In seguito alla rapida espansione sui mercati internazionali è decisamente cambiata la politica di Xiaomi riguardante MIUI, l’interfaccia personalizzata basata su Android che caratterizza quasi tutti gli smartphone del colosso cinese.

Con la chiusura della Global Beta avvenuta lo scorso anno sono arrivate diverse varianti internazionali, alcune delle quali accompagnate dalle rispettive beta stabili che anticipano di qualche giorno il rilascio delle versioni definitive. In particolare il roll out di una nuova versione stabile avviene, nella maggior parte dei casi, seguendo questo schema:

Roll out Beta Stabile -> Staged Roll out  -> Roll out pubblico

Capita dunque che Xiaomi avvii delle campagne di reclutamento per trovare nuovi beta tester per la propria ROM Stabile, inviando loro la versione preliminare al fine di scovare eventuali gravi problemi o incompatibilità. Successivamente la fase “staged” riguarda un numero ridotto di utenti selezionati in modo casuale, così da minimizzare l’impatto in caso di bug particolarmente gravi sfuggiti nella fase precedente.

Nel caso non ci siano segnalazioni in merito viene avviato il rilascio della versione stabile definitiva che raggiunge in pochi giorni tutti i possessori di un determinato modello. Non pensate che la cosa finisca qui, visto che il bello inizia proprio con la distribuzione e con le sigle che accompagnano ogni ROM.

Ogni nuova ROM è infatti accompagnata da una sigla che segue il numero di versione, e permette di identificare rapidamente la versione di Android, il modello a cui è destinata e il mercato relativo. Prendiamo ad esempio la sigla PFLEUXM, relativa a un aggiornamento per Redmi 7.

La prima lettera, “P” in questo caso, indica la versione di Android su cui è basata (Android 9 Pie), le successive due lettere “FL” sono relative al modello, Redmi 7 in questo caso, mentre la quarta e quinta lettera “EU” indicano che si tratta di una ROM europea. Le ultime due lettere infine “XM” indicano la versione del codice MIUI.

Al momento sono sei le differenti regioni che possono contare su una ROM personalizzata:

  • EU per l’Europa
  • IN per l’India
  • ID per l’Indonesia
  • RU per la Russia
  • MI per gli altri mercati globali
  • CN per la Cina, l’unica variante priva dei servizi Google

È possibile passare da una ROM per la propria regione ad altre ROM, ma è necessario sbloccare il bootloader e procedere all’installazione manuale mediante una custom recovery. Una volta avviata la nuova ROM sarà comunque possibile ricevere gli aggiornamenti senza problemi. Attenzione a non bloccare il bootloader se utilizzate una ROM diversa da quella pensata per la vostra regione, per evitare di bloccare irreparabilmente lo smartphone.