Verso la fine del 2020 e durante l’inizio del 2021 si sono affacciati sul mercano nuovi SoC (system-on-a-chip) mobile che vanno a condire l’esperienza d’uso dei più performanti smartphone top di gamma sia per Android che iOS attualmente acquistabili.
Parliamo di:

  1. Qualcomm Snapdragon 888 in questo confronto montato a bordo di Xiaomi Mi 11;
  2. Samsung Exynos 2100 su Samsung Galaxy S21+;
  3. Apple A14 Bionic su iPhone 12 Pro.

Abbiamo pensato di scontrarli per porre fine (parzialmente -ndr) alla diatriba che vede schieramenti opposti riguardo chi si possa aggiudicare la corona di miglior processore mobile, prendendo a esempio i telefoni sopracitati e montanti relativo SoC.

Dunque vi invitiamo a guardare il seguente video e a proseguire nella lettura!

Video sfida epica Snap 888 vs Exynos 2100 vs A14 Bionic

Preparazione ai test

Per raccogliere tutti i dati con maggior equità, abbiamo effettuato il reset completo di tutti e 3 gli smartphone per poi installare solamente le app utili ai nostri test e benchmark, così da appesantire il meno possibile il sistema.

Purtroppo in tutti i test permangono differenze intrinseche a ciascun device usato, dal momento che il sistema operativo differisce:

  1. Xiaomi Mi 11 con MIUI 12;
  2. Galaxy S21+ con One UI 3.5;
  3. iPhone 12 Pro con iOS 14.4.

Di conseguenza la gestione dell’hardware può sempre variare, seppur lievemente, a parità di SoC e componentistica.

Abbiamo inoltre disattivato i 120 Hz su Xiaomi e Samsung così da allinearli ad iPhone 12 Pro ed evitare risultati disallineati.

Caratteristiche comuni (5nm, 5G)

Tutti e 3 i chipset sono realizzati con processo produttivo a 5nm, per Snapdragon e Exynos sfruttando l’LPE (Low Power Early) di Samsung; per A14 impiegando il processo di TSMC.

Inoltre tutti supportano le reti 5G con tanto di Sub-6GHz e mmWave (ma queste ultime non in Italia).

Struttura SoC

Core

Permangono invece differenze riguardo la composizione dei vari core all’interno della CPU e delle differenze di clock dei singoli core.

Snapdragon 888 e Exynos 2100 condividono la medesima struttura, mentre A14 passa dagli 8-core degli sfidanti a 6-core con differente composizione.

Snap + Exynos A14
  • 1x Cortex-X1 (performance)
  • 3x Cortex-A78 (performance + efficienza)
  • 4x Cortex-A55 (efficienza)
  • 2x Firestorm (big cores, alte performance)
  • 4x Icestorm (little cores, alta efficienza)

Frequenze di clock

Lato clock ciascun processore fa da sé, con Exynos che porta le frequenza più in alto di Snapdragon.

Snapdragon 888 Exynos 2100 A14 Bionic
  • X1: 2.84GHz
  • A78: 2.42GHz
  • A55: 1.8GHz
  • X1: 2.91GHz
  • A78: 2.81GHz
  • A55: 2.21GHz
  • Firestorm: 2,99GHz
  • Icestorm: 1,8GHz

Benchmark classici

Prima di effettuare alcuni stress test d’uso mirati, ci siamo concentrati nel raccogliere informazioni eseguendo alcuni dei più conosciuti benchmark mobile, ognuno focalizzato su aspetti differenti.

Geekbench 5

Questo test, molto blando in realtà, si concentra esclusivamente sulle performance della CPU, restituendo punteggi basati sulla pure potenza di calcolo del processore. Risultati (in ordine crescente):

Exynos Snap A14
Single core
  • 1072
  • 1130
  • 1602
Multi core
  • 3358
  • 3624
  • 4071

AnTuTu Benchmark V8.5.3

Si concentra non solo sulla pure potenza CPU ma introduce anche benchmark gaming e ulteriori test riguardo alla user experience, risultando così il più “completo” e variegato tra tutti. Risultati (in ordine crescente):

A14 Exynos Snap
  • 627945
  • 628857
  • 705933

3D Mark (Wild Life Stress Test)

Mira a testare esclusivamente le prestazioni in gaming, dunque subentra un uso pesante anche della GPU oltre alla CPU. Risultati (in ordine crescente):

Exynos Snap A14
Loop migliore
  • 5880
  • 5826
  • 8355
Loop peggiore
  • 3820
  • 5269
  • 6280

Proprio 3D Mark rivela dei risultati a nostro parere più interessanti rispetto agli altri test eseguiti.

A14 è sicuramente in grado di fornire migliori performance data la sua indiscussa potenza, che viene data tutta a inizio task, per poi essere pressoché subito limitata dal sistema, probabilmente per evitare throttling eccessivo già in partenza; dunque qui c’è ben più potenza inespressa che non negli altri procesori.

Snapdragon 888 invece è quello più resiliente al thermal throttling e colui che offre anche miglior stabilità degli fps.

Il più suscettibile alle alte temperature è Exynos 2100, dopo circa 8 minuti di stress test taglia le performance in modo netto ed evidente, ben più degli altri concorrenti in gara. Probabilmente tutto è dato dall’overclock, per cui Samsung si vede costretta a rimediare dopo vario tempo sotto torchio.

Test d’uso mirati

Il “problema” dei classici test che spesso si fanno è l’imprecisione generale nell’indicare le performance che avranno poi i telefoni nell’uso effettivo.

Vi proponiamo dunque ulteriori confronti per farci un’idea più chiara del comportamento dei 3 SoC.

Apertura app

Abbiamo avviato in sequenza, dopo aver effettuato una pulizia della RAM, 12 app tra quelle usate più comunemente per misurare i tempi di apertura complessivi:

Exynos Snap A14
  • 41,18 sec
  • 39,32 sec
  • 36,47 sec

Exporting video 4K

Sfruttando Adobe Premiere Rush abbiamo esportato una clip originale di 2,16 min in 4K da 60mbps e abbiamo misurato il tempo impiegato:

Snap Exynos A14
  • 10,40 min
  • 2,12 min
  • 1,12 min

Stupiti dalla lentezza in export dello Snapdragon abbiamo provato a rieseguire più volte lo stesso test oltre ad effettuare un exporting in Full HD:

Snap Exynos A14
  • 6,48 min
  • 1,01 min
  • 28 sec

Exporting foto

Con Adobe Lightroom abbiamo poi aperto un file TIF da 1.21 GB, applicato un effetto per la modifica delle curve RGB ed esportato il tutto in JPG 100%. I tempi di rendering sono i seguenti:

Exynos Snap A14
  • 14,49 sec
  • 15,25 sec
  • 35,79 sec

Gameplay

Abbiamo eseguito su tutti e 3 i telefoni lo stesso titolo: Asphalt 9 in una sessione di circa 10 minuti.

Stimiamo 58/60 fps di media per A14 Bionic e Exynos 2100, mentre Snapdragon gira ad una media tra i 55/58 frame al secondo, dunque in svantaggio.

Sempre A14 e Snap presentano inoltre dei drop frame sporadici a inizio gameplay, che vengono piallati dopo alcuni minuti di gioco.
Al contrario Exynos è riuscito a limitare il fenomeno dei drop frame improvvisi, garantendo una miglior giocabilità nel complesso.

Dissipazione calore

Questo specifico test è utile a comprendere dopo quanto tempo ciscun processore riesce a riportarsi ai valori di temperatura iniziali o comunque a rientrare bene di temperatura dopo un periodo di sforzo intenso.

Troppo calore per troppo tempo fa male alle componenti interne, batteria compresa, dunque una buona dissipazione giova alle performance nel lungo periodo.

Abbiamo dato un grande carico di lavoro a tutte le CPU per 5 minuti, misurando la temperatura di partenza e quella di picco durante il workload. Dopodiché abbiamo interrotto le operazioni e abbiamo atteso 3 minuti prima di effettuare nuove misurazioni termiche. Risultati:

A14 Exynos Snap
°C inizio
  • 26°C
  • 26°C
  • 26.8°
°C picco
  • 43°C
  • 41°C
  • 40.4°
°C fine
  • 32.3°C
  • 31.1°C
  • 34.3°

Si evince come Snapdragon sia il SoC che lavora generalmente a temperature più alte rispetto agli altri due, probabilmente ciò è dato dalle sue frequenze di clock. Allo stesso modo è quello che fa più fatica a raffreddarsi dopo intenso lavoro.

A14 Bionic è invece quello che tendenzialmente scalda di più, anche questo comportamento è probabilmente dovuto all’elevato clock dei due big cores.

Tutto ciò, naturalmente, al netto di differente disposizione hardware interna tra smartphone e di metodo di dissipazione.

Efficienza energetica

Lato consumi energetici, è interessante notare la scarica di ciascun device durante l’esecuzione delle medesime operazioni e per uno stesso arco di tempo.

I risultati seguenti sono stati normalizzati tenendo conto della differente capienza di batteria di ciascun terminale:

A14 Exynos Snap
  • -13%
  • -15,3%
  • -22,9%

In conclusione

Per il prossimo anno sarà Qualcomm a doversi rimboccare le maniche, è tempo di smettere di dormire sugli allori. Con Snapdragon 888 si è rotto quell’equilibrio (già in realtà precario) che si era creato con i precedenti processori top di gamma Qualcomm.
La potenza rimane ottima ma i consumi devono essere rivisti e tenuti più in considerazione.

Apple con A14 Bionic dal canto suo propone sempre un’ottima soluzione in grado di erogare potenza e prestazioni al top ma deve stare attenta alle temperature per non andrare inthrottling.

Invece Samsung con Exynos 2100 per non sbagliare taglia (forse fin troppo) le prestazioni appena sente odore di throttling. Quest’anno l’azienda coreana ha fatto passi da gigante con questo SoC, decisamente più equilibrato e ben riuscito rispetto a Exynos 990 e precedenti.
Il nostro augurio è che continui su questa strada, sicuramente è quella giusta.