L’invasione di smartphone Xiaomi e Redmi continua con l’arrivo sul mercato italiano di non uno ma ben quattro componenti della nuova famiglia Note. Redmi Note 10, oggetto di questa recensione, è il più economico fra tutti e sulla carta sembra incarnare le specifiche tecniche base necessarie per un buon funzionamento.

Partiamo proprio da questo dunque cercando di capire se abbia o meno tutte le carte in tavola per diventare il nuovo best buy della fascia bassa di questo 2021.

Unboxing di Redmi Note 10

Prima di addentrarci sull’esperienza d’uso è doveroso soffermarsi un attimo sulla confezione essendo particolarmente ricca in un contesto dove altri produttori tendono a ridurre all’osso gli accessori. All’interno della scatola di Redmi Note 10 è infatti presente il caricabatterie da 33W, il cavo USB Type-C e anche una cover trasparente in policarbonato.

Video recensione di Redmi Note 10

Design & Ergonomia

Esteticamente siamo di fronte a un bel prodotto. Non ha caratteristiche estetiche che spiccano particolarmente ma su questa fascia di prezzo non possiamo certo pretendere una cura ai dettagli maniacale. In mano la sensazione è positiva al netto di un effetto saponetta che è possibile contenere con la cover, è totalmente realizzato in plastica con la scocca bombata al posteriore lungo tutti i lati così da seguire i lineamenti della mano, mentre il fronte è protetto da vetro.

Grazie ad uno spessore contenuto e a delle dimensioni non particolarmente eccessive, Redmi Note 10 ricorda molto da vicino un best buy di qualche anno fa, Xiaomi Mi 9 Lite, con cui condivide tra l’altro anche altre specifiche come ad esempio la colorazione e la tecnologia del display.

Questa nuova famiglia di prodotti Redmi infatti decreta il ritorno dei display AMOLED sulla fascia medio-bassa per la casa cinese, assenti da ormai un paio di generazioni. Il pannello è da 6,43” con tecnologia DotDisplay AMOLED, risoluzione FullHD+ e refresh rate standard a 60 Hz, un peccato non aver ritrovato i 90 Hz della variante Redmi Note 10 5G o i 120 Hz della variante Pro, ma quest’ultimo forse era davvero chiedere troppo. La qualità visiva è buona, inclinandolo leggermente non mantiene perfettamente inalterato la temperatura del bianco ma è comunque piacevole da guardare e con un ampio range di regolazione della luminosità.

Che sia un prodotto votato anche alla multimedialità lo si capisce anche dalla presenza di un doppio speaker in altoparlante, che riproduce un buon effetto stereo in relazione alla fascia di prezzo, dove gli smartphone con questa caratteristica sono una rarità.

Due specifiche “inattese” tuttavia, vista la tecnologia dello schermo, sono la presenza di un mento inferiore pronunciato e il collocamento del sensore di impronte sul bordo destro dello smartphone e non sotto al display. Se però la prima rovina un po’ il design, la seconda ne guadagna probabilmente in reattività e precisione essendo davvero molto veloce nello sblocco.

Meno piacevole invece è il feedback di vibrazione, eccessivamente rumoroso, nella video recensione trovate un paio di consigli per migliorare leggermente la situazione.

Funzionalità

Il software di Redmi Note 10 è Android 11 con interfaccia grafica MIUI 12 che presto si aggiornerà alla versione 12.5, di cui abbiamo già iniziato a vedere le prime novità. La prima cosa che balza all’occhio terminato il setup iniziale è la presenza ingombrante di numerose applicazioni pre-installate che però, fortunatamente, è possibile disinstallare.

A livello di funzionalità non è completa come ad esempio su Xiaomi Mi 11 5G ma c’è tutto ciò che serve: la possibilità di clonare le applicazioni così da utilizzare più account sui vari social network, il turbo videogiochi per favorire le prestazioni rispetto al risparmio energetico, la possibilità di aprire le applicazioni in finestra, la modalità Lite per i meno pratici con gli smartphone e le varie impostazioni avanzate per il risparmio energetico qualora ci ritroviamo lontani da un caricabatteria e una carica residua esigua.

Grandi assenti purtroppo sono i Super Wallpaper di Xiaomi, sfondi animati e che ben si adatterebbero allo schermo Amoled, peccato. Potete tuttavia installarli manualmente (link).

In genere il sistema operativo funziona bene, solo qualche piccolo problema a livello di notifiche dove ad esempio su Telegram alla ricezione di nuove notifiche mostra continuamente il popup della prima notifica ricevuta.

Prestazioni

Il processore di Redmi Note 10 è un Qualcomm Snapdragon 678, octa-core, che fa capolino sul mercato per la prima volta. Le premesse non erano entusiasmanti, la serie 600 soprattutto l’anno scorso è stata succube delle prestazioni entusiasmanti della serie 700 (come il 765G) che nel giro di pochi mesi aveva praticamente cannibalizzato il mercato. Dopo oltre una settimana di prova però possiamo affermare che riesce a garantire dei discreti tempi di risposta e reattività dimostrandosi una CPU equilibrata tanto nelle prestazioni quanto nei consumi.

Non si tratta tuttavia di un SoC capace di supportare il 5G, e apparentemente nemmeno il 4G+ seppur la scheda tecnica dica di sì, di conseguenza se la connettività è per voi importante, spostatevi magari sulla variante Redmi Note 10 5G oppure aspettate l’arrivo di Mi 11 Lite 5G restando in casa Xiaomi.

È comunque uno smartphone Dual SIM con due slot dedicati e una ricezione nella media, non eccelle. Punto dolente proprio in chiamata è il sensore di prossimità che in più occasioni decide proprio di non funzionare, in altre sì. Ad esempio non funziona deliberatamente mentre si ascoltano gli audio tramite le varie app di messaggistica come WhatsApp o Telegram.

Di Redmi Note 10 ne esistono diversi tagli di memoria:

  • 4/64 GB;
  • 4/128 GB;
  • 6/128 GB.

A tal riguardo è apprezzabile la tecnologia della memoria interna, UFS 2.2, e la possibilità di espandere la memoria tramite MicroSD.

Sulla parte superiore poi è dotato anche del trasmettitore infrarossi per comandare altri dispositivi a distanza mentre una mancanza importate è l’assenza del chip NFC, il che inibisce la possibilità di fare pagamenti digitali tramite Google Pay.

Fotocamera

Il modulo fotografico principale di Redmi Note 10 è composto da:

  • sensore principale da 48 megapixel;
  • sensore ultegrandagolare da 8 megapixel
  • sensore macro da 2 megapixel;
  • sensore per la profondità anch’esso da 2 megapixel.

La fotocamera frontale invece è da 13 megapixel.

La qualità degli scatti è buona con la fotocamera principale che riesce a garantire qualità in condizioni ottimali di luce. Come da aspettative al calare di quest’ultima cala anche la qualità e principalmente compare un po’ di rumore d’immagine. Non quanto comunque la fotocamera ultra grandangolare che purtroppo rasenta la sufficienza con poco dettaglio, foto impastata e presenza dominante di rumore. Questa risulta più utile in video che godendo di stabilizzazione elettronica offre una ripresa più stabile e ferma ma purtroppo alla sola risoluzione massima di 1080p a 30 fps.

Fotocamera selfie sopra la media considerando la fascia di prezzo ma comunque sufficiente.

Batteria & Autonomia

A livello ingegneristico su Redmi Note 10 è stato fatto un piccolo miracolo perché in un corpo di appena 8 mm Xiaomi è riuscita a installare un modulo da 5000 mAh con supporto alla ricarica rapida a 33 W, che gli permette di caricarsi da 0 a 100 in circa 1 ora e mezza col caricabatterie incluso in confezione.

Lato autonomia però non ha saputo sorprendere allo stesso modo, fermandosi tra le 5 e le 6 ore di display acceso, ci aspettavamo qualcosa di più. È anche vero che tramite le varie modalità di risparmio energetico disponibili a livello software si può rinunciare a un po’ di potenza e specifiche in favore di più batteria.

In conclusione

Redmi Note 10 sarà disponibile dal mese di marzo al prezzo di 229,99 Euro, una cifra giusta per il prodotto ma che, in relazione a ciò che offre il mercato e soprattutto ai prodotti dello scorso anno che si sono svalutati molto (ad esempio Poco X3 NFC), non lo rendono accattivante. Una volta che scenderà sotto i 200 Euro però potrà essere un’ottima alternativa.

Aspetti negativi sono indubbiamente un sensore di prossimità eccessivamente pigro, la mancanza del modulo NFC e un software ricco di applicazioni inutili o pubblicità presenti a livello software, quest’ultimo punto però che non sorprende essendo comune a numerosi altri prodotti della casa cinese su questa fascia di prezzo.

Pagella

8.0
Design
8.0
Funzionalità
7.4
Prestazioni
7.5
Fotocamera
8.3
Batteria
7.5