica della batteria scende al di sotto del 15%, ma può essere anche attivata manualmente da parte dell’utente ogni qualvolta lo si desidera.

In conclusione: 20% di carica guadagnata su Nexus 5

Grazie a tutti questi importanti accorgimenti è stato possibile vedere come sul Nexus 5 l’autonomia sia nettamente migliorata, in quanto è stato calcolato che sul dispositivo il recupero si è attestato intorno al 15-20% – valori davvero incredibili.

Nonostante da poche ore siano state pubblicate le factory image di Android L Developer Preview per Nexus 5 e Nexus 7 2013, i risultati di questo intenso lavoro di ottimizzazione del sistema dovrebbero vedersi solamente in piccola parte. Per ora, infatti, nessuna applicazione sfrutta i nuovi strumenti messi a disposizione da parte di Google per il miglioramento dell’autonomia, e per questo motivo gli utenti potranno usufruire solamente della modalità di risparmio energetico.

Con il passare del tempo e con l’adattamento delle applicazioni alla nuova versione di Android, si vedrà aumentare anche l’autonomia.

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